tag:blogger.com,1999:blog-91391733304401422222024-02-19T01:55:38.152-08:00Ipponatte EnterpriseLa casa editrice dei fratelli Giammai.Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.comBlogger15125tag:blogger.com,1999:blog-9139173330440142222.post-65500324055791998842012-02-25T05:50:00.002-08:002012-02-26T16:08:11.190-08:00"Il confessionale" di Don Tapirone<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Fedelissimi amici, è con somma letizia che giungo anch'io all'esordio sul web. </span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Presentazione in stile classico: sono Don Tapirone, beneamato parroco di Célleri.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ci volevano proprio quegli scavezzacollo dei fratelli Giammai per convincermi ad esportare sulla rete la mia rubrica un tempo cartacea, "Il confessionale".</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Pietro e Ferruccio, ragazzi... Pensare che li ho avuti entrambi bambinetti nelle sale ricreative della mia parrocchia (un po' meno tra le panche della chiesa, a dire il vero...). Li ricordo benissimo, due discoli che era un piacere castigare con tutta quella serie di amabili punizioni che un sacerdote della vecchia scuola sa ben distribuire: sequela infinita di preghiere a comando, rappresentazione teatrale obbligatoria delle parabole più noiose, scappellotti mirati, energiche passate di grattugia sotto le tenere piante dei piedi... Insomma, tutte queste cosine qui. Sempre nel nome del Signore misericordioso, ci mancherebbe altro.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ma veniamo tosto alla condivisione di qualche riflessione che mi viene spontanea dopo aver ascoltato i racconti di voi fedeli presso il mio confessionale nella Chiesa di Célleri.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">L'altro giorno mi arriva un tale che chiedeva perdono perché aveva tradito la moglie. Tra l'altro si tratta di Giorgio Fantini, l'edicolante (uh già, il segreto professionale... Va be', ormai...). Insomma il Fantini si è fatto a più riprese la sorella minore del Tinti, quel tipo alto che ha l'autorimessa sulla strada di Greppio.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">"Mio buon Giorgio", gli ho detto. "Con chi avresti dunque tu fornicato? Con la Tinti più giovane? La Carlina? Quella con le poppe grosse?".</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">E il Fantini: "Sì, proprio lei, Don Tapirone. Son tanto pentito".</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Eccola allora la riflessione: guardate quanto può la fede! Far sentire in difetto un pover'uomo solo perché ha copulato con passione, insistenza e anche (a giudicare dai particolari che mi ha riferito) grande vigore, diciamo... Eh, il potere della fede! Far provare pentimento ad un triste edicolante proprio per le uniche mezz'ore di svago che si è concesso da almeno vent'anni a questa parte; vent'anni altrimenti tetri e malinconici. E' corso subito in chiesa, il Fantini, hai capito? E' venuto da me che ancora, quasi si può dire, aveva i calzoni slacciati. Perché la vergogna per quell'ignominioso tradimento lo mortificava nel profondo dell'animo. Lo faceva sentire come Adamo dopo aver mangiato il frutto proibito.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Guarda, mi dicevo, quanta fede c'è in quest'uomo, quanta fede c'è in questo Fantini. Una fede enorme. Enorme almeno quanto le poppe della Carlina Tinti, giudicando così un po' a occhio.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ho visto quest'edicolante veramente prostrato dal dolore. Singhiozzava, il poveretto, mentre diceva: "Mia moglie non lo meritava, non lo meritava... Quella santa donna, timorata di Dio, non lo meritava".</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">A quel punto, riconoscendo in lui la fede sincera del peccatore pentito, mi è sembrato giusto intervenire: "Giorgio! Giorgio! Ma quale santa donna? Timorata di Dio un cazzo, se mi permetti! E che diamine, io non posso tacere oltre". E lì di getto gli ho raccontato di tutte le volte che quella "santa donna" di sua moglie, la Iole, è venuta a confessare ogni sua scopatel... ehm, volevo dire... scappatella.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Vi assicuro che il Fantini, quando è uscito dalla parrocchia, si sentiva già meno in colpa. Almeno credo, perché più che saperlo posso solamente intuirlo: sì, stranamente a quel punto il Fantini ha lasciato la chiesa in grande fretta senza darmi nemmeno il tempo di una degna assoluzione. E' corso via masticando qualche strana preghiera, credo. Perlomeno una di quelle che a me non insegnarono al Seminario. </span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ecco il premio della fede, amici. Il Signore, che tutto vede e tutto sa, ha compreso quanto veritiero fosse il pentimento del buon Fantini e dunque - per bocca di uno dei suoi umili servitori, in questo caso il sottoscritto beneamato Don Tapirone - ha voluto subito sollevarlo dal grande senso di colpa che egli provava (ingiustamente!) nei confronti della moglie Iole. Il Signore è veramente bravo, non c'è nulla da fare.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Lode al Signore.</span>Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9139173330440142222.post-10653391535817890772012-02-01T09:56:00.000-08:002012-02-01T09:56:39.004-08:00ZINGO n° 3 "Grosso guaio a Giudatown" (7a e ultima parte)<div align="justify">
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<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><em><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace;">(...segue...)</span></em></span></div>
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<br /></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"> Per buona parte della giornata seguente rimasi chiuso in casa, senza mai rispondere al telefono; l’unica sortita la feci sul mezzodì per accaparrarmi una copia del Gazzettino di Giudatown presso l’edicola in fondo a Via Gospel. Naturalmente nelle pagine della cronaca campeggiava a otto colonne il titolo “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Maxi-sparatoria tra gangster rivali al Molo di Frombole: due morti e due feriti</i>”. Rincasai celere e lessi attentamente l’articolo. Venni dunque a sapere che nel prosieguo di quella drammatica sfida balistica della notte precedente, <personname productid="la Capitaneria" w:st="on">la Capitaneria</personname> di Porto, allertata dal gran baccano che io stesso avevo contribuito a provocare, era dovuta intervenire con una delle proprie navette. Dopo un’avvincente sparatoria, i Gendarmi Portuali erano riusciti ad avere la meglio su alcuni dei malavitosi coinvolti, speronando un’imbarcazione (addirittura munita di cannoncino) di contrabbandieri e costringendoli alla resa; dopo aver ammanettato i cinque marinai (di cui due feriti in modo serio), la navetta della Capitaneria aveva attraccato e i Gendarmi Portuali avevano recuperato lungo la darsena i cadaveri di due noti pregiudicati, periti (secondo i periti della scientifica) nello scontro a fuoco: trattavasi di due appartenenti alla ganga di Vanv che rispondevano ai nomi di Otto Lebovitz detto ‘il Picciotto’ e di Joey Fettunta detto ‘il Piccione’.</span></span></span></span></div>
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<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Bene”, esultai levando al cielo il giornale, “ho preso due piccioni con una fava; anzi con una fava ho preso un piccione e un picciotto, eh, eh, eh…”. “E dunque”, mi sarebbe piaciuto chiedere adesso ai due vanveri se solo fosse stato possibile: “Era davvero valsa la pena mettersi in affari con Fausto Kazz? Sì”, risposi io per loro, “ne era valsa la pena. La pena di morte, però... eh, eh, eh...”.</span></span></span></span></div>
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<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Proseguendo nella lettura dell’articolo, raccolsi altre informazioni: la presenza di bossoli di varia natura faceva pensare che nella sparatoria fossero coinvolti molti più <i style="mso-bidi-font-style: normal;">pistoleri</i>; la polizia, che – specificava maliziosamente l’autore del pezzo – brancolava nel buio, tendeva comunque a parlare di un normale regolamento di conti tra bande rivali di malavitosi; tutto, a detta dei poliziotti, era da ricondursi al commercio clandestino di liquore: nella barca dei contrabbandieri era stato infatti rinvenuto un quantitativo esorbitante di bottiglie di rum contraffatte, con etichette e turaccioli fallaci; si diceva infine che tutto il liquore era stato sequestrato e portato in centrale per accertamenti. A me pareva semmai, a giudicare da quelle superficiali ricostruzioni della polizia, che il rum fosse stato sì sequestrato e portato in centrale, ma anche ivi scolato in allegria.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-family: "Courier New";"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Tuttavia, nonostante l’eliminazione di due pericolosi avversari, quelle rubelliti continuavano a scottare maledettamente nelle le mie mani; dovevo al più presto sbarazzarmene. Consegnarle alla polizia? No, troppe spiegazioni da dover dare (e l’Ispettore Ottanio neppure le avrebbe capite...). Buttarle a mare? Che peccato! Rilucevano in una maniera talmente invitante... E poi, in quel modo non mi sarei mai affrancato dalla vendicativa voracità del clan degli Abbatecola. Avevo sollevato un polverone e stava a me ora risistemare tutto per il suo verso. Se volevo evitare ritorsioni (o torsioni, magari del collo!), mi restava un’unica possibilità: abbandonare quelle velleità di giustiziere che fin lì mi avevano animato e, con la coda tra le gambe, riportare le rubelliti ai loro vecchi possessori; solo così, potevo sperare di farla franca. A malincuore dovevo riconsegnare il malloppo a Ganascia e Tartaglia. Di certo non al</span> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Ciattanuga... Anzi, se giocavo bene le mie carte, potevo farmi bello agli occhi dei primi due svelando loro che il ‘collega’ Les li aveva bellamente traditi e turlupinati. Sì, perdiana, questa era la soluzione migliore. Così sì che avrei salvato il cul... sì, insomma... le natiche, via! Piuttosto, come fare? Non avevo molto tempo a disposizione: schiere di sicari potevano già essere sulle mie tracce, qualunque fosse l’identità attribuitami (Dino Zingo, Fausto Kazz, un portaborse di Peter Fauna, un leccapiedi della mafia di Burgos, un doppiogiochista di Vanv oppure ancora un coglionazzo che passava di lì...). Scartai l’idea di consegnare le rubelliti direttamente nelle mani di Ganascia e Tartaglia. Sarebbe stato come andare al macello. No, mi serviva qualcuno che potesse fungere da fattorino... Vi ragionai su per almeno tre ore, poi il lampo di genio. Arraffai la copia del Gazzettino che avevo poco prima letto e la sfogliai fino alla </span></span><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">pagina degli spettacoli; curiosai tra le attrazioni serali del quartiere dell’Old Begallus alla ricerca</span> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">del posto in cui si sarebbe esibita Eva Margutte, la più troia di tutte. Non ci misi molto a trovare il richiamo di un locale denominato Bar Gioni, ubicato in Via Culo: “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Stasera lasciate a casa le vostre mogli brutte. Venite al Bar Gioni: c’è Eva Margutte!! Alle 23 l’attesa sarà grande: l’Eva si leverà le mutande!!</i>”. Mm… molto interessante… Questo Bar Gioni ci sapeva fare con i clienti…</span></span><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-family: "Courier New";"></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Presentarmi dalla Margutte in un clima tanto infuocato era operazione piuttosto rischiosa: di certo non volevo si verificassero inconvenienti come la prima volta al Bar Abba dove l’avevo scampata soltanto per un pelo. Oltretutto in quella parte della città mi ero pregiudicato il rapporto con molti pregiudicati; la mia faccia cominciava ad essere maledettamente conosciuta negli angoli più malfamati dell’Old Begallus. Optai così per un travestimento. Ebbene sì, mi sarei presentato ad Eva</span> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">sotto le sembianze di... sua sorella: camuffamento ambizioso, lo riconosco, ma l’unico che ritenni plausibile per avvicinarla in quel momento particolarmente delicato. Era dunque il momento di aprire la valigia del trasformista. Tenevo da sempre nel ripostiglio di casa un vecchio baule con tutto ciò che poteva tornare utile ai miei mascheramenti durante le indagini più spericolate. Il baule era come al solito fornitissimo: intanto giudicai che una vecchia parruccona rosso mogano di zia Guendalina facesse davvero al caso mio. Dopo averla calzata, dovetti ammettere che mi donava tantissimo… Un trucco pesante, una camicetta rossa, gonna a tubino nera, calze nere e un paio di scarpette rosse con tacchi a spillo (sono bravissimo a camminarci) completavano magnificamente l’opera. Andai poi al frigorifero, presi un cocomero, lo divisi in due metà esatte per poi foderarne ciascheduna con un morbido panno di cotone; infine, con un sistema di molle e tiranti realizzai un’imbracatura artigianale che mi sistemai all’altezza del torace</span> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">con la funzione specifica di reggiseno; quivi disposi le due metà del cocomero per ottenere una sesta taglia invero invidiabile. Ora ero dunque pronto per quel</span></span></span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: FR; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"> <i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="FR"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">tète à tète</span></span></i></span></span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">(o ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">tetta a tetta</i>’, se preferite) con <personname productid="la Margutte. Insomma" w:st="on">la Margutte. Insomma</personname>: se sorelle dovevamo essere, in qualcosa dovevo pur somigliarle. Rimaneva semmai l’inghippo (non indifferente, per una donna) dei miei baffetti; mai avrei potuto tagliarli per una ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">carnascialata</i>’ qualsiasi… Dopo attimi di grande cogitazione decisi per uno spesso foulard nero da tenere avvolto fin sotto</span> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">il naso e con cui sarebbe stato piuttosto facile celare quell’inopportuna peluria.</span></span></span></span></span></div>
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<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Misi infine le rubelliti in una trousse di strass che avevo vinto in una fiera di beneficenza e di cui mi vergognavo assai (l’occasione buona per liberarmene, insomma), ci rovesciai dentro le rubelliti e mi ritenni pronto per uscire.</span></span></span></span></div>
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<br /></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Per una maggiore sicurezza avevo parcheggiato la Scaberwilly ben lontano dal bar dove ero diretto; così, nel lungo tragitto che dovetti compiere a piedi, sculettai un po’ per il quartiere anche per prendere confidenza con le mie nuove fattezze; fortuna che il fortunale costrinse molti a starsene a casa tanto che le strade erano buie e solitarie. Erano passate da poco le 22 quando raggiunsi Via Culo e una squallida insegna al neon m’indicò il Bar Gioni.</span></span></span></span></div>
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<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Cosa prendi, bella pupa?”, mi chiese appena fui vicino al bancone un cameriere che scuoteva a tutto braccio uno shaker. </span></span></span></span></div>
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<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi coprii ancor più con il foulard e attaccai con la voce in falsetto: “Niente, grazie. Sono la sorella di Eva Margutte; avrei bisogno di parlarle. Posso raggiungerla in camerino?”.</span></span></span></span></div>
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<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il cameriere mi guardò bramoso: “Ma certo! Vieni che ti ci accompagno io”. E indicandomi un corridoio laterale, fece l’atto di farmi passare per primo. Quanta galanteria, pensai tra me e me; altro che il Clancy del Bar Abba! Come non detto: appena il tempo di fare un paio di metri e quel maiale mi dette una sostanziosa palpata sul sedere. La mia voce uscì stavolta al naturale: “Oh cretino!”.</span></span></span></span></div>
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<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ehi, ma qui abbiamo un ‘donnino’ tutto pepe, eh? Mi piacciono le tipe toste e mascoline… ed anche quelle con due belle chiappe sode come le tue”. E sì che lavorava in Via Culo!</span></span></span></span></div>
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<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Per il bene dell’indagine dovetti sopportare le sfrontate avances del sudicione ma garantisco che non fu per niente facile: mi sentii veramente umiliato nella mia intima essenza di donna. Inghiottii dunque a fatica, mi riappropriai del falsetto e tornai ad interpretare la sorella della Margutte.</span></span></span></span></div>
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<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Giunti alla porta del camerino, prima di bussare il gentleman s’informò circa le mie generalità: “Com’è che ti chiami, chiappona?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Studiai un nome che potesse aiutare Eva a rammentarsi di me: “Mi chiamo Zinga”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il cameriere bussò: “Eva, c’è qua tua sorella Zinga”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Da dentro risuonò la suadente voce della Margutte: “Sorella??? Ma che dici, Nando? Io non ho sorel… Aspetta: come hai detto? Zinga?”. Aprì immediatamente la porta e non appena mi vide, riconoscendomi pur paludato com’ero, non seppe trattenere una rumorosa risata. “Zinga! Sorellina cara!”, mi fece poi gettandomi le braccia al collo e trascinandomi all’interno del camerino.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Appena ebbe chiuso la porta, Eva prese a ridere a crepapelle tanto che prima di ricomporsi passarono diversi minuti. </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Riuscii ad interrompere il suo sollazzo soltanto quando presi a farle qualche domanda di circostanza: “Dunque: la vostra attività procede che è una meraviglia. Anche stasera avete fatto il pienone”. </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, ho il mio pubblico di fedeli affezionati”, disse sorridendo.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Salirete sul palco tra poco?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Una mezz’ora”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E ditemi, via: quale abito di scena indosserete stasera?”, domandai tanto per creare ulteriore familiarità. </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mm... stasera indosserò...”, fece guardandosi un po’ attorno quasi ancora dovesse sceglierlo. “Mm... indosserò quello”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi indicò una sedia vuota.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>E io un po’ tontamente: “Ma come? Ma lì non vedo null...”. Appunto. </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La sua spontanea risata mi chiarì la facile allusione.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nessuna distrazione, mi dissi. Dovevo rimanere concentrato sui motivi per cui ero lì. Certo che, proprio a questo proposito... Insomma, qualche dubbio sulla scelta di rimettermi nelle mani della Margutte... Voglio dire, era pur sempre la donna di un mafioso... Una semplice spogliarellista... Era veramente affidabile? Anche il fatto di averla lasciata al Bar Abba commossa per la morte dell’amico Pegus Baita e vederla ora allegra e spensierata, a distanza di così poco tempo, in effetti mi fece dubitare circa la sua sensibilità d’animo (d’altronde<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il dorato mondo dello spettacolo è in realtà – le signore mi perdoneranno – un dorato mondo di merda). Avrebbe <personname productid="La Margutte" w:st="on">la Margutte</personname> compreso fino in fondo la delicatezza dell’incarico che le commissionavo? Comunque, che avessi fatto bene o meno, ormai a lei avevo deciso di affidare sia le rubelliti della contesa sia un messaggio importantissimo che avrebbe potuto salvarmi la vita: dovevo spiegarle tutto con puntiglio e poi incrociare le dita.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Le raccontai gli avvenimenti dall’inizio alla fine. Forse esagerai un po’ troppo a calcare la mano quando sottolineai le modalità dell’omicidio del Baita e del successivo sbudellamento del suo cadavere ad opera del dottor Latimer. Eva si contrasse subito e gli occhi le si inumidirono: “Oh mio Dio, povero Pegus! Che fine orribile! Se solo si fosse confidato con me, magari l’avrei messo in guardia da certe frequentazioni...”. </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Era già tornata l’adorabile Margutte capace di esternare i suoi grandi sentimenti; tuttavia non era il momento dei rimorsi: “E’ inutile battersi il petto, Eva. Oltretutto nel suo caso occorrerebbe il permesso dei Beni Culturali. Pegus se n’è <i style="mso-bidi-font-style: normal;">ito</i> nel modo più penoso ma ci lascia un’eredità pesante: pesante due chili, all’incirca. Due bei chili di rubelliti. Bada qui!”. E tirai fuori la trousse di strass. Eva si asciugò gli occhi per rifarseli subito dopo: le pupille le si dilatarono per la maraviglia non appena le mostrai le luccicanti gemme.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Dio, sono bellissime!”. E subito appresso: “Ne posso tenere una? Dài, Dino, per favore!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Visto che richiusi la trousse mostrandomi riluttante a soddisfarne la cupidigia, la diabolica Eva sfoderò tutta la sua consumata arte e si allargò un po’ la veste. Era già tornata l’adorabile Margutte capace di esternare le sue grandi mammelle. Poi mi fece con voce sensuale e intrigante: “E dài, Dino! Perché vuoi fare il cattivo con la tua sorellina?”. Con una mano aprì un altro bel po’ di veste: devo dedurre avesse una caldana improvvisa.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Eva, già l’indagine è stata molto difficile; se poi voi fate così, io proprio non riesco più a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">raccapezzolarmi</i>... Ehm... a raccapezzarmi, ecco!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi era sempre più vicina: giuro che la caldana a quel punto ce l’avevo io, tanto che il trucco con cui mi ero abbellito rischiava di colarmi lungo il viso. La Margutte ora mi carezzava il collo bisbigliandomi melliflua all’orecchio: “Dài, Dino, solo una gemmetta... Che ti costa? Io poi so essere riconoscente, sai?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Non resistetti oltre: riaprii la trousse, intuffai la mano nelle rubelliti, ne presi cinque in una manciata e gliele consegnai; operazione che feci tutta d’un fiato, invitando poi la più troia di tutte a nascondere immantinente quelle costosissime gemme in qualche posto sicuro. La Margutte, al colmo della gioia, infilò le rubelliti in un astuccio che rimpiattò all’istante e poi si ricompose subito chiudendo nuovamente la veste (ecco la riconoscenza di cui era capace la donna di Santapace!).</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">In fin dei conti meglio così; ero lì per uno scopo preciso. L’infallibile investigatore privato che sono diventato, il professionista irreprensibile che mi fregio d’essere, giammai si sarebbe prestato alla smaniosa vogliosità di una</span></span></span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: FR; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"> <i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span lang="FR"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">entreneuse</span></span></i></span></span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">. <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Ma per chi mi avete preso? Ma figuriamoci! Ma che si scherza davvero? Ma che siete grulli?</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Piuttosto, riacquistata lucidità, dettagliai al massimo le mie istruzioni circa la restituzione del bottino. Infine precisai: “Mi raccomando, Eva: non fate assolutamente il mio vero nome. Dino Zingo per la mala non deve esistere. Dite piuttosto a Fred che a recuperare le rubelliti è stato il grande Fausto Kazz. E’ importantissimo che non vi confondiate: Fausto Kazz. E’ chiaro? Via, un cognome come questo voi lo dovreste ricordare...”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Intanto nella sala principale del locale montava la trepidazione di coloro che erano venuti a vedere l’esibizione della Margutte tanto che anche dal camerino si cominciò a sentirne risuonare sempre più alte le volgari urla. Erano un branco di invasati.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ebbi una reazione impulsiva: “Ma insomma, come fate? Non siete stanca di questa vita, Eva? Sbattersi tutte le sere in questi ambienti infimi; questo Bar Gioni poi... Non mi fate dir niente, via...”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E’ il mio lavoro, Dino. Lo faccio da sempre”, fece lei candidamente.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Tutte le sere vi esponete al rischio che qualcuno degli avventori letteralmente... vi si <i style="mso-bidi-font-style: normal;">avventi</i> contro. In questi posti ci ho visto di tutto: mafiosi, briachi, drogati, puttanieri, magnaccia; e voi, permettetemi, vi concedete loro con troppa serenità”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ma tanto io ho il mio Fred”. </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Un morso di gelosia mi pizzicò il fondoschiena tanto che scattai d’istinto: “Ma si può sapere che cosa diavolo ci trovate in quel gangster di strada?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E’ così sexy! E poi è gentile, attento nei miei confronti... Mi usa talmente tante carinerie... Per esempio è così premuroso quando la sera, prima di andare a letto, si sfila la pistola e la posa sul comodino. E’ così protettivo”. La vidi illanguidirsi al solo pensiero... Mah! Ero convinto che a certe tipe piuttosto che la pistola sul comodino interessasse di più il bazooka sotto le coperte ma, è cosa nota, io di donne non capisco nulla; delle donne so soltanto che cominciano per ‘d’.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Volli fare l’ultimo tentativo di redenzione: “Ma quale protezione vi può garantire un fuorilegge che ha mille faccende al dì da sistemare! Un fuorilegge che vi trascura al mattino perché magari è impegnato a svaligiare una ricevitoria, che non vi sta mai vicino durante il pomeriggio perché magari ha da piazzare una partita di droga o una bomba, che non torna a casa la sera perché magari ha da scortare Ninetto Abbatecola a qualche bisca del quartiere. Via, Eva! Sennò davvero...”. Mi parve un’arringa ben articolata.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma l’Eva mi gelò subito: “Non è vero, Dino. Fred non mi trascura affatto. Per esempio tutte le sere viene a vedere i miei spettacoli e ad accertarsi che nessuno mi voglia esprimere il suo... entusiastico gradimento mentre mi esibisco”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Come ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">tutte le sere</i>’?”, chiesi ansioso.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certamente. Perché? Anzi”, disse poi dando un’occhiata all’orologio sul tavolino del camerino, “dovrebbe già essere qui”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Trasalii. Scattai verso la porta, la aprii e guardai lungo il corridoio: Santa Madonna! Il gangster, col suo inappuntabile abito di velluto bordeuax, era appena arrivato: al bancone Nando gli stava versando da bere e pareva intrattenerlo con qualche chiacchiera di benvenuto.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Richiusi la porta imprecando: “Ma puttana Eva!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ehi!”, si accigliò la Margutte.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No, scusatemi, niente di personale... Il vostro Fred è appena entrato nel locale... Devo tagliare la corda istantaneamente. C’è un’uscita secondaria?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No, che io sappia. Però nel bagno delle donne, in fondo al corridoio, c’è una finestra che dà sulla strada...”, rispose lei sinceramente preoccupata per la mia incolumità.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoPlainText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"><span style="font-size: x-small;"> </span></span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">“Bene, proverò per quella via”. Riaprii la porta del camerino per creare uno spiraglio da cui osservare i movimenti nel corridoio: adesso, a giudicare dai gesti delle mani, Nando mi stava descrivendo mimando all’elegante gangster la portata delle mie tette e magnificandone la</span> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">compattezza; ebbi appena il tempo di un rapido saluto a... <i style="mso-bidi-font-style: normal;">mia sorella</i> e un richiamo alle cose importanti che doveva ricordarsi di riferire, poi dovetti uscire in fretta dal camerino.</span></span><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-family: "Courier New";"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"> Appena fui nel corridoio ecco venirmi incontro, spietato come un rapace, Fred Santapace.</span> </span></span><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Per fortuna fui lesto a sgattaiolare nella direzione opposta da dove egli proveniva; vidi poi la porta della toilette per signore: ci infilai dentro con foga chiudendomi dentro uno dei bagni.</span> </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoPlainText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Il fiatone non m’impediva di focalizzare il da farsi. Dunque: verosimilmente proprio in quell’attimo Santapace stava investendo Eva con una sequela di domande circa la visita della fantomatica sorella di cui era stato senza dubbio informato da quel beota di Nando: ma alla spogliarellista avevo lasciato l’asso nella manica per sottrarsi all’interrogatorio del suo Fred; infatti non appena ella gli avesse consegnato la trousse con le rubelliti e gli avesse spiegato che in realtà sua sorella non esisteva affatto ma che sotto quelle seducenti spoglie si nascondeva Fausto Kazz, improvvisato collaboratore del clan degli Abbatecola, Santapace – ne ero convinto – avrebbe trovato sufficienti tali giustificazioni. Tuttavia l’idea di rimanere in quello stabile non mi piaceva: con quella feccia non v’era da scherzare.</span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"> Probabilmente la confidenza che avevo raggiunto con <personname productid="La Margutte" w:st="on">la Margutte</personname> non avrebbe disturbato l’affarismo del gangster Santapace, ma avrebbe senz’altro messo sul chi va là la gelosia dell’uomo Fred. Decisi che era meglio svignarsela: la finestrella del bagno, aperta in alto appena di lato al serbatoio dello sciacquone era piuttosto stretta ma un felino come il sottoscritto poteva farcela senza troppo penare. Montando in piedi su un termosifone riuscii facilmente ad affacciarmi alla finestrella; bene, sotto c’era una piccola strada secondaria per niente frequentata e il salto non sarebbe stato disagevole. Con la forza delle braccia m’issai facendo uscire le spalle dalla finestra e mi apprestavo a far scivolare all’esterno il resto</span> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">del mio corpo quando, ohibò, non avevo fatto i conti con la mia recente trasformazione fisica. Nonostante mettessi tutto il mio impegno, non riuscivo a cavarmi dall’apertura. Anzi, avevo finito per incastrarmi negli infissi per via delle due angurie. Chi aveva progettato una finestrella tanto stretta? Fosse stato per me quel Bar Gioni avrebbe chiuso bottega il giorno dopo!</span></span><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-family: "Courier New";"></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="color: red; font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"> </span></span></span><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">La situazione peggiorò di lì a poco, quando sentii armeggiare alla serratura del bagno. Neppure ebbi il tempo di gridare “occupato” che qualcuno era già entrato nella toilette, usando con tutta probabilità un passepartout. Era il temibile Nando; sentii la sua voce mostrare subito un sinistro grado di eccitazione: “Mmm... Ecco dov’era andata a cacciarsi</span> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">la cara sorellina Zinga... Mmm, bella maialona...”. Senza neppure chiedersi perché mi stessi spenzolando fuori dalla finestra (manco fosse una bella serata estiva), il porco affondò le mani sulle mie chiappe e prese a palpeggiarle con mostruosa avidità.</span> </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Santa Madonna! Quel bruto stava abusando delle mie grazie (e pensare che nessuno mi pagava per quella maledetta indagine! Ah, come vivrei meglio in generale se non avessi dentro di me questo forte senso del giusto)! Mulinai le gambe con furia cieca nello sforzo tipico del pistard controvento. Incocciai subito violentemente contro il mio aggressore: i miei tacchi a spillo, a giudicare dall’urlo di dolore e dalla sfilza di fitti bestemmioni che Nando mandò, dovettero coglierlo in un punto di vitale importanza. Fu senz’altro per la paura di rimanere ghermita di nuovo dalle mani del cameriere che, nel divincolarmi, finii per compiere un movimento che mi permise finalmente di liberarmi dall’incastro della finestrella: non appena riuscii a cacciare fuori le mie angurie, il loro peso era tale per cui caddi giù di sotto per semplice forza di gravità; picchiai una considerevole romba sull’asfalto di Via Gulliver, silenziosa traversa di Via Culo. Ma una volta in piedi, non stetti lì a controllare gli acciacchi: tolsi le scarpette con i tacchi, mi avvolsi ancor più nel mio foulard nero per ripararmi dal vento e dalla pioggia sferzante e, scalza e bellissima, corsi via a perdifiato nella direzione dove avevo lasciato la macchina (si parla, ahimé, di qualche chilometro). </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>A quell’ora fortunatamente le strade erano deserte. Le uniche persone che incontrai sotto quel temporale furono tre balordi che stazionavano al riparo di un cornicione in forte aggetto all’altezza di Vicolo Barzottoni. Uno del terzetto mi lanciò un commento ammirato: “Guarda che poponi ha quella!”. “Sono cocomeri, per tua informazione”, gli feci con la mia voce naturale correndo via al galoppo. A quel punto il tale, dopo un attimo di smarrimento, mi urlò: “Ma vergognati, pervertito!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Come volevasi dimostrare: l’indomani l’edizione del mezzodì del Gazzettino di Giudatown confermava quanto spietata fosse la malavita della città. Uno degli articoli della cronaca titolava infatti: “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Nuovo delitto nell’Old Begallus – Assassinato il gangster Les Ciattanuga – Incredibile: la polizia brancola nel buio</i>”. Lessi avidamente il resoconto: il Ciattanuga era stato fatto fuori la notte appena trascorsa; qualcuno gli aveva sparato un colpo in fronte; il corpo era stato trovato all’alba da un panettiere in un vicolo non lontano dal Bar Abba; curiosamente accanto al cadavere era stato rinvenuto un 45 giri, ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ci garba, ci garba</i>’, un vecchio disco dei Capitan Jarba, su cui l’assassino aveva scritto a penna “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">COSTUI HA PERSO <personname productid="LA TESTA PER" w:st="on">LA TESTA PER</personname> IL ROCK AND ROLL</i>”. Sorrisi amaro. Mentre il giornalista seguitava col dire che l’Ispettore Ottanio si diceva</span> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">convinto dell’esistenza di un serial killer che lasciava messaggi irrisori vicino alle sue vittime, io avevo già capito tutto. Quei due diavoli di Ganascia e Tartaglia non avevano perso tempo; la soffiata che avevo fatto pervenire loro tramite Eva (e quindi attraverso il Santapace) gli era bastata per decretare la fine del compare traditore; nel breve giro di qualche ora lo avevano già eliminato e poi avevano inteso addirittura rendergli la pariglia, ovvero ‘firmare’ il delitto a mo’ di depistaggio proprio come aveva fatto il Ciattanuga a danno loro; in più col messaggio sembrava volessero addossare la colpa dell’omicidio al loro rivale storico. </span></span><span lang="EN-GB" style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">“<i style="mso-bidi-font-style: normal;">ROCK AND ROLL</i>”, avevano scritto. </span></span><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Eh, eh, vecchie canaglie… A chi altri potevano riferirsi se non a ROCCO ROLLER? Quella laida faida tra famiglie di malaffare non avrebbe mai avuto fine. Feci bene a non addentrarmici più di tanto. Intanto l’Ispettore Ottanio</span> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">stava continuando a spremere quello che secondo lui era il principale sospetto dell’omicidio di Pegus Baita: si trattava, pensate un po’, di quel povero vecchio con l’ombrello con cui mi ero riparato in Via Spruce la sera dell’agguato dei due sgherri di Vanv e che io stesso avevo consegnato alla Gendarmeria pur di liberarmene in fretta; l’ispettore, cocciuto al pari di un picchio, era convinto che quell’ometto, oltre a sfasciare il negozio di grancasse di Art Gropp, avesse prima eliminato il fachiro e dunque seguitava a tormentarlo con la linea dura degli interrogatori più asfissianti; oltretutto l’atteggiamento ribelle e minaccioso del vecchio non deponeva a suo favore. Be’, che dire? Mi dispiaceva ma era troppo importante</span> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">che la polizia non si orientasse mai bene in quella indagine. Ancor più: era una vera fortuna che l’Ispettore Ottanio avesse un incarico tanto importante in questura.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Da par mio, dovessi adesso dare un giudizio a freddo su quella vicenda, posso dire che in fin dei conti m’inorgoglisce alquanto l’aver messo un bel po’ di pepe al culo ad alcune delle cosche più losche della città anche se alla fine avevo dovuto rinunciare a vedere dietro le sbarre tutti i responsabili dei delitti che erano stati commessi in quei funesti giorni. Avevo fatto tutto per amore della giustizia e per grande coscienza civica. E pensare che nessuno mi pagava per quella maledetta indagine! Ah, come vivrei meglio in generale se non avessi dentro di me questo forte senso del giust… Ah già, forse questo non lo posso più dire... In effetti non ve l’ho raccontata tutta.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La sera in cui mi travestii da Zinga Margutte, affascinante sorella di Eva, vi ho detto che sistemai tutte le rubelliti nella trousse di strass. Be’, ecco... Non proprio tutte, via... Il fatto è che quelle gemme rilucevano in maniera troppo allettante, dannazione! Insomma, avevo per le mani un’autentica fortuna: con l’intero bottino potevo sistemare almeno tre generazioni di futuri Zingo. Ma, mi dissi, come potrei un domani guardare in faccia i miei figli se commettessi un reato odioso come quello dell’appropriazione indebita? Risolsi così il dilemma: decisi semplicemente che non avrei avuto figli. In questo modo non avrei mai dovuto guardarli in faccia e dare loro delle spiegazioni. Pertanto arrivai a un compromesso: restituii tutte le rubelliti, ma ne tenni una cinquina di quelle più piccole, che per le loro dimensioni tanto minute mi facevano quasi tenerezza (che dite? E’ una giustificazione credibile?). Sì, mi dissi, che vuoi che sia? Sono giusto delle scheggettine... delle pietruzze insignificanti... Quasi non si vedono... Via, al cospetto delle altre scomparirebbero... Insomma, non possono stare con loro… Quando poi le andai a rivendere però, devo dire invece che quegli umili ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">sassolini</i>’ seppero comunque farsi valere e mi aiutarono a rifare la fiancata sinistra della Scaberwilly che il Ciattanuga mi aveva sfondato, a spassarmela per una vacanzina al mare di circa una settimana e a comprarmi la cucina nuova. Tutto fatto in omaggio alla memoria di Pegus Baita, ovviamente. Ci mancherebbe!</span></span></span></span></div>
<div align="justify">
<br /></div>
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<em><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace;">(fine dell'episodio)</span></em></div>Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9139173330440142222.post-53823572519937610512012-01-29T13:33:00.000-08:002012-01-29T13:46:15.460-08:00ZINGO n° 3 "Grosso guaio a Giudatown" (6a parte)<div align="justify">
<span style="background-color: black; color: white;"></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><em><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace;">(...segue...)</span></em></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: white;"><br /><span style="background-color: black;"></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace;"> Il giorno seguente impiegai tutto il pomeriggio ad accertarmi che nessuno fosse sui miei passi. Era fondamentale evitare di essere pedinato. Così girovagai per tutta Giudatown con l’unico scopo di far perdere le mie tracce a chiunque si fosse messo a seguirle. Camminai a piedi, usai mezzi pubblici e mi spostai infine con la Scaberwilly (dopo averla recuperata ben lontano da casa) fino a parcheggiarla a un paio di chilometri dal molo.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Pur essendo il ritrovo fissato per l’ora di cena, arrivai sul luogo convenuto con due ore di anticipo: sì, volevo studiare bene il posto e conoscerne perfettamente anfratti, nascondigli e vie di fuga. Già all’imbrunire il freddo penetrava nelle ossa, eppure la grande tensione mi faceva sudare come un antilope nella stagione degli amori. Dopo perlustrazioni accurate e vari giri di ronda trovai finalmente un angolino ideale per rimpiattarmi: la cabina di un vecchio peschereccio in disuso, ormai ritiratosi in pensione e ormeggiato nella penombra; da lì potevo tenere d’occhio l’intero scalandrone. </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il Molo di Frombole, un luogo tutt’altro che romantico anche in pieno giorno, diventava ancora più lugubre nel buio di quella fredda notte d’autunno; il mare si rompeva con fracasso regolare lungo i frangiflutti di cemento, il vento ululava con quanto fiato aveva in gola e l’acquazzone non risparmiava tuoni e saette. Era forse quello il giorno del castigo?</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Più le lancette si avvicinavano a marcare le 20, più cresceva il pentimento per essermi ficcato in quella situazione. D’accordo, a quel punto dell’investigazione avevo bisogno di mettere a confronto diretto tutti i protagonisti della vicenda, ma partecipare a un tal conclave di delinquenti poteva costarmi davvero caro (e pensare che nessuno mi pagava per quella maledetta indagine! Ah, come vivrei meglio in generale se non avessi dentro di me questo forte senso del giusto…). Il rammarico si trasformò in panico quando alle 20 spaccate vidi i fari di una macchina parcheggiare non lontano dalla darsena. Dopo poco due sagome scure si avvicinarono furtive a piedi fino ad arrivare allo scalandrone. Dal nascondiglio ove ero rintanato riconobbi piuttosto facilmente una delle due figure: Ganascia. L’altro doveva essere Larry Bronco detto Tartaglia. Al riparo dei loro ombrelli scrutavano attorno con diffidenza. Lo sciabordio del mare contro la fiancata del peschereccio di cui avevo preso possesso m’impedì di udire le parole fitte che si scambiarono. Poi a un tratto vi fu un rumore da una delle file di silos, forse il cigolio di un portellone. Ganascia urlò in quella direzione: “Chi va là? Kazz, sei tu?”. </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>SGRANG! Per tutta risposta dai silos partì un colpo di bombarda che quasi polverizzò l’ombrello di Tartaglia. Costui gridò: “Per la pe-pe-pe-peppa!”. I due del clan degli Abbatecola si ritrassero fulminei fino a nascondersi dietro le rotaie di una mancina scortecciata. Appena ebbe ripreso fiato, Ganascia urlò: “Accidenti a te, Kazz della malora! Che razza di trappole ci prepari?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dovevo pur dire qualcosa: “Ohilà, ragazzi! Tutto bene?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ganascia urlava tutta la sua rabbia: “Imbecille che non sei altro, non ci hai riconosciuto? Ci è mancato poco che ci portassi via la testa di netto!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ci deve essere un equivoco”, seguitai a vociare senza mostrarmi. “Io non ho sparato nessun colpo”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Non pensare di farla franca, Kazz! Adess…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>SGRANG! La bombarda assassina colpì il telaio della grossa gru dietro cui stavano nascosti, provocando un fragore metallico e zittendo il Ganascia.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fu allora che dalla parte dei magazzini, ovvero dall’ala sud del molo si udirono tre fitti spari di fucile: BAM! BAM! BAM! Era chiaramente un Navinger. Dunque persino il Picciotto e il Piccione erano adesso della partita, anch’essi nascosti alla vista. Capii a quel punto chi era a maneggiare la bombarda dal lato nord, quello dei silos: altri non poteva essere che il segugio Rocco Roller, infaticabile pedinatore. Era la resa dei conti e se qualcuno quei conti pensava di farli senza l’oste-Zingo si sbagliava di grosso. </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span lang="FR" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: FR; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">RA-TA-TA-TA-TA!!! </span><span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">Ganascia e Tartaglia mitragliarono alla rinfusa verso i magazzini. Si erano forse resi conto che non potevo aver organizzato tutto da solo; avranno pensato che qualcuno li aveva seguiti fin lì.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La ganga di Vanv parlò per bocca di Otto il Picciotto: “Kazz! Rispetta i patti!”, lo sentii sbraitare da lontano.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ecco sì, rispettali!”, berciò Ganascia rafforzando il concetto.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>SGRANG! Rocco Roller sembrava non amare il dialogo e lasciava che a trattare fosse la sua bombarda.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Forte del fatto che nessuno di quei criminali avesse ancora capito la posizione del mio nascondiglio, presi coraggio ed urlai: “Vedo che stasera c’è il pubblico delle grandi occasioni. Bene, signori. Chi vuole le rubelliti se le dovrà sudare”. Parevo proprio il Johnny Flint di ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">L’uomo dalla mano mozza</i>’, sicuro e ardimentoso.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Maledetto! Peter Fauna pagherà caro questo scherzetto!”, gridarono in coro i due vanveri.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Maledetto! La mafia di Burgos pagherà caro questo scherzetto!”, fece eco Ganascia a nome del clan degli Abbatecola. Le minacce erano grosso modo le medesime, ma ognuno aveva il suo destinatario cui inviarle. Avevo scatenato una guerra senza eguali tra le cosche! E Rocco Roller, chiederete voi? Lui parlo così: SGRANG!</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dopo quell’ennesimo colpo di bombarda si scatenò il putiferio.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"> </span></span></span></span><span lang="FR" style="font-family: "Courier New", Courier, monospace; font-size: 14pt; mso-ansi-language: FR; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">RA-TA-TA-TA-TA!!! RA-TA-TA-TA-TA!!!</span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span lang="FR" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: FR; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="DE" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: DE; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">BAM!!! BAM!!! BAM!!!</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span lang="DE" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: DE; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="FR" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: FR; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">SGRANG!!!</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="FR" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: FR; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>RA-TA-TA-TA-TA!!! RA-TA-TA-TA-TA!!!</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span lang="FR" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: FR; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="DE" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: DE; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">BAM!!! BAM!!! BAM!!!</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span lang="DE" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: DE; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">SGRANG!!!</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>A quel punto volli partecipare anch’io a quella sagra della pistolettata. Spenzolai un braccio dalla cabina del peschereccio, puntai verso l’alto il mio revolver e al grido di “Ma andate tutti a fa’ ‘n culo!” scaricai in aria un tris di colpi: BANG! BANG! BANG! Così, tanto per non uscire dal coro, ecco. Mi piaceva l’idea di prendere parte a quella gran caciara.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fu proprio allora che dal mare si accese un faro accecante che illuminò il molo quasi a giorno.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Chi v’è?”, ebbi appena il tempo di chiedermi.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Un battello era entrato nel molo a motore spento senza che si potesse rivelarne la presenza. Era forse la guardia costiera nel suo servizio di controllo notturno? </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>PUM! PUM! PUM! </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>No, la guardia costiera non spara cannonate nei porti.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La situazione stava degenerando. Chiunque fossero quei pazzi sul battello, era rischioso rimanere lì anche un minuto di più. Nel fuoco di fila che seguì tra quelli sull’imbarcazione e i malavitosi nascosti a terra, tra imprecazioni e urla di dolore, capitò che per fortuna un proiettile infranse la lampada del riflettore del battello e il molo ripiombò nella sua naturale oscurità.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Non persi tempo e scesi subito dal peschereccio sgusciando fuori dal mio nascondiglio. ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Sgusciando</i>’ è proprio la parola giusta perché i miei mocassini non erano le scarpe più indicate per fare l’equilibrista su una passerella bagnata: picchiai una gran culata sul cemento, evitando per poco l’acqua, travolgendo un bidone e producendo un gran rumore.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"> </span></span></span></span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span lang="FR" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: FR; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">“Ec-Ec-Ec-Ec-colo là! </span><span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">E’ Fa-Fa-Fa-Fa-Fausto Kazz!”. Fortuna che a dare l’allarme fu Tartaglia; quelle raffiche di ‘Ec’ e ‘Fa’ mi concessero qualche secondo di vantaggio in più e mi permisero di rialzarmi e scappare via lungo la ripa sdrucciolevole. Scelsi la direzione sud, la stessa dove avevo lasciato la Scaberwilly (sebbene molto lontana dalla strada che conduceva al molo). Dietro di me udivo distintamente grida e deflagrazioni: mentre zigzagavo tra le pozzanghere i proiettili mi fischiarono vicino. Pensai che la mia ora fosse giunta. I peggiori ceffi di Giudatown mi stavano alle calcagna come lupi alsaziani insaziabili e sapevo che non si sarebbero lasciati sfuggire tanto facilmente una preda così sconsiderata da averli voluti affrontare a viso aperto. Ad un tratto udii la voce del Picciotto: “Ecco lo vedo: quella sagoma davanti a noi! Lo tengo sotto tiro, quel Fausto Kazz della miseria!”. Il Piccione gridò concitato: “Sparagli, dài! Mira alla testa di Kazz!”. </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>BAM! BAM! </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Cilecca, faccia di Kul!”, urlai a mia volta.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>I miei mocassini invero mi furono a quel punto di grande aiuto: correndo sfrenatamente lungo il bordo della banchina, un bordo reso assai scivoloso dalla pioggia mista alla salsedine, quelle care calzature di cuoio slittarono via in aria facendomi perdere l’equilibrio. Finii in mare con un tonfo alquanto spettacolare e ben ricordo che detti una disgustosa gozzata di acqua salata, nafta e kerosene. Mi venne in mente uno dei precetti fondamentali che, quand’ero ragazzo, soleva impartirmi lo zio Chester: “Ricordati, Dino: bere il kerosene alla salute non fa per niente bene”. Eh, lo zio Chester! Mi ha insegnato tante di quelle massime… Comunque il volo in mare fece sì che i miei inseguitori, complice il buio quasi totale, perdessero le mie tracce di colpo seguitando la loro rincorsa lungo il molo e perdendosi nella foschia di quella drammatica notte tra berci, bestemmie, spari e smitragliate varie.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quando a fatica sortii dall’acqua potei vedere entrare nel porticciolo di Frombole una navetta con una luce lampeggiante sulla cima dell’albero: una voce al megafono intimava a quelli del battello col cannoncino di uscire sul ponte a mani alzate. Quella sì che era la vera guardia costiera!</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Siccome però non era mia intenzione essere coinvolto in beghe che avrebbero soltanto rallentato la mia indagine, mi defilai lesto come una torpedine e, pur zuppo d’acqua, m’incamminai di nuovo nella direzione ove avevo parcheggiato <personname productid="la Scaberwilly. Gli" w:st="on">la Scaberwilly. Gli</personname> spari dei mafiosi erano ormai un’eco lontana ma occorreva comunque la massima prudenza.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nel tragitto che percorsi a piedi, mentre il freddo mi faceva battere i denti, rimuginai su quanto accaduto. Sul luogo dell’appuntamento si erano presentate tutte le forze in campo: Ganascia e Tartaglia, il Picciotto e il Piccione e financo Rocco Roller. Tutti con un unico, medesimo scopo: impadronirsi delle fantomatiche rubelliti che, chi per un verso chi per un altro, tutti pensavano fossero nelle mie mani. Ma, ragionavo io molto appropriatamente, se quei gangster si erano adunati al Molo di Frombole pronti a scannarsi l’un l’altro v’era da giurare sul fatto che nessuno di loro stesse bluffando o stesse facendo il doppiogioco. Dannazione! Quell’indagine era un vero rompicapo e mi procurava un bel grattacapo. Oltretutto da lì in poi li avrei avuti tutti contro, non avrei più potuto contare su alleanze di fortuna. Era chiaro che mi ero voluto far beffe di loro.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>No, dissi tra me sotto il diluvio, c’è qualcosa che sto trascurando. Dovevo ripartire dall’inizio, ovvero da quell’angusto cortiletto dietro al negozio di grancasse ove era stato nascosto il cadavere di Pegus Baita, uno dei più grandi fachiri dell’era moderna. Da lì qualcuno (qualcuno che non fosse nessuno dei malavitosi presenti al Molo di Frombole) aveva pur dovuto prelevare la preziosa salma del povero Pegus. C’era in effetti una lacuna nella mia indagine: avevo mancato di interrogare Art Gropp, il noleggiatore di grancasse. Egli era infatti in negozio al momento della sparizione del cadavere, prima che Tegolo ‘il babbeo’ gli desse il cambio verso l’ora di chiusura: la sua testimonianza avrebbe forse potuto chiarirmi qualche punto oscuro; magari, chissà, il Gropp si poteva all’improvviso ricordare il nome, o magari anche soltanto le fattezze, di un cliente che si era mosso in maniera furtiva e sospettosa all’interno della sua bottega la sera dell’omicidio. Sì, una visita ad arte ad Art Gropp sarebbe stata la mia prossima mossa.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Detti un’occhiata all’orologio: le 21 erano passate da poco. Considerando che ero ormai vicino al posto dove avevo lasciato la macchina, forse avrei fatto in tempo a recarmi dal Gropp quella sera stessa. Certo, fradicio a quella maniera, non ero molto presentabile ma… a quel punto le formalità erano da tempo andate a farsi fottere.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Arrivai alla Scaberwilly nel giro di un quarto d’ora e razzolai nel portaoggetti sotto il cruscotto dove tenevo un elenco telefonico e uno stradario della città. Dunque: Art Gropp abitava al numero 55 di Via Kalimba de Luna, nella zona collinare dell’Eastern Circus, quartiere ameno di cui non si potrebbe fare a meno. Pigiando sull’acceleratore come so fare quando mi ci metto d’impegno, vi sarei potuto giungere in orario ancora decente per suonare al campanello senza ricevere in risposta improperi o secchiate d’acqua ghiaccia.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="background-color: black; color: white; mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La dimora di Gropp era un edificio unifamiliare piuttosto ben tenuto. Parcheggiai la Scaberwilly davanti alla casa, scesi e arrivai alla porta d’ingresso; stavo per suonare il campanello quando sentii chiaramente una voce d’uomo (il Gropp, presumibilmente) provenire da dentro e parlare fitto fitto vicino alla finestra semiaperta, quasi rivolto verso l’esterno, in modo un po’ clandestino come per non farsi sentire da qualcun altro della casa; la voce diceva: “D’accordo, Les. Farò come dici”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Pausa.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, capisco”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Pausa. Capii che l’uomo era al telefono.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No, aspetta, Les. Non suonare alla porta, perché in casa c’è quella megera di mia moglie Nilla. Vieni direttamente sul retro. Ti aspetto in giardino, nella baracca dove tengo gli attrezzi”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Pausa.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ok, Les, ci vediamo tra cinque minuti”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Vi garantisco che la sorpresa di quel rapido colloquio mi fece spalancare occhi e bocca in un’espressione di rara <i style="mso-bidi-font-style: normal;">maraviglia</i>. Poche battute che davano finalmente un senso tutto nuovo alla mia indagine: il Gropp e Les Ciattanuga in combutta contro tutti e tutto! Sì, certo, quel Les al telefono avrebbe potuto anche essere un omonimo, ma se non sapessi fiutare il caratteristico odore della puzza di bruciato non farei questo mestiere. Non capivo bene il legame che poteva intercorrere tra i due, ma parecchi nodi a quel punto erano vicini allo sciogliersi. Tuttavia bisognava agire con la consueta pervicacia. Mi rimpiattai veloce dietro la mia Scaberwilly e mi misi in attesa. Di nuovo la voce risuonò dall’interno della casa, stavolta chiara e forte: “Nilla, esco in giardino; vado a sistemare le begonie nella capanna”. Detto fatto. Art Gropp, un omuncolo grasso e spelacchiato, uscì dalla porta di casa, la chiuse dietro di sé e prese poi a percorrere il vialetto di cemento che circondando l’abitazione portava nel giardino sul retro. Seguii la tozza figura del Gropp con passi felpati e silenziosi. Parevo un ozelot. V’era un gran buio, ma la sua torcia elettrica aiutava pure me a intravedere piuttosto bene il camminamento in cemento. L’obeso giunse alla baracca del giardino, entrò, accese la luce e chiuse la porticina. Mi sistemai nell’ombra in posizione strategica; quel capanno non aveva finestre ma le sue esili pareti di legno mi avrebbero permesso di ascoltare ogni parola. Gropp canticchiava felice.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dopo pochi minuti una macchina arrivò sulla strada all’altezza di casa Gropp con la classica inchiodata da film. Les Ciattanuga doveva essere proprio un bullo. Ma poi: SKATAPAMM!!!! Altro che bullo, Les Ciattanuga doveva essere proprio grullo. Forse non aveva calibrato bene la frenata e con tutta probabilità era andato a schiantarsi contro qualcosa lungo la via. Comunque eccotelo arrivare un minuto più tardi, avvicinarsi al capanno ed introdurvisi dopo un leggero triplo colpetto del pugno contro la porta.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Les! Che cos’era quel frastuono?”</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Niente, Art. Ho picchiato con la macchina. Solo un graffio. Veniamo a noi: bisogna che tu nasconda qui in casa le rubelliti. Per me è diventato troppo rischioso”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Qualcosa è andato storto?”, chiese ansioso il Gropp.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No, niente. Però c’è tensione tra i ragazzi del clan. Gli Abbatecola non tollerano il fatto che qualcuno gli abbia soffiato di sotto il naso 700 milioni di dindos… Quel cretino di Ganascia oltretutto giura di avermi telefonato appena dopo aver fatto secco il fachiro; dice di avermi ordinato di recuperare il cadavere nel tuo negozio e di portarlo subito dopo dal dottor Latimer”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E tu l’hai fatto, del resto”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Già, ma di testa mia, senza i suggerimenti di quell’imbecille. Io gli ho inventato che stavo fuori città quella sera ma Ganascia dice che al telefono gli ho pure risposto. Non so a che gioco stia giocando. Non vorrei che sospettasse qualcosa. Magari mi sta provocando per vedere se faccio qualche mossa sbagliata. Forse mi vuole tenere sulla graticola, il bastardo. Insomma, può darsi che il mio sia uno scrupolo eccessivo ma è meglio non correre rischi. Ecco, prendi, ti lascio in deposito le rubelliti, Art”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Uuuh!”, fece estasiato l’ingordo Gropp. “Fammele vedere… Uuuh! Guarda, Les, guarda come luccicano… Ma quante sono! Uuuh! Lo sai cosa ci faccio con la mia parte? Pianto qui quella ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">cerbera</i>’ di mia moglie Nilla, lascio il negozio e scappo via. Sì, Les, vado al mare. Mi comprerò una villetta dalle parti di Gruccia Bay, una di quelle con l’affaccio direttamente sulla spiaggia, sai? E li vivrò felice e contento per il resto dei miei giorni”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Bravo, Art, ben detto”, fece Ciattanuga distrattamente.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mi ci vedi, eh Les? Mi ci vedi sulla Playa de los Guardones a sorseggiare frappé su una comoda amaca o mentre massaggio le natiche ad un paio di procaci mignottone. Uuuh, già m’immagino la scena…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, bene”, lo interruppe Ciattanuga con ben altri pensieri in testa. “Adesso ricapitoliamo. Ganascia e Tartaglia hanno il fiato sul collo di tutto il clan e questo ci permette una certa tranquillità nelle operazioni. I delitti di Baita e Latimer che gli ho fatto attribuire stanno creando loro un sacco di problemi. Tuttavia, per precauzione, lasciamo passare ancora qualche giorno; giusto il tempo di capire se quei due hanno annusato qualcosa attorno al sottoscritto. Tu intanto metti le rubelliti al sicuro, mi raccomando. Salvo emergenze, non mi chiamare. Mi farò vivo io”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Un paio di altre trascurabili indicazioni, un rapido saluto al socio e infine Les Ciattanuga, mefistofelico doppiogiochista, se ne andò dalla baracca lasciando la porta semiaperta. Dopo qualche istante sentii sgommare via la sua vettura. Il Gropp se ne stava ancora dentro quando una petulante voce di donna lo apostrofò da una delle finestre di casa: “Art! Idiota! Vieni a letto! E’ tardi”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Arrivo subito, Nilla. Cinque minuti e sono da te”, urlò di rimando il Gropp alla moglie. Poi bofonchiò a denti stretti: “Brutta megera che non sei altro! Sfogati ora perché, tempo una settimana al massimo, io me ne vado a Gruccia Bay e col cavolo che mi rivedi!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>All’interno della sua baracca lo sentivo maneggiare le rubelliti e decantarne le lodi: “Ma guardatele! Brillano come stelle! Sono la luce dei miei occhi”. Il grassone principiò perfino a cantare a bassa voce un motivetto di fantasia e a inventarsi parole al limite del delirio: “Trallallero trallallà, le rubelliti eccole quaaa/ Ora me ne vado in fuga, col mio amico Ciattanugaaa/ Gruccia Bay è là che aspetta; mi ci faccio una casettaaa/ La rubellite è qui che brilla; vaffanculo a mi’ moglie Nillaaa/ Alla Playa de los Guardones, io ci porto le mignottoneees”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Decisi che era il momento di entrare in azione. Sortii dal nascondiglio e m’infilai nella baracca senza produrre il minimo rumore. Art Gropp era di spalle e seguitava a snocciolare stornelli in rima.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Con un maligno tono di voce, simile a quello del vigile che pesca l’automobilista in sosta vietata, dissi all’improvviso: “Buonasera, Gropp”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il noleggiatore di grancasse trasalì a tal punto che lì per lì pensai lo potesse stroncare un infarto. In una frazione di secondo coprì con un panno le rubelliti con cui stava gingillandosi e si voltò di scatto con il terrore negli occhi: “Chi siete? Che ci fate nella mia baracca?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Il mio nome è Zingo, Dino Zingo. Sono un investigatore privato e mi sa tanto che Lei dovrà rinunciare al quieto vivere di Gruccia Bay e ai suoi sogni lussuriosi sulla Playa de los Guardones”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Fuori di qui! Chi vi autorizza a ficcare il naso laddove non dovreste?”. Il pingue Gropp non aveva in testa più di 25/30 capelli, invero molto lunghi, che faceva passare più volte in cima alla testa glabra con un riportino disgustosamente unto. Le gote paonazze tradivano la sua alterazione. La fronte imperlata di sudore tradiva la sua allerta. Il suo alito pesante tradiva alcuni ingredienti della cena: fichi e salame, o comunque affettati vari in gran copia.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mi consegni immantinente quelle lucenti rubelliti”, gli dissi facendo gli occhi del basilisco. “Se Lei collabora, vedrò di evitarle rogne con la polizia”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Le rubelliti sono mie; le difenderò con le unghie!”. Avido e impavido, il nostro Gropp.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Non feci discorsi: con un ceffone a mano aperta gli sbalestrai il riporto. Il Gropp strillò acutamente dopodiché, pieno d’ira, mi offese senza mezzi termini la mamma.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Decisi che con quel tipo avrei dovuto proseguire nella linea dura e mi predisposi ad un combattimento corpo a corpo: “In guardia, panzone!”. Quello, rallentato nei movimenti dalla spessa coltre di grasso, non ebbe neppure il tempo di parare il mio primo colpo. E dove lo colpii il Gropp secondo voi? Ma certo, proprio lì dove suggeriva il suo stesso nome. Infatti nel rifilargli quella percossa commentai ghignante: “Gropp! Prendi questa sul <i style="mso-bidi-font-style: normal;">groppone</i>!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ma tu sei un vero judoka, porca l’oca!”, ammise con un gemito strozzato il noleggiatore di grancasse vedendosi ormai ad un passo dalla resa.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quel riconoscimento mi ringalluzzì alquanto: fulmineo quanto un falco smeriglio in picchiata, picchiai (appunto) il Gropp come un ladrone della sua risma meritava. In tutto sette sberle ben assestate, un paio di colpi alla schiena e una generale scrollatona finale: “Ora vuota il sacco, vile ghiottone di salumi. Come hai fatto ad impossessarti di queste gemme preziose?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Sudato fradicio, il poveraccio scoppiò in lacrime: “Io… io… io non volevo… E’ stata tutta colpa di Les Ciattanuga. Io sono un povero negoziante </span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">onesto… </span></span></span><span lang="EN-GB" style="font-family: "Courier New", Courier, monospace; font-size: 14pt; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">Sigh! Sigh! Sigh!”.</span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span lang="EN-GB" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">“La sua è un’autodifesa straziante. Ho il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">gropp</i> in gola”. Mentii. In realtà anziché in gola il Gropp mi rimaneva un po’ più giù. Sullo stomaco. Seguitai con le intimidazioni: “Se non mi racconti tutto per filo e per segno, ti scotenno!”. Forse esagerai un po’ ma ormai ero completamente calato nella parte.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Art Gropp principiò</span> tra i singhiozzi il suo resoconto i cui punti fondamentali cercherò ora di riassumervi. Il noleggiatore di grancasse e Les Ciattanuga erano conoscenti di vecchia data, addirittura dai tempi del catechismo; per quanto le loro strade professionali fossero ben distanti, il rapporto d’amicizia li teneva tuttora piuttosto stretti. I fatti: qualche giorno fa Ciattanuga viene a sapere da due suoi ‘colleghi’, Ganascia e Tartaglia, che il fachiro Baita – residente proprio sopra la bottega del suo amico – custodisce in corpo per conto degli Abbatecola un bel paio di chili di rubelliti; odorato l’affare a danno del suo clan, si accorda con l’amico Art perché tenga d’occhio il Baita nella speranza di cogliere l’attimo propizio per fargli la festa; ma, per un caso del tutto fortunato, il cadavere del fachiro... ‘piove dal cielo’ la sera di martedì; un rumore sordo fa accorrere il Gropp nel cortiletto della sua bottega e chi ti trova infatti il grassone se non il Baita freddato da mani ignote? Gropp non indugia: avverte al telefono Ciattanuga il quale è prontissimo a far scattare il piano e a dare ordini dettagliati; Art infila dunque il corpo del fachiro all’interno di una grancassa Zurg e poi finge di doverla urgentemente consegnare di persona, tanto che chiede al proprio garzone di bottega, quel rintronato di Tegolo, di fare la chiusura per la sera. Carica tutto sul suo furgoncino Frana, passa a prendere Les Ciattanuga ed insieme si recano poi dal dottor Latimer in Viale Barracuda; il chirurgo, peraltro già avvertito da Larry Bronco detto ‘Tartaglia’, si mette tranquillo al lavoro ed estrae dallo stomaco del fachiro le preziose rubelliti; poscia Ciattanuga, affinché il dottore non abbia a parlare, gli pianta un bisturi nella collottola e cerca di mettere in difficoltà Ganascia lasciando un messaggio cifrato che, scritto alla maniera dei malavitosi, sembra indicare lui come responsabile dell’omicidio; più tardi farà rinvenire il cadavere sventrato di Pegus Baita presso l’imbarcadero con un altro messaggio in codice che getti ombra sull’altro scagnozzo del clan, il Tartaglia.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Bene, bene, bene… Adesso le rubelliti mi seguiranno alla centrale di polizia; vuole gentilmente passarmi il fagotto, Gropp?”, dissi non appena egli ebbe finito di enunciare i fatti.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il noleggiatore sembrava alquanto indeciso, forse valutava ancora una qualche possibilità di salvezza e continuava a stringere tra le tozze mani il sacchetto con le rubelliti. I suoi singulti di pianto erano invero penosi. Io però non avevo tempo da perdere: presi al volo il vaso di una begonia lì vicino, lo sollevai rapido in aria e lo lasciai ricadere pesantemente sul capoccione del Gropp: ecco, adesso mi sembrava davvero commosso; intendo riferirmi alla commozione cerebrale che gli avevo procurato. Caduto a terra come un sacco di concio, il Gropp dormiva ora sonni tranquilli e dava a me la possibilità di entrare finalmente in possesso di quelle dannate rubelliti; ad ogni modo, per evitare che una volta ridestato potesse avvertire subito quel lestofante del Ciattanuga, lo legai stretto con una fune che trovai lì nel capanno e gli infilai in bocca un grosso bulbo di begonia.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Abbandonai il giardino del grassone e tornai su Via Kalimba de Luna; quando giunsi in strada, alla luce dei lampioni, vidi sull’asfalto bagnata la strisciata delle gomme della macchina di Ciattanuga: una frenata di parecchi metri… Ma, Santa Madonna! Quelle lunghe striature in realtà portavano diritte verso la mia Scaberwilly, parcheggiata con gusto e precisione lungo il marciapiede… Corsi presso la mia povera vettura e, quando vidi orrendamente rincalcata tutta la fiancata di manca, poco ci mancò che un mancamento mi facesse perdere i sensi. Dannato Ciattanuga! Ecco contro che cosa aveva urtato poco prima! Una ragione in più per assicurarlo alla giustizia, quell’imbroglione! Piansi a dirotto sul cofano della Scaberwilly per circa quaranta minuti (e pensare che nessuno mi pagava per quella maledetta indagine! Ah, come vivrei meglio in generale se non avessi dentro di me questo forte senso del giusto…). Affranto e sconsolato, decisi che era pur ora di tornare a casa. </span></span></span></span></div>
<div align="justify">
<span style="color: white;"><br /><span style="background-color: black;"></span></span></div>
<div align="justify">
<em><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace;">(...continua...)</span></em></div>
<div align="justify">
<span style="color: white;"><br /><span style="background-color: black;"></span></span></div>
<div align="justify">
<span style="color: white;"><br /><span style="background-color: black;"></span></span></div>Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9139173330440142222.post-90372037155550585432012-01-27T13:00:00.000-08:002012-01-27T13:01:33.549-08:00ZINGO n° 3 "Grosso guaio a Giudatown" (5a parte)<div align="justify">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"></span></div>
<div align="justify">
<em><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">(...segue...)</span></em></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"> Il mattino seguente finalmente non pioveva anche se il cielo rimaneva cupamente grigio.</span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Al chiosco dei giornali di Via Burdisso la locandina del Gazzettino di Giudatown diceva a caratteri cubitali: “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Trovato il cadavere di un fachiro</i>”. Poi, sotto, più piccolo: “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chi ha ucciso Pegus Baita? La polizia brancola nel buio</i>”. Me ne assicurai una copia e divorai l’articolo in un baleno. Il Gazzettino non lesinava particolari: il corpo di Pegus Baita era stato ritrovato presso l’imbarcadero della baia di Blue Dendalon da un pescatore di sarde; il cadavere era appeso ad uno dei pali d’ormeggio. Ometterei volentieri il dettaglio successivo se solo non fosse stato decisivo per lo sviluppo dell’indagine (me ne scuso con i molti bambini che leggono le mie avventure): bene, Pegus Baita era stato ritrovato completamente sbudellato. Ecco, l’ho detto. Il caso era stato affidato all’Ispettore Ottanio (ottimo: questo mi forniva un bel vantaggio sui piedipiatti giacché Ottanio era sì meticolosissimo, ma era anche una certificata ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">capa tosta</i>’). La scientifica stava lavorando alacremente ma per adesso poteva solamente garantire che il Baita era morto per un ravvicinato colpo d’arma da fuoco alla nuca, che l’omicidio del fachiro non era avvenuto sul luogo del ritrovamento del cadavere, che il decesso lo si doveva far risalire a molte ore prima e infine che lo sventramento della salma era stato eseguito da mani espertissime, condotto con precisione chirurgica. Ultimo tassello: nella tasca dei pantaloni del Baita erano stati trovati un medicinale sigillato (una confezione di CATARROLUX, serve per curare infezioni delle vie respiratorie) e un biglietto con un altro messaggio scritto a pennarello: “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">PEGUS BAITA HA AVUTO UN PO’ DI BRONCHITE</i>”. A chiusura del suo servizio il giornalista non risparmiava la solita, maliziosa sferzata agli inquirenti: “Comunque, la polizia brancola nel buio”. Mi sembrava che l’autore dell’articolo soddisfacesse molte curiosità e che affrontasse bene l’argomento; sì, lo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">sviscerava</i> proprio ben… uh! Pardon! L’anima di Pegus Baita mi perdoni la gaffe…</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Bene: se la polizia brancolava nel buio, lo Zingo cominciava a vederci piuttosto chiaramente. Dunque: gli Abbatecola si servono delle capacità del fachiro Baita per nascondere una partita di rubelliti di dubbia provenienza. Poi qualcosa va storto quando il Baita prende accordi segreti con i rivali della ganga di Vanv e così il clan decide di farlo fuori. Per recuperare la refurtiva si affida poi all’esperienza del dottor Latimer, chirurgo di triste fama. Il Latimer seziona lo stomaco del fachiro (perdonate i particolari ma sono necessari) e rientra in possesso delle rubelliti.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>L’ispettore Ottanio stava magari ancora dietro alle impronte digitali sulla confezione di CATARROLUX trovata nella tasca del compianto Baita mentre io in tasca avevo già mezza soluzione del caso.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quelle riflessioni mi accompagnarono fino a Mambo Square e mi portarono di nuovo davanti al Fox Trot Pub. Prima di riprendere possesso della Scaberwilly mi dissi che sarebbe stato opportuno rifocillarsi con una degna colazione. Entrai nel pub e mi sedetti allo stesso tavolo vicino alla vetrata dove ero stato la sera prima. Mi feci servire un pezzo di torta ai pinoli e una tazza di caffè fumante, quindi mi predisposi alla risoluzione dell’enigma dei messaggi rinvenuti a fianco dei cadaveri. Che cosa potevano significare? Erano forse battute umoristiche? Difficile crederlo, giacché la mala non usa l’ironia; non allude, non ammicca, non gioca coi doppi sensi… sì, ecco, semmai alla doppiezza la mala preferisce la doppietta.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“<i style="mso-bidi-font-style: normal;">IL DOTTOR LATIMER SI E’ SGANASCIATO DALLE RISATE</i>” e “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">PEGUS BAITA HA AVUTO UN PO’ DI BRONCHITE</i>”: li lessi e li rilessi, li scomposi, li intrecciai e li capovolsi, ma solo dopo un’ora e venticinque minuti di fitti anagrammi arrivò una di quelle intuizioni che fanno di me <i style="mso-bidi-font-style: normal;">il più meglio</i> investigatore privato di tutta Giudatown o, se preferite, una di quelle intuizioni che da sempre si divertono a negarsi quando (ad esempio) uno come l’ispettore Ottanio le va cercando. Insomma, all’improvviso capii. Le parole-chiave contenute nei messaggi erano due: “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">SGANASCIATO</i>” e “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">BRONCHITE</i>”. Ma certo! Come si chiamavano infatti i due sgherri del clan degli Abbatecola che Eva Margutte aveva ultimamente visto spesso assieme a Pegus Baita? GANASCIA e Larry BRONCO detto ‘Tartaglia’. I due messaggi erano dunque la firma degli assassini. Un po’ come fanno i cani quando, pisciando, intendono marcare il proprio territorio, così anche certi malavitosi usano contrassegnare i loro misfatti e le loro efferatezze. Come accade anche a me, del resto: ogniqualvolta risolvo un caso mi piace gridarlo ai quattro venti. Insomma, bisogna capirli questi professionisti del crimine. </span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il cameriere che mi aveva servito la colazione giunse d’un tratto a ridestarmi dallo stato di trance in cui ero caduto, tanto ero immerso nei risvolti dell’indagine: “Signore, mi scusi. La desiderano al telefono”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Desiderano me? Ci deve essere un errore”. Chi diavolo poteva cercarmi al Fox Trot Pub?</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Non credo. Mi è stato espressamente chiesto di parlare col… signore con baffi, occhiali e spolverino, seduto al tavolo vicino alla vetrata. A dire il vero non hanno proprio detto ‘signore’, ecco…”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah sì? E come mi avrebbero chiamato?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Be’… non so se…”, faceva il cameriere imbarazzato.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Su, su, coraggio”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Hanno detto: il ‘citrullo’ con baffi, occhiali e spolverino, ecco”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Detti un’occhiata al di là del vetro: dall’altra parte di Mambo Square c’era una fila di telefoni pubblici. Tutti occupati: era senz’altro da lì che qualcuno mi teneva d’occhio. Bene. Mi feci condurre all’apparecchio del locale, deciso a farmi rispettare. Presi la cornetta e esordii con asprezza: “Pronto?”. Sì, non è un attacco di quelli che fanno tremare le gambe ma tenevo in serbo le parole forti per dopo.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="FR" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: FR; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">“Que-que-que…”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span lang="FR" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: FR; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">“Ehi! Chi è che fa il verso dell’anatra?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Que-que-questa è una tel-tel-telefonata ano-ano-anonima, bas-bas-bastardo!”. </span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Larry Bronco detto appropriatamente Tartaglia, che cosa vuoi da me?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Caz-caz-cazzo! Come hai f-f-fatto a ri-ri-riconoscermi?”. Poco fa dicevo che la malavita non usa l’ironia e vi giuro che quella era del tutto involontaria. Sì, posso assicurarvi che quel poveretto non voleva fare lo spiritoso ed era in <i style="mso-bidi-font-style: normal;">buona</i> fede. Anche se era della <i style="mso-bidi-font-style: normal;">mala</i>.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Semplice intuizione”, risposi. Non mi andava di umiliarlo.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="EN-GB" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">“As-as-ascolta, str-str-str…”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span lang="EN-GB" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">Provai ad imbeccarlo: “Strepitoso?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="EN-GB" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">“No. As-as-ascolta, str-str-str…”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span lang="EN-GB" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">Tentai ancora di aiutarlo: “Strabiliante?”. D’altronde parlando di me quelli erano gli aggettivi che mi sembravano più appropriati.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span lang="EN-GB" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">“No. As-as-ascolta, str-str-str…”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span lang="EN-GB" style="font-size: 14pt; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">Pativo sinceramente per lui: “Stratosferico?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No. As-as-ascolta, stronzo!”. E ti pareva! “Dove hai me-me-messo le nostre ru-ru-rubelliti?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma erano tutti fissati col sottoscritto, perdiana! Ma, un momento! Com’era possibile che Tartaglia e Ganascia reclamassero il bottino da me, quando già avevano ucciso due persone per entrarne in possesso? Il cervello mi stava andando in ebollizione… Sentii una voce in sottofondo suggerire al mio interlocutore: “Digli che se non ce le rende entro stasera può considerarsi un uomo morto”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>E Tartaglia ubbidiente: “Se non ce le re-re-rendi entro sta-sta-sta…”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi ritenni in dovere di provare ad ottimizzare la comunicazione: “Senti, Tartaglia. Forse è meglio se mi passi il tuo compare. Non vorrei finiste i gettoni”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Un attimo dopo ebbi modo di ascoltare la stessa voce bassa che due giorni avanti aveva dato il via a tutta quella vicenda: “Non fare il furbo con noi, demente”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Toh! Chi non muore si risente, eh Ganascia?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ma chi sei, brutto pezzo di merda? Come fai a conoscere il mio nome?”. Evidentemente non sapeva di parlare con colui che aveva intercettato la sua telefonata di martedì sera a Les Ciattanuga. Proseguendo fu proprio lui a suggerirmi una pista percorribile: “Tanto l’abbiamo già capito: sei uno della mafia di Burgos”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Anche se il giorno prima ero stato scambiato per un emissario di Peter Fauna, mi dissi che era bello anche variare: “Sei perspicace, Ganascia. Sono Fausto Kazz e appartengo proprio alla mafia di Burgos che, secondo me, è anche la migliore mafia oggi in circolazione. Quindi ti conviene parlare con il rispetto che si conviene”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dopo un attimo di incertezza, lo scagnozzo del clan degli Abbatecola disse: “Ok, Kazz. Sappiamo che le nostre rubelliti le hai tu. Dicci pure cosa vuoi in cambio, ma devi darcele indietro in tutti i modi”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Forse mi conveniva davvero farglielo credere: era l’unica maniera per non essere fatto secco. Pertanto dissi con tono sprezzante: “Calma, ragazzo. Tu e Tartaglia dovrete frenare la vostra ingordigia. Prima voglio sapere com’è che siete sulle mie tracce”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ganascia esitò, poi principiò: “Abbiamo i nostri informatori. Quello che non capisco è come la mafia di Burgos sia stata così tempestiva nell’intervenire… Sembra quasi che una talpa vi abbia avvertito… Sei stato visto due giorni fa piuttosto indaffarato in Via Spruce, nell’appartamento di un fachiro di nostra conoscenza. C’è chi ti ha beccato ieri all’alba nel Trentadindos, in Viale Barracuda, mentre ti introducevi in casa dell’ormai defunto dottor Latimer. Qualcun altro poi assicura di averti incrociato ieri sera dalle parti di Farf Road, nel Bar Abba dove hai fatto di tutto per non passare inosservato”. Perdiana! Giudatown è davvero quel covo di spioni di cui si parla un po’ dappertutto! Ganascia insistette: “Ringrazia Dio se chi ci ha passato queste notizie è pagato solo per fare appostamenti e non può prendere iniziative. Se io e Tartaglia non fossimo stati occupati altrove e avessimo potuto agguantarti per tempo, saresti già sul fondo del limaccioso fiume Spinace con un’ancora da transatlantico legata al collo”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Già. E sul fondo del limaccioso fiume Spinace ci sarebbe con me anche l’unica possibilità che avete di ritrovare le vostre rubelliti”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ganascia si morse il labbro. Cioè, non posso dirlo con certezza perché non lo vedevo, ma lo dedussi dalla pausa che fece. Poi disse: “Dicci quanto vuoi”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Che soddisfazione tenere in pugno gente di malaffare come quella! Dettai dunque le mie condizioni: “Le rubelliti sono al sicuro per adesso. La mafia di Burgos vi farà sapere quanto prima. Forse addirittura in giornata lascerò un messaggio per voi al Bar Abba. Siete di casa lì, no?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certo”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Bene, recapiterò le istruzioni a quel cretino di Clancy. Un’ultima cosa: con Rocco Roller come la mettiamo?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Come diavolo fai a sapere tutte queste cose, dannato Kazz? La mala di Don Ceppo ce l’ha messo alle costole fin dall’inizio di questa storia. Se non era per quel cane rognoso sarebbe andato tutto liscio e da Kiko Puntar le rubelliti sarebbero arrivate direttamente in mano nostra… Be’, comunque, contiamo di eliminare Rocco Roller entro un paio di giorni…”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ok. A presto”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Appena riattaccai la cornetta corsi al mio tavolo e dal vetro guardai verso i telefoni pubblici: ebbi solo il tempo di vedere un’auto scura chiudere velocemente gli sportelli e partire con una sgommata in gran stile.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Come al solito, nei momenti più difficili di ogni buona indagine, occorreva prendersi una sana pausa meditativa. Fu così che, secondo un’abitudine vecchia di quand’ero ragazzino, me ne andai a tirar sassi al laghetto di Point Giabé. E’ un’attività che da sempre stimola l’acutezza del mio intuito investigativo. Point Giabé, come voi tutti sapete, è una ridente località della campagna che circonda la parte sud-orientale di Giudatown; lanciare i sassi nel laghetto mi serviva ad ottenere la massima concentrazione circa i casi che stavo risolvendo. Come diceva quel proverbio che mi ero inventato di sana pianta: “Allorché lo Zingo si reca a Point Giabé a tirar sassi, scampo non v’è più per ladri, furfanti e satanassi”. Comunque non sceglievo i ciottoli piatti, fini e di modeste dimensioni per poi farli saltellare sul pelo dell’acqua fino al centro del laghetto o giù di lì. No, tutt’altro. La concentrazione potevo raggiungerla solo attraverso un<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>metodo più rudimentale: arrivavo al laghetto, posavo il mio spolverino sulla sponda, indi sceglievo i pietroni più consistenti e li lanciavo in acqua a due mani; era proprio lo stonfo del pilloro che mi dava soddisfazione, quel PLUNF sordo che rompeva regolarmente il silenzio e la quiete di Point Giabé. Così feci quella tarda mattinata, dopo aver recuperato la Scaberwilly ed aver compiuto diverse assurde deviazioni per assicurarmi di non essere seguito da nessuno. </span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Una volta arrivato al laghetto, stessa procedura di sempre: mi appropinquai alla riva, tolsi lo spolverino, individuai il primo sasso e via: PLUNF! </span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Oh, dunque: s’imponeva a questo punto dell’indagine un confronto tra le parti.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>PLUNF!</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Se riuscivo a radunare tutti assieme i protagonisti di quella fosca vicenda, analizzarne i reciproci comportamenti...</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>STCHLAFF!</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>...studiare le relazioni che intercorrevano tra i vari gruppi malavitosi, con tutta probabilità sarei riuscito a farmi un quadro generale più preciso. E allora giù, un altro masso in acqua!</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>PLUNF!</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Qui v’era qualcuno che non la contava giusta; chi stava barando al gioco? Chi voleva fregare chi?</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>STPLUMFF!!</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Oooohhh!!”, sentii vociare alle mie spalle.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi voltai e vidi sortire dal canneto a lato un omaccione con grande buzza, grande bazza, grande stazza, cosce grosse e calosce rosse. Il tale pareva imbestialito e i suoi occhi accigliati mi misero subito sul chi va là. Infatti dissi: “Chi va là?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>E quello, venendomi fin sul viso con fare assai minaccioso: “L’abbozzi o no di farmi scappare le tinche?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Prego?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E’ mezz’ora che sto cercando di pescare qualche tinca di là dal canneto. Ma con te che ti metti a far baccano con quei sassi…”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“S-sì, salve… Il mio nome è Zingo, Dino Zingo. Sono un investigatore privato e sto tirando i sassi perché mi aiuta a risolvere un caso davvero spinoso…”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ascolta, cretino: se non la smetti immediatamente ti sfondo il capo con un cazzotto”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Come negare un favore ad un personaggio tanto schietto? Ma soprattutto: come negare un favore ad un gigante alto due metri? Affare fatto: me ne andai zitto zitto. </span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Tuttavia, la quiete di Point Giabé aveva dato i suoi frutti e già un abbozzo circa il da farsi adesso v’era. Poi più tardi, mentre rientravo in città con la Scaberwilly, mi venne l’ispirazione finale ripensando ad un vecchio film con Johnny Flint, ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">L’uomo dalla mano mozza</i>’. Nella sequenza conclusiva di quella gloriosa pellicola il protagonista (un Flint strepitoso), dopo aver ricorso ad uno sfrenato doppiogioco con i suoi aguzzini, si trova a dare un appuntamento finale a tutti gli avversari che aveva via via accumulato nel corso del film. Ebbene l’epilogo ha luogo in un porto oramai in disuso: Flint fronteggia con la consueta classe i suoi avversari in un drammatico scontro che sfocia poi nell’epica sparatoria risolutiva. Sì, va bene, chi ha visto il film sa che Johnny Flint ci rimane secco al primo colpo (mica è facile sostenere una sparatoria se la mano buona è proprio quella, da qui il titolo del film, che ti hanno mozzato nella scena iniziale del lungometraggio!) ma a questo punto la decisione era presa: la ganga di Vanv, il clan degli Abbatecola, Rocco Roller e lo Zingo si sarebbero dati adunanza per la decisiva resa dei conti nel Molo di Frombole, l’antico porto di Giudatown caduto pressoché in rovina dopo la costruzione dell’avveniristico Port Glan. </span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace; mso-spacerun: yes;"> </span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Verso l’ora di cena ero di nuovo nell’Old Begallus. Principiai col recarmi al Bar Abba dove intendevo lasciare al barista Clancy un’informazione per Ganascia e Tartaglia. </span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quando entrai in quella vaporiera, v’erano molti meno avventori rispetto alla sera dell’esibizione di Eva Margutte. Raggiunsi il bancone e quando stavo per richiamare l’attenzione di Clancy, una mano mi agguantò bruscamente la spalla e una voce bassa mi gracchiò all’orecchio: “Spero tu abbia portato con te le rubelliti, brutto stronzo”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi voltai: era Ganascia.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gli dissi: “Non faccio consegne a domicilio. Non qui, perlomeno. Ma siamo vicini alla meta, caro Ganascione”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Diavolo, la stai portando troppo per le lunghe! I miei capi non hanno intenzione di aspettare ancora...”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Lo interruppi: “E invece dovranno pazientare ancora fino a domani”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Domani?”, chiese lui bramoso.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, ci siamo. La mafia di Burgos, di cui sono – te lo ricordo – socio fondatore, è decisa a trattare la consegna. Mi ha dato mandato di stabilire un abboccamento. C’incontreremo domani alle 8 di sera presso il Molo di Frombole: io, tu, Tartaglia e nessun altro. Non pretendiamo nessun riscatto in soldi, ma soltanto alcuni accordi”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Di che genere?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mordi il freno, guappo. Saprete tutto domani sera”. In effetti non mi ero preparato a dovere sui dettagli di quella <i style="mso-bidi-font-style: normal;">combine</i>, dunque era meglio rimanere sul vago e cambiare discorso: “Insomma, qui come si va? Tartaglia? Dov’è andato di bello?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Di’ un po’, Kazz: credi di essere a casa tua? Se non ti faccio staccare la testa da Clancy è solo perché attraverso le tue informazioni possiamo rientrare in possesso delle rubelliti che ci spettano. Per il resto ti conviene girare alla larga da me e dal mio clan”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi finsi del tutto imperturbabile: “Siamo un po’ nervosi, mi pare... I tuoi superiori ti stanno col fiato sul collo, eh?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Già. Occorre che domani sera tutto vada a buon fine, altrimenti...”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Per voi si mette male, non è così?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Anche per te, coglione, puoi giurarci”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Prima di andarmene volli tuttavia interloquire ulteriormente col Ganascia: “Un’ultima cosa, prima di levare le tende: se Baita non avesse preso accordi sottobanco con quelli di Vanv sarebbe ancora vivo?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Pegus era un collaboratore ideale, prima che si montasse la testa. Per anni ha servito la causa con grande fedeltà. Dio, nella sua pancia ci abbiamo ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">parcheggiato</i>’ di tutto! Corindoni, rubelliti, droga, documenti, fasci di banconote, monili antichi... E si è sempre accontentato della sua parte, senza mai fare storie. Stavolta, invece, si è fatto abbindolare da quelli della ganga... Chissà per quali false promesse si è venduto... Quelli di Vanv, prese le rubelliti, lo avrebbero senz’altro tolto subito di mezzo. Con noi invece poteva stare tranquillo: ingoiava la merce e poi, a tempo debito...”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Magari con l’aiuto di un vassoio di prugne, eh Ganascia?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Non ho mai assistito al recupero della roba. Di certo posso dire che il Baita non ha mai accumulato ritardi nelle consegne”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Intestino regolare, devo ritenere...”, soggiunsi. Era giunto il momento del commiato: “Bene. Mi tratterrei volentieri qui al Bar Abba, ma ho diverse faccende da sbrigare. Ci vediamo domani sera alle 8 al Molo di Frombole per sistemare definitivamente questa vicenda”. </span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Feci l’atto di voltarmi verso l’uscita, quando Ganascia mi afferrò per un braccio e, fissandomi gelido, mi disse: “Ricordati, Kazz: chi fa il furbo con gli Abbatecola…”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, lo so: alla fine s’impegola”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No. Alla fine muore”. Capii che i gangster dell’Old Begallus non gradivano le rime baciate. Tuttavia esprimevano i loro concetti piuttosto chiaramente.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Una volta fuori del Bar Abba, camminai lentamente per strada, tenendomi bene in vista lungo il marciapiede, sostando più volte e volgendo spesso la faccia alla strada; sapevo infatti che il Picciotto e il Piccione piantonavano tutta la zona nei dintorni del bar e volevo che... <i style="mso-bidi-font-style: normal;">casualmente</i> mi agganciassero onde poter riferire anche loro gli estremi dell’appuntamento al molo. Giusto il tempo di oltrepassare l’incrocio con Rue della Pizza quand’ecco che due secchi colpi di clacson mi fecero voltare all’indietro: parcheggiata lungo il marciapiedi dalla parte opposta della strada una Pirrowet color canna di fucile mi sfareggiò con gli abbaglianti. Attraversai di corsa e m’infilai direttamente nella macchina degli amici vanveri sul sedile posteriore. Il Picciotto e il Piccione, seduti davanti, mi accolsero con una certa sorpresa: “Chi non muore si rivede, eh Kazz?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Già. E se fossi morto, oltre a non rivedere più me, mi sa tanto che non rivedreste neppure una sola delle vostre amate rubelliti”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Vedo che ti muovi con grande facilità in questa zona”, mi fece Otto il Picciotto con tono lievemente sospettoso. “Non sapevo che gli emissari di Peter Fauna potessero scorrazzare tanto liberamente da queste parti”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Infatti è cosi. Ma nei miei confronti, visto che sono nato in questo quartiere, c’è una certa benevolenza... Con molti farabutti del clan degli Abbatecola siamo stati ragazzi insieme... Se poi le scelte professionali mi hanno portato a firmare un contratto col Fauna, questo è un altro discorso...”. Una puttanata dietro l’altra! “Comunque, ragazzi”, ripresi brusco, “ho buone notizie per voi. Avrete senz’altro saputo che il Baita ci ha lasciato le penne. Dispiace a tutti, ma è così. Bene, il fachiro però non è stato fatto secco dagli Abbatecola; per un caso piuttosto fortuito a metter le mani sul povero Pegus, e quindi sul suo prezioso ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">contenuto</i>’, è stato un tale Rocco Roller che lavora per la mala di Don Ceppo”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, lo conosciamo quel dannato segugio! E’ dall’inizio di questa storia che si è messo tra i piedi! Fottuto bastardo!”; il Picciotto colpì violentemente lo sterzo con un pugno carico di rabbia.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>E qui piazzai a quei due babbalei la panzana dell’anno: “Non vi sembrerà vero, ragazzi, ma oggi pare essere il vostro giorno fortunato. Chi era il compagno di banco di Rocco Roller alle scuole elementari?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mutismo assoluto e sguardi che dimostravano scarso intuito.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Chi era?”, chiesi paziente per la seconda volta. “Ebbene, sì. Il compagno di banco che per tutta la carriera scolastica passò al Roller i compiti, che sempre gli suggerì durante le interrogazioni, che imparò a falsificare la firma del di lui babbo sul libretto delle giustificazioni, ebbene altri non era che Fausto Kazz il secchione, ovvero io. Eehh, bei tempi!”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E allora? Che significa?”, chiesero in coro i due sempliciotti.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E allora significa che Rocco Roller, da buon amico, incontrandomi casualmente oggi a pranzo mi abbia passato l’informazione: siccome la mala di Don Ceppo non smercia rubelliti, lui ha tutta l’intenzione di trovarsi a titolo personale un acquirente e ricavarci moneta sonante; conosco Roller, non è tipo di grandi pretese, sa accontentarsi... Mi sono permesso di suggerirgli l’ipotesi di qualcuno che sarebbe interessato al bottino: ho pensato a voi, ragazzi, sebbene mi sia guardato bene dal fare nomi”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Hai fatto la cosa giusta, Kazz. Ma le rubelliti noi non le vogliamo pagare, le vogliamo e basta”. Insaziabili questi vanveri, perdìo!</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Era il momento di gettare l’esca: “Questo non è affar mio. Se vi interessa, sappiate che io ho un appuntamento con Rocco Roller presso il Molo di Frombole alle 8 di domani sera in punto. Gli ho detto che avrei fatto da intermediario tra lui e un paio di compratori che per il momento preferivano rimanere anonimi”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mm... interessante”, gongolò il Picciotto. </span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Io vi do questa opportunità. A Peter Fauna – lo sapete – questi affari non interessano, lui gestisce altre attività. Magari, se le cose per voi andassero a buon fine e il ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">trappolone</i>’ ai danni di Roller dovesse fruttarvi ottimi risultati, Peter avrebbe piacere – sono parole sue – <i style="mso-bidi-font-style: normal;">‘a intavolare un discorso di collaborazione con gli amici di Vanv’</i>”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E cioè?”, s’informò il Piccione.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Tutto a tempo debito. Per adesso preoccupiamoci che domani sera al Molo di Frombole tutto vada per il verso giusto. Poi brinderemo tutti assieme: voi e la vostra ganga, Peter Fauna e io. Siamo d’accordo?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Tesi in avanti la mia mano destra.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Passò qualche istante ma alla fine, dopo un’occhiata d’intesa, sia il Picciotto che il Piccione me la strinsero con una certa convinzione. Secondo me, tuttavia, la loro golosità gli faceva già programmare il modo in cui, una volta entrati in possesso delle rubelliti, si sarebbero dovuti sbarazzare anche del sottoscritto per non scendere a nessun tipo di patto col Fauna. Glielo leggevo negli occhi cupidi e bramosi.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Un’ultima cosa, Kazz: che ci facevi al Bar Abba poc’anzi?”, chiese il Piccione.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E’ una domanda pertinente, vecchia volpe di un Piccione. Mi sono intrattenuto con Ganascia del clan degli Abbatecola. Senza sembrare troppo invadente, ho voluto capire quanto realmente sapesse circa la sorte delle rubelliti”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ebbene?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Niente. Non ha il minimo sospetto che dietro a tutto ci sia il segugio Rocco Roller. Per lui quella sacchettata di gemme preziose è svanita nel nulla. Certo, non l’ha presa bene. Era lì che ciondolava al bancone del bar, aggrappato ad una boccia di whisky e parlava assai controvoglia”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Prima di uscire dalla Pirrowet, chiesi infine: “Allora? Vale la pena mettersi in affari con Fausto Kazz?”.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ci vediamo domani sera alle 8 al Molo di Frombole. Niente scherzi”, rispose il Piccione. Poi, appena fui sceso, filarono via lungo Farf Road.</span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sulla presenza di Rocco Roller al Molo per il giorno dopo invero non avevo grossi dubbi: sapevo che il segugio era attaccato alle sottane di Ganascia e Tartaglia e non li perdeva di vista nei loro spostamenti più importanti. Perlomeno di lui non dovevo curarmi. Sapevo insomma che, a meno che non fosse per davvero entrato in possesso delle rubelliti, sarebbe venuto a reclamarle direttamente all’appuntamento.</span></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div align="justify">
<em><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">(...continua...)</span></em></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><br /></span></div>
<div align="justify">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><br /></span></div>Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9139173330440142222.post-42588058143247100262012-01-25T07:20:00.000-08:002012-01-25T07:20:12.602-08:00ZINGO n° 3 "Grosso guaio a Giudatown" (4a parte)<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
</div>
<div align="justify">
<em><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace;">(...segue...)</span></em></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
</div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"> Entrai. Eva Margutte, bella al di là del conoscibile, scalza e languidamente avvolta nella sua bianca vestaglia di seta, sedeva su un divanetto; con una mano si stirava una ciocca dei biondi capelli fino a portarsela alle labbra e, ridacchiando furbescamente, dava l’impressione di divertirsi un mondo: “Piacere, tesoro”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ehm… Signorina Margutte, buonasera…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Dovevi essere davvero disposto a tutto pur di vedermi se ti sei fatto beffe del mio Fred e di Clancy”, fece lei ridendo.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Clancy? Ma chi è?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Il barman. Non voleva credere che quello che ti eri inventato era tutto vero. Ci è rimasto malissimo, ah, ah… E’ un amico di Fred e gli sembrava strano non sapere niente. Io ti ho retto la parte perché mi sembrava troppo divertente… ah, ah”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mi dovete scusare, signorina Margutte, per questa intromissione. Il mio nome è Zingo, Dino Zingo. Ho bisogno del vostro aiuto”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Oh, davvero? Dimmi tutto, Dino” rispose la maiala… No, ehm, intendevo: rispose la maliarda. “Anzi, vieni qui a sederti accanto a me”, fece lei picchiettando con la mano aperta sul divano, facendosi appena un po’ da parte e tirando a sé le gambe seminude.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Perdiana! Era difficile mantenere un distacco professionale in quel frangente. Eva Margutte rischiava di mandare a gambe all’aria il mio consueto aplomb. Io invece rischiavo di mandare a gambe all’aria direttamente lei. Tuttavia con sforzo indicibile provai a resistere alla compiacenza del suo sorriso, alla profondità del suo sguardo e… come negarlo, anche al volume impressionante delle sue tettone.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Signorina Margutte…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Chiamami Eva, Dino”. Un classico che c’è in tutti i film. Magari con nomi diversi.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ehm… sì… Dunque, Eva, in realtà io sono un investigatore privato e sto svolgendo un’indagine molto perigliosa. Conoscete il fachiro Baita?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Pegus! Ma certo! Siamo buoni amici!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Eravate</i> buoni amici”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No, lo siamo ancora, mica abbiamo litigato”, fece con adorabile ingenuità. Scusate, ma a quel punto io di Eva Margutte ero già innamorato perso.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Purtroppo, Eva, il nostro comune amico Pegus Baita, persona davvero eccezionale sotto il profilo umano”, (meglio abbondare, mi dissi), “è crepato non più <i style="mso-bidi-font-style: normal;">tardi</i> del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">tardo</i> meriggio di ieri”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Nooo!”, fece la maggiorata portando una mano alla bocca e una al cuore (un cuore enorme, giudicando così a occhio, ecco…).</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Purtroppo sì. Se ne va un grande uomo e un bravissimo fachiro”. Sì, ecco, mi sembrava tutto sommato un bell’elogio funebre.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Gli occhi di Eva presero a inumidirsi. Era ancora più bella: “Ma com’è successo?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sventuratamente non se ne sa ancora molto, ma pare che il Baita sia caduto nella trappola della malavita; sembra che lo abbiano ucciso in casa con un agguato vile e premeditato. Ah, questi maledetti malavitosi! Dio, come li odio!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Be’, anche il mio Fred Santapace purtroppo è del giro”, disse lei rassegnata e sinceramente sofferente.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, ma non tutti li odio, eh? Cioè, qualcuno serio e rispettabile si trova sempre alla fine, via…”, dissi per ammortizzare la gaffe. Poi seguitai: “Da quanto vi conoscevate con Pegus Baita?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Da anni”, riuscì a dire tra i singhiozzi. “Facciamo lo stesso mestiere… Cioè, voglio dire: in rami diversi, però entrambi siamo intrattenitori… Spesso abbiamo fatto serate assieme. Sai, a lui toccava aprire gli spettacoli con i suoi numeri: Pegus riscaldava l’ambiente; io, più tardi, lo portavo a completa ebollizione…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certo, immagino…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Povero Pegus, era così gentile con me…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certo, immagino…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Non posso credere che sia stato ucciso. Ma da chi? La malavita? Fred non mi ha mai fatto capire che Pegus fosse in pericolo”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Era straziante insistere con quella creatura in disarmo ma il mestiere dell’investigatore privato purtroppo impone certi obblighi: sennò uno va a vendere frutta al mercato. “Eva, quanto tempo è che non vedevate il Baita?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Due giorni, credo; sì, lui apriva una mia serata al Night Bar Biturici, qua vicino. Spesso, te l’ho detto, siamo in cartellone insieme negli spettacoli del quartiere. Ma comunque, siamo un gruppo di artisti sempre in contatto tra di noi, indipendentemente dal locale dove ci esibiamo…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E voi, Eva, non avete notato particolari apprensioni in Baita di recente? Era il solito fachiro scanzonato che tutti conosciamo?”, buttai là un po’ a caso. “Non vi ha confidato alcuna preoccupazione?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No, non mi pare… Anche se l’ho visto forse un po’ sotto pressione in quest’ultima settimana… Ma pensavo fosse stress da lavoro. Sai, camminare tutti i giorni sui tizzoni ardenti o stendersi su un letto di chiodi alla lunga può sfinire…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certo, immagino…”. Era il momento di una domanda più precisa: “Eva, vi dice niente il nome Les? Il Les che ho in testa io ha senz’altro a che fare con la malavita organizzata di Giudatown e in particolare con quella di stanza qui, nel quartiere dell’Old Begallus”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“L’unico che mi viene in mente è Les Ciattanuga; appartiene al clan degli Abbatecola, lo stesso con cui anche Fred ha a che spartire”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E il nome Larry?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Un Larry lo conosco molto bene: è Larry Bronco detto ‘Tartaglia’”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Perché è detto ‘Tartaglia’?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Perché è balbuziente. Spara più sillabe che raffiche di mitraglietta!”. Poi, con un sobbalzo di tette: “Aspetta, Dino. Tartaglia in effetti è stato molto addosso a Pegus di recente. Lui e il suo compare… come si chiama… ah sì, Ganascia! Tutti e due, a ben pensarci, gli sono stati appresso parecchio ultimamente”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Se ne conosce il motivo?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“La cosa che so è che ogni tanto sfruttavano Pegus per aiutarli in qualche traffico. Sai, lui ha la capacità di ingoiare e tenere nel suo stomaco oggetti anche piuttosto grandi. So che a volte il clan si è servito di lui come ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">cassaforte</i>’, non so se mi spiego…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Perdiana! Queste sì che erano rivelazioni interessanti! Eva Margutte aveva tolto molti veli alla verità nascosta. Ora le rimaneva da togliere solo la vestaglia per farmi pienamente felice. Le presi la mano nella mia e la rassicurai: “Eva, vi conosco come donna dalle grandissime popp… ehm, intendo dire… donna dalle grandissime qualità; siete forte e so che saprete tenere un segreto: non riferite niente di quanto ci siamo detti stasera. Non parlate neppure con Fred, mi raccomando. Per il resto lasciate fare a me: troverò quel cane che ha ammazzato l’amico Pegus! Senza coinvolgervi, lo giuro”. Mi tolsi di tasca un fazzoletto pulito e glielo passai: “Su, Eva, adesso asciugatevi questi splendidi occhioni; dovete pensare al vostro show; sono quasi le 23! Ditemi, via: quale spettacolo portate in scena stasera?”, chiesi con frivolezza per allentare la tensione.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Be’, stasera mi spoglio e poi faccio un numero con le aste del biliardo…”. Andò un po’ avanti nei dettagli tant’è che quando la salutai pensai tra me e me: “Ma tra Pegus Baita ed Eva Margutte chi è in realtà il vero fachiro?”. Mah, misteri della natura!</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Appena ripassai davanti al bancone, Clancy fece la smorfia del pitbull mentre con uno strofinaccio puliva un bicchiere. Non resistetti alla voglia di stuzzicarlo: “Ah, barman! Dice Eva se la prossima volta ti puoi fare i cazzi tuoi! Sai, preferiamo incontrarci senza chiedere il tuo permesso”. Poi mentre guadagnavo l’uscita del bar, aggiunsi ad alta voce: “Ci piace starcene tranquilli in santa pace, cafone!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Dici a me?”, mi fece a muso duro un tizio vestito di velluto bordeaux che entrava proprio in quel mentre nel locale e addosso al quale ero appena andato a cozzare.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Prego?”, feci dopo essere rimbalzato contro la di lui mole.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mi hai chiamato per nome dandomi del cafone. Che cosa diavolo vuoi?”, chiese il tale dalle spalle larghe digrignando i dentoni.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Io? Io non ho chiam…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Hai detto ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Santapace cafone</i>’ e mi sei venuto a sbattere addosso: devo dedurne che sei un amante del pericolo”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Santa Madonna! Il Fred Santapace in persona! Non conveniva di certo fare il galletto. Detti un’occhiata al bancone dove il rude Clancy aveva posato il suo strofinaccio ed ora si gustava la scena con curiosità; eravamo sulla soglia del bar e il Santapace non mi cedeva il passo; cercai la formula migliore per scusarmi. Del resto, lo dice anche quel vecchio adagio: non menare il can che dorme; potrebbe svegliarsi piuttosto risentito. “Mi scusi, non stavo guardando dove mettevo i miei maldestri piedi… Mi perdoni, la prego, gentile signore”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mm… Se è così… Ora sgomma, ingombri il passaggio”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Senz’altro. Ero venuto qui perché pensavo ci fosse lo spettacolo del fachiro Pegus Baita e invece c’è l’esibizione di una certa Eva Margutte, decisamente la più troia di tutte. Ma io non ho tempo per queste cose. Arrivederci”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Feci l’atto di uscire in strada ma l’orgoglioso Santapace mi afferrò bruscamente per un braccio, carico di rabbia. Fortunatamente, il fumatore di zampirone si fece sentire di nuovo: “Ooooh! La vuoi chiudere quella dannata porta, imbecille!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certo che chiudo. Cos’è? Hai paura che entrino le zanzare?”. Mi divincolai dalla presa del gangster e, con buona pace di Fred Santapace, uscii finalmente dal Bar Abba, infimo locale in cui ritenevo che difficilmente vi fosse qualcuno in grado di capire la sublime arte di Eva Margutte.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi avviai per due passi a piedi. All’angolo di Gibbon Street uno strillone del Gazzettino di Giudatown strillava (era pagato per questo, no?): “Edizione straordinaria del Gazzettinoooo!!! ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Assassinato noto chirurgoooo!!! Chi sarà statoooo? La polizia brancola nel buioooo!!!</i>’ Avanti, signori, comperate il Gazzettinoooo!!!”. Ne presi una copia.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La pioggia non demordeva. Un vento freddo mordeva addirittura. Trovai riparo sotto la tettoia di un cinema a luci rosse, l’Arnolfus. Sfruttai quell’attimo di tranquillità per riflettere sugli sviluppi del caso e per dare un’occhiata all’articolo sul dottor Latimer. </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dunque: se il Gazzettino non aggiungeva particolari rilevanti a ciò che già io avevo potuto ricavare sul luogo dell’omicidio (se non quello che il dottore prima di rimanerci secco aveva senz’altro effettuato un intervento chirurgico nella saletta operatoria di casa sua), in realtà la testimonianza di Eva Margutte sistemava tessere importanti all’interno di quell’intricato puzzle. Adesso perlomeno si delineava il motivo per cui Pegus Baita era stato eliminato e perché fosse tanto prezioso il suo cadavere. Le circostanze andavano poi approfondite meglio ma si poteva comunque arguire che qualcuno del clan degli Abbatecola (con tutta probabilità il Ganascia) era la persona che aveva ucciso il fachiro, la stessa che poi aveva chiamato me per sbaglio: nella telefonata infatti egli pensava di rivolgersi ad un collega del clan, Les Ciattanuga, e nominava Larry Bronco detto Tartaglia e persino il dottor Latimer: tutti, come dire, compagni della scuderia-Abbatecola... Ora: senza dubbio il povero Pegus al momento della morte teneva in corpo un qualche oggetto importante che stava scatenando le brame di diversi uomini di malaffare. Ecco come si inserisce a questo punto la figura del dottor Latimer: il chirurgo, la notte stessa dell’omicidio doveva intervenire sul corpo del Baita per recuperare il misterioso tesoro. Qualcuno però a monte si era intrufolato nel meccanismo mandando a rotoli i piani del clan. Ma chi? Se, come inizialmente avevo pensato, fosse stato per davvero quel Rocco Roller, per quale motivo egli sarebbe poi corso col cadavere dal Latimer se era vero che il chirurgo lavorava dietro mandato degli Abbatecola, ovvero dei rivali? E i due sgherri della ganga di Vanv? Come s’incastravano in quest’oscura vicenda? Ma soprattutto: dov’erano andati a finire?</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Non fare mosse avventate, baffo”, minacciò una voce roca alle mie spalle mentre la canna di un Navinger mi premeva contro la nuca. “Sali in macchina e non fiatare. Svelto!”. Il tizio mi spinse avanti lungo il marciapiede mentre lentamente si aprì lo sportello di una Pirrowet color canna di fucile parcheggiata lì accanto. Appunto: ecco dov’erano finiti i due sgherri di Vanv.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Stavo in pena per voi, ragazzi”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Zitto. Sali in macchina”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Montai sul sedile posteriore della Pirrowet. Al volante c’era il Piccione mentre accanto a me, fucile spianato, era venuto a sedersi Otto il Picciotto.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Dove si va?”, chiesi senza far vedere che me la facevo nei pantaloni.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Da nessuna parte. Ce ne stiamo qui buoni buoni, a motore spento. Dobbiamo parlare. Parlare e ancora parlare. Tu ne hai di cose da dirci, no?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Si capisce. Che cosa v’interessa sapere?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Dove sono le rubelliti?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Quali rubelliti?”. Non finii di esporre il mio dubbio che un manrovescio mi fece volar via gli occhiali. “Ma che maniere sono queste?”, protestai recuperando e rinforcando subito le mie lunette.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ascolta, baffo. O ci dici subito dove hai messo le rubelliti del fachiro oppure lo schiaffo che t’ho dato sarà solo il primo di una lunga serie”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ascoltate voi, mentecatti. Vi pare che se fossi in possesso di queste rubelliti me ne starei qui a bighellonare nel quartiere dell’Old Begallus, il più malfamato di tutta Giudatown, difronte ad un cinema porno? E poi il film in cartellone l’ho già visto”. Avevo forse trovato la chiave giusta per discutere alla pari.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Dicci che cosa cerchi, Kazz”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ma quale Kazz? Il mio nome è Zin…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il Piccione, fin lì una semplice comparsa, mi rifilò un nocchino secco sulla testa: “Inutile negare. Il garzone del negozio in Via Spruce ha cantato”. E’ vero, mi ero dimenticato quel particolare: Tegolo non aveva retto alle angherie dei due vanveri. Potevo sfruttare quell’identità fallace.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ebbene sì, mi avete scoperto: sono proprio Fausto Kazz”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Per chi lavori? Sei un emissario di Peter Fauna?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Peter Fauna? E quest’altro chi era? Comunque, chi se ne fregava: ormai avevo poco da perdere. Meglio proseguire nel bluff: “Certo. Mi avete scoperto: sono proprio un emissario di Peter Fauna”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E non ce lo potevi dire subito?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sai com’è! Il Fauna non ama troppa propaganda…”, andavo letteralmente alla cieca. Alla Ganzarolo, insomma.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Maledetti Abbatecola!”, disse il Picciotto serrando quella sua mascella di tutto rispetto. “Ce l’hanno fatta sotto al naso anche stavolta!” e dette un pugno sul lunotto per scaricare tutta la rabbia.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Via, Picciotto, non t’incazzare...”, stigmatizzai.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ehi! Come fai a sapere il mio nome?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Se permetti”, risposi con prontezza, “m’informo puntigliosamente su chi mi scarica addosso pallettoni da caccia. Piuttosto”, dissi poi tentando di far parlare i due vanveri in modo da agguantare al volo qualche informazione preziosa, “quello che non capisco è come mai ve la siate presa tanto col sottoscritto”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Era da giorni che stavamo dietro al fachiro. Lui lavorava per gli Abbatecola ma stavolta aveva deciso di fare il grande salto e passare dalla nostra parte. Sai, il Baita non era contento della sua percentuale e voleva alzare un po’ il tiro. Così ad inizio settimana venne da noi tramite un parente che ha a Vanv e ci disse che aveva nello stomaco un bel po’ di rubelliti. Ganascia e Tartaglia, due del clan, gestiscono il contrabbando delle pietre preziose che fanno arrivare dalle miniere dell’isola di Kiko Puntar. Poi si servono di gente abile e insospettabile come il Baita per nascondere e trasportare la merce. Per noi l’occasione di rovinare i piani dei nostri rivali era davvero ghiotta; e poi uno con le capacità di Baita ci avrebbe fatto assai comodo anche in futuro. Ieri sera avevamo l’appuntamento decisivo col fachiro per la consegna delle rubelliti. Pegus ci aveva avvertito che gli Abbatecola avevano fiutato qualcosa e che gli stavano addosso, così quando non si è presentato dove convenuto, sotto casa sua davanti al negozio di grancasse, ci siamo insospettiti. Abbiamo atteso a lungo poi io sono salito su, ho sfondato la porta e sono entrato nell’appartamento; l’ho rivoltato da capo a piedi ma di Baita e delle rubelliti nessuna traccia. Così siamo rimasti in macchina lì in Via Spruce a studiare il da farsi”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E a quel punto sono arrivato io, mister Kazz, grande emissario di Peter Fauna”. Ormai ero pienamente entrato nella parte.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Già. Sei entrato nel negozio e sei sparito nel retrobottega con quel demente del noleggiatore. Fin lì potevi benissimo essere un normale cliente ma quando ti abbiamo visto uscire dalla bottega e infilare su in casa di Baita e con le luci accese frugare fra tutta la sua roba, abbiamo realizzato che tu avessi a che fare col clan degli Abbatecola. Appena te ne sei andato a piedi lungo la via, siamo entrati nel negozio e abbiamo malmenato quel ragazzotto perché ci dicesse quello che sapeva”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E quando, dopo aver prestato soccorso a Tegolo, sono uscito dal negozio per la seconda volta mi avete scaricato addosso un paio di fucilate. Tanto per fare un po’ di tiro al <i style="mso-bidi-font-style: normal;">piccione</i>, eh <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Picciotto</i>?”. Nonostante il momento difficile, giochi di parole <i style="mso-bidi-font-style: normal;">à gogo</i>. </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Eh, eh, ci perdoni, vero? Di solito Fauna ci avverte delle mosse dei suoi uomini. Come mai stavolta non ci ha detto nulla, eh Kazz?”, s’intromise il Piccione.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sai com’è! Il Fauna è un po’ così, ecco…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Un po’ così</i> come?”. Impiccione il Piccione, perdiana!</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, hai visto… un po’ così, insomma… no? Tutto genio e sregolatezza, diciamo…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il Picciotto e il Piccione si guardarono perplessi. Non lasciai loro il tempo di farsi venire ulteriori dubbi e attaccai di nuovo: “Comunque stavolta Peter mi sente. Insomma, io sono stufo di andare a fare queste commissioni alla carlona e rischiare la pelle solo perché lui si è dimenticato di avvertire i miei amici di Vanv, ecco! No, ragazzi? Dico male?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E quindi stai cercando anche tu il Baita?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E delle rubelliti non sapevate niente tu e il tuo capo?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Macché”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Allora le solite questioni di pizzo, immagino? So che continuate a taglieggiare tutti gli impresari dello spettacolo e anche i singoli intrattenitori”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Esatto”. Finalmente avevo capito di che cosa si occupava ‘sto benedetto Peter Fauna: estorsioni a piè sospinto.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E che cosa ci facevi nel negozio di grancasse?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Be’, taglieggiavo anche loro; il Gropp non è un impresario vero e proprio ma pure lui ha qualche introito dai concerti dei percussionisti della città”. Una balla colossale che necessitava di un robusto puntello: “D’altronde sapete, ragazzi: è più forte di me. Il racket è un po’ come il gioco d’azzardo: mi prende la mano”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sghignazzarono entrambi. Poi Otto il Picciotto proseguì con le sue curiosità: “E come vanno gli affari? La gente paga?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ci mancherebbe altro”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E a chi si oppone all’estorsione?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Gli procuriamo una distorsione. Spesso un gomito o una caviglia”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sghignazzarono di nuovo. Ormai mi avevano in simpatia. Magari tra un po’ ci scappa pure una pizza tutti e tre insieme, ebbi a pensare. Sì, stasera pizza invece che pizzo, eh, eh, eh...</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Tornai poi a bomba sull’argomento più importante: “E adesso che si fa? A quanto apprendo, sia io che voi abbiamo interesse comune a ritrovare quel dannato fachiro del Baita”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certo! Anche se dubito lo si possa trovare ancora vivo. Mi sa tanto che gli Abbatecola abbiano intuito il suo voltafaccia e gliel’abbiano fatta pagare”, osservò il Piccione dall’alto della sua esperienza.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi dimostrai subito pieno di iniziativa e disponibile alla collaborazione: “Comunque, ragazzi: per qualche giorno ho l’incarico di continuare a bazzicare quest’angolo di quartiere; se dovessi apprendere qualche novità, se dovesse saltar fuori qualcosa...”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Vedi, Piccione?”, s’intromise Otto. “Con Fauna si fanno sempre buoni affari; anche perché lui sa sempre accontentarsi delle briciole, non reclama mai la fetta più grossa della torta. Non è forse così, Kazz?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, ve l’ho detto: Peter Fauna, tutto genio e sregolatezza”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Nelle prossime ore sorveglieremo anche noi la zona del Bar Abba, grosso modo gli isolati che stanno tra Farf Road e Via Pettegolezzi. E’ qui che il clan degli Abbatecola si muove con maggiore attivismo e magari ci può capitare un colpo di fortuna. Se scopri qualcosa d’interessante circa le rubelliti, basterà che tu ti faccia notare in zona; per noi è meglio non uscire troppo allo scoperto. Sai, giochiamo fuori casa”.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></span></span></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<em><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace;">(...continua...)</span></em></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<br /></div>Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9139173330440142222.post-10099952756689938152012-01-22T11:44:00.000-08:002012-01-22T11:44:03.536-08:00ZINGO n° 3 "Grosso guaio a Giudatown" (3a parte)<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<em><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace; font-size: large;">(...segue...)</span></em></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"> TRIIIILLLL!!!! TRIIIILLLL!!!! Purtroppo la sveglia funzionava bene quanto il pendolo e alle 5 spaccate di quella piovosa mattina mi destò col suo insopportabile trillo. D’altronde la levataccia mi serviva ad essere a casa del Latimer molto presto, nella speranza di trovare il dottore piuttosto impreparato nella costruzione di un eventuale alibi. Il tempo di svolgere una rapida operazione di toletta, infilare il mio spolverino ed ero già al volante della Scaberwilly. Il temporale del giorno avanti cedeva il testimone ad una pioggia meno violenta ma sempre ostinata. Il dottor Latimer, mi aveva detto Mini, abitava al numero 15 di Viale Barracuda, nel quartiere di Trentadindos. Stradario alla mano, anticipando gli ingorghi che di lì a un paio d’ore avrebbero fatto della città la più trafficata del globo terracqueo, riuscii ad arrivare a destinazione assai presto. Viale Barracuda presentava villini in serie, ognuno con un piccolo parco. Il numero 15 frapponeva una bassa ringhiera tra la strada e il giardino del Latimer; non sarebbe stato un grosso problema oltrepassarla di slancio. Semmai era tutta da considerare l’incognita ‘cane da guardia’. Latimer ne teneva forse uno? Ma lo Zingo non è nato ieri e porta sempre con sé un kit completo di polpette per cani al retrogusto di cicuta (basta che il mastino ne assaggi appena e finisce stecchito a gambe all’aria, eh, eh, eh). Qualcuno di voi – giusto qualche animalista da strapazzo – troverà crudele il mio <i style="mso-bidi-font-style: normal;">modus operandi</i> ma, diciamocelo, questi cani da guardia dalle zanne sempre in bella mostra sono un’autentica dannazione. A uno poi che fa il mio mestiere e a cui capita spesso di violare proprietà private, d’intrufolarsi in abitazioni altrui e di scavalcare recinzioni d’ogni genere, ecco che il cane da guardia si pone un po’ come l’antonomasia per antagonista. Anzi al contrario: l’antagonista per antonomasia. Sì, suona meglio così. Tuttavia, quando saltai la ringhiera, nessun cocker mi abbaiò contro quella mattina. Buon per lui. </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Era mia intenzione cogliere di sorpresa il dottore, per cui evitai di suonare il campanello. C’era poi un’altra eventualità che m’invitava alla cautela: come l’avrei messa se colui che era entrato in possesso del cadavere di Pegus Baita per un qualche motivo non fosse riuscito a portarlo dal Latimer entro la sera del giorno avanti e si fosse invece presentato col suo macabro fardello proprio a quelle grigiastre luci del primo mattino? Rischiavo di imbattermi in un convegno di criminali al numero 15 di Viale Barracuda, altroché! Era pertanto necessaria la massima circospezione; fu così che ispezionai il villino dal giardino girandovi tutto intorno. All’interno nessuna luce accesa. Nessun rumore. Al pianoterra per la verità le persiane erano aperte, la qual cosa lasciava presumere che il chirurgo o un suo familiare fossero già in piedi. Ma accostandomi al vetro e sbirciando dentro per lunghi minuti non ravvidi alcun movimento. A quel punto sì, avrei fatto bene a suonare il campanello. E fu ciò che feci.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>DLIN-DLONG.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Tutto tacque.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>DLIN-DLONG.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Niente. Mi misi di nuovo appiccicato al vetro ma tutto rimaneva immoto. Per scrupolo provai l’ultimo DLIN-DLONG ma non sortì nessun effetto. Benissimo: con la prossima mossa avrei trovato anche il modo di divertirmi. Mi chinai su un’aiuola del giardino ed estrassi a forza una delle pietre conficcate per metà nel terreno a recintare un cespuglio di lavanda e con quella in mano tornai svelto ad una delle finestre del villino. Poi, un ampio movimento rotatorio del braccio e… CRASSHH!!! Il vetro andò in frantumi (che soddisfazione! Fin da ragazzo mi è sempre piaciuto spaccarli! Quelli degli altri, s’intende…). Estrassi il mio revolver e mi misi in attesa.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Macché. Nessuna reazione a quel frastuono. Non mi restava che introdurmi all’interno di casa Latimer e appurare che cosa stesse alchimiando il chirurgo. Forse non poteva rispondere perché troppo impegnato a sezionare il cadavere del Baita per poi rivenderne a caro prezzo i suoi organi. Maledetto, gliel’avrei fatta pagare cara a quel macellaio! Saltai dentro l’abitazione attraverso la finestra rotta e accorto come un coyote che si sia accorto di essere a corto di provviste presi a perlustrare le varie stanze in cerca di qualche traccia. Grande gusto nel mobilio, non c’è che dire. Preziosi quadri alle pareti. Tappeti importanti. Senz’altro le ruberie, i loschi intrallazzi e, a quanto si diceva, la protezione degli Abbatecola avevano garantito al dottore una vita di tutto rispetto. M’introdussi poi in un’ala laterale del villino che aveva tutta l’aria di essere lo studio del chirurgo. C’era un piccolo salottino che pareva quasi la sala d’aspetto di una clinica di lusso, con poltroncine in velluto e un tavolinetto basso oberato di riviste specialistiche; sulla parete centrale si apriva una porta. Girai la maniglia ed entrai con la rivoltella sempre bene stretta in pugno: mi trovai così nello studio del nostro benamato Luciano Latimer.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il dottore era al suo scrittoio; teneva tra le mani un giornale e mi fissava con occhi sgranati e bocca spalancata. Ci guardammo immobili per almeno un minuto e 35 secondi. Poi decisi che il reciproco stupore doveva cedere spazio alle reciproche presentazioni: “Salve. Il mio nome è Zingo, Dino Zingo. Sono un investigatore privato e mi deve scusare se pochi minuti or sono le ho sfondato una finestra con un pietrone”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma quello nulla: occhi sgranati e bocca spalancata.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Dottor Latimer: la vedo sorpreso di ricevere visite a quest’ora. La vedo addirittura esterrefatto, a giudicare dalla sua espressione”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Silenzio tombale. Neppure un ciglio del dottore osò battere un colpetto.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Dottore?”, chiesi per l’ultima volta, decidendomi ad avanzare nella stanza di qualche passo. Poi buttai l’occhio casualmente alla scrivania del Latimer e vedendo un bicchiere con un po’ d’acqua, realizzai in un baleno. “Santa Madonna!”, pensai infatti, “Il dottor Latimer è stato ucciso”. E, ne ero convinto, quella sua espressione inebetita era chiaramente il segnale di un avvelenamento. Sicuramente. I casi erano due: stricnina o cicuta. “Sì, sì”, mi dicevo mentre mi avvicinavo, “questo è proprio il caso dell’avvelenamento classico. Lo si deduce dagli occhi sgranati, dalla bocca spalancata. Sì, sì. Vedi, gliel’hanno somministrato nel calice che stava sorseggiando e poi…”. Il tempo di girare intorno al dottore e dovetti riconoscere che ero orientato su una deduzione sbagliata: il povero Latimer aveva infatti uno dei suoi bisturi conficcato nella collottola. Altro che stricnina o cicuta! Che si trattasse dunque di un banale suicidio? No, conclusi dopo venti minuti di cogitabonde riflessioni; l’ipotesi, pur suggestiva, che il dottor Latimer si fosse piantato una lama nel collo e poi si fosse messo a leggere una rivista in attesa del decesso non stava in piedi. Tornai dunque a propendere per la tesi dell’omicidio.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Detti infine un’occhiata al giornale che il dottore stava leggendo; era un numero di ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cespugli</i>’, un periodico, di cui un tempo ero stato felice abbonato, che si occupava di satira dei costumi (anche quelli da bagno). Era una rivista che pubblicava cazzate in serie, insomma. Ricordo che vi trovava spazio anche un fumetto sulle avventure di Ganzarolo, un povero cieco che prendeva cantonate in continuazione. Ma la cosa divertente era che queste <i style="mso-bidi-font-style: normal;">cantonate</i> le prendeva in senso letterale giacché, rifiutando la guida di un pastore tedesco, andava sempre a sbattere il muso contro i <i style="mso-bidi-font-style: normal;">cantoni</i> e gli spigoli degli edifici. Strappai la rivista dalle mani inermi del defunto Latimer e volli controllare se, dopo tanti anni, quel fumetto venisse ancora pubblicato. Sì! Eccolo! La striscia, disegnata dal grande Alveus, continuava ad avere la consueta collocazione a pagina 7: ecco, in poche feroci vignette, Ganzarolo avanzare lungo il marciapiede, evitare per miracolo un palo della luce, scansare un bidone dei rifiuti, poi aumentare d’improvviso il passo e SBAM! Ah, ah, ah… la solita craniata contro lo stipite di un portone. Che spasso! Ah, ah, ah… che risate!</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Di nuovo però gli occhi sgranati di Latimer mi ridestarono dal breve viaggio nella memoria: lo sguardo macabro della morte metteva i bastoni fra le ruote al feroce sarcasmo di ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cespugli</i>’ e alle facezie di Alveus. Che peccato! Oltretutto ridacchiare a due passi da un cadavere ancora caldo era disdicevole. Feci per rimettere sul tavolo la rivista, quando notai che con un pennarello rosso era stata aggiunta sulla copertina una scritta piuttosto stramba: “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">IL DOTTOR LATIMER SI E’ SGANASCIATO DALLE RISATE</i>”. In effetti un pennarello rosso era proprio lì sul tavolo. Difficile che il Latimer si fosse appuntato quella frase parlando di sé in terza persona. No, il messaggio era senz’altro opera dell’assassino. Che cosa significava tutto ciò? Era un codice? C’era forse, nello ‘sganasciarsi dalle risate’ del dottore, un riferimento alla comicità di ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cespugli</i>’? O magari l’omicida era un umorista che intendeva chiosare il suo efferato delitto? Una provocazione? Una sfida? O piuttosto una firma?</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ebbene quelli furono i medesimi quesiti che mi accompagnarono anche nel tragitto che percorsi con la Scaberwilly fino a Caliginus a cavallo del mezzodì. Quel brutto sobborgo dista circa <metricconverter productid="90 chilometri" w:st="on">90 chilometri</metricconverter> da Giudatown ma la statale quel giorno era satura di vetture in transito e ci volle molto più della solita oretta di viaggio; parecchi automobilisti avevano avuto la mia stessa pensata ed avevano preferito evitare l’autostrada per via della pioggia battente e della nebbia che si era levata in tarda mattinata. Fui dunque costretto a procedere a passo di bradipo e quando arrivai a Caliginus erano già le due del meriggio.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La fabbrica del Vaiolo era un grosso capannone che avrebbe avuto bisogno di una bella ristrutturazione. Tuttavia al suo interno l’abilità del vecchio Ugo bastava per fare di quell’officina la migliore armeria di tutta la regione. Il Vaiolo ormai sovrintendeva al lavoro dei suoi dipendenti ma, da vero artigiano qual era, non riusciva a starsene dietro ad una scrivania. Quando entrai nell’ala della fabbrica aperta al pubblico, lo notai subito dietro un grosso banco da lavoro, intento ad <i style="mso-bidi-font-style: normal;">armeggiare</i> (mi sembra un termine appropriato) col mirino di una carabina Alphonsine. Il buon Ugo mi conosceva giusto di vista, mi sapeva cliente piuttosto affezionato, ma con tutta la gente che bazzicava lì da mane a sera non poteva ricordarsi le mie generalità. Pertanto quando gli fui vicino mi presentai: “Salve, Vaiolo. Il mio nome è Zingo, Dino Zingo. Sono un investigatore privato… Si ricorda di me?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il Vaiolo alzò lo sguardo, strizzò gli occhi, tolse infine gli occhiali lasciandoli penzolare dalla tracolla e poi sorridendo fece: “Sì, ora la raffiguro… Sì… Lei è di Giudatown, vero?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Già”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, sì, mi ricordo benissimo… Lei ha una Poseidon 48, se non sbaglio…”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Esatto, signor Ugo”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Le ha dato qualche noia, forse?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Assolutamente no. La mia pistola non perde colpi. Sono qui per un motivo diverso, Vaiolo. Ho bisogno del suo aiuto e della sua memoria che vedo funziona ancora meravigliosamente bene nonostante… insomma, nonostante tutto, ecco”. Voleva essere un complimento ma avevo finito con l’incartarmi e nel momento in cui la fronte del Vaiolo si aggrottò, passai oltre: “Ehm, sì, dunque: sto svolgendo un’indagine piuttosto delicata. Lo vede questo bossolo?” ed estrassi dalla tasca il cilindretto d’ottone che avevo recuperato tra le pozzanghere di Via Spruce.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certo. E’ uno dei miei”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Bene. Sappia, signor Ugo, che questo proiettile mi è stato sparato contro ieri sera da un fucile ad alta precisione. L’ho schivato per miracolo”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mm… mi faccia vedere”. Glielo porsi e lui, dopo aver rinfilato gli occhiali lo esaminò: “E’ uno zigrinato per fucili a ricarica Navinger… Ho già capito: la ganga di Vanv”. Lentamente il Vaiolo tolse nuovamente gli occhiali e mi fissò sospirando: “Dia retta a me, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">sor</i> Zingo: lasci perdere. Quelli non sono ladri di albicocche! Quelli non si fanno scrupoli a togliere di mezzo chi li ostacola nei loro affaracci illeciti. Non ci mettono niente a sciogliere nell’acido chiunque intralci i loro piani. Quelli sono peggio della peste bubbonica. Parola di Vaiolo”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, ne so qualcosa. Erano due killer spietati. Mi occorre sapere i loro nomi. E’ senz’altro gente che si serve qui da Lei”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“La ganga viene qui un giorno sì e uno no, ha tanti scagnozzi…”, disse il vecchio Ugo scuotendo la chiorba.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Questi due sono piuttosto alti; uno robusto, l’altro più magro. Borsalino in testa, completi scuri. Viaggiano su una Pirrowet color canna di fucile”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quell’ultimo dettaglio sembrò smuoverlo un po’: “Sì, forse ho capito. Le Pirrowet le usano in parecchi della ganga, ma codesta coppia mi è familiare, ahimé. Non ne conosco i nomi completi ma quello più grosso è Otto ‘il Picciotto’ e l’altro è ‘il Piccione’”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“’Piccione’ in senso dispregiativo? Magari è un po’ ingenuotto o tardo di comprendonio?”, chiesi nella speranza di trovare un punto debole in quella coppia così ben assortita.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No. Sta per ‘piccione viaggiatore’, nel senso che gli danno da recapitare diversi… messaggi”. Pausa carica di suspense e poi: “Messaggi di morte”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Un brivido mi corse lungo la schiena ma non battei ciglio.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Lasciai a quel punto che Ugo Vaiolo paternalmente mi sconsigliasse ancora di dare la caccia a gente di quella risma, dopodiché lo salutai ringraziandolo di cuore.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Tornai a Giudatown con la bufera che infuriava; la città era paralizzata per via di numerosi allagamenti, la circolazione delle auto bloccata in molti sensi e purtroppo sulle prime non mi fu possibile rincasare, sebbene avessi bisogno di un po’ di riposo. Tuttavia, siccome per quella sera avevo comunque ancora una cosa da sbrigare (una capatina al Bar Abba dove Tegolo mi aveva detto che era solito esibirsi il fu Pegus Baita), decisi di tornare nel quartiere dell’Old Begallus e mangiare un boccone al Fox Trot Pub, in Mambo Square. Mi sedetti ad un tavolo vicino alla vetrata; osservavo sconsolato quel turbinare d’acqua e foglie secche chiedendomi perché mai mi ero voluto infilare in quel pasticcio. No, non mi riferisco all’indagine quanto semmai al pasticcio di carne che avevo ordinato e che adesso mi stava lì davanti: non sarebbe stato meglio, mi dicevo, scegliere una pizza? Poi invece dovetti riconoscere che il cuoco del Fox Trot sapeva il fatto suo e cenai di gusto. Poscia, a corpo pieno, davanti ad una bella tazza di caffè bollente mi dissi che forse il viaggio a Caliginus era stato un po’ infruttuoso; sapere o meno il nome dei miei assalitori in quel di Via Spruce non mi metteva al riparo da altre loro iniziative similari. Perlomeno ero sicuro che i due killer appartenevano per davvero alla ganga di Vanv. Ma che cosa c’entravano loro con Baita?</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ora era tempo di rimettersi in cammino. Lasciai la Scaberwilly parcheggiata in Mambo Square dal momento che Farf Road non era poi così lontana e due passi a piedi, nonostante la pioggia torrenziale, mi avrebbero aiutato a digerire. Mi strinsi nello spolverino e mi avviai di pedina tenendomi sotto i prospicienti cornicioni dei palazzi. Giunsi presto a destinazione.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il Bar Abba era un locale ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">tristemente fumoso</i>’ per via delle ciminiere accese al suo interno: vi veniva fatto un largo uso di cicche, sigari, canne e kalumet di provenienza varia; un tizio seduto presso l’entrata, senz’altro un esibizionista, si era acceso in bocca addirittura uno zampirone e ora inspirava con inspiegabile godimento. Entrare lì dentro, se da un lato servì a proteggermi da quell’acquazzone senza sosta, dall’altro fu come perdersi nei cunicoli dell’inferno. Non feci in tempo a strusciare i piedi sullo zerbino all’entrata che il gradasso con lo zampirone mi apostrofò: “Chiudi la porta, imbecille!”. Dopodiché ricacciò in bocca il suo insetticida.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Avanzai nella nebbia artificiale del bar e guadagnai subito un sedile vicino al bancone. Potevo intravedere dalla parte opposta del locale un piccolo palco leggermente soprelevato e bordato di lampadine; una locandina piuttosto volgarotta stava appesa su un cavalletto: era il disegno di una biondissima signorina dal sorriso ammiccante e dalle curve invadenti, in posa davvero poco ortodossa, annunciata come “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Eva</i> <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Margutte, la più troia di tutte</i>”; e più in basso: “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Stasera ore <metricconverter productid="23,00”" w:st="on">23,00<span style="font-style: normal;">”</span></metricconverter><span style="font-style: normal;">. Feci due calcoli e sperai davvero di potermi essere liberato per quell’ora dai fastidi di quella fosca indagine; difficile però che il caso-Baita potesse risolversi entro la mezzanotte. Comunque era una ragione in più per darmi subito da fare. Chiamai il barista, un omone che sembrava appena uscito di cella e gli dissi: “Ciao, barman. Che si dice nel locale?”.</span></i></span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Nel locale si sta zitti, se non si vuole che qualcuno ci chiuda la bocca con uno sganassone”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Hai capito! Vigono regole molto ferree, vedo”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certo. Soprattutto per gli scocciatori come te”. Bene. Non era a lui che potevo rivolgere domande sul Baita.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E a che cosa devo tanta ostilità?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Si vede lontano un miglio che sei un piedipiatti e qui da noi i piedipiatti si ricevono così”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Hai fatto cilecca, barman”. E qui provai ad azzardare un grosso bluff: “Io sono il fidanzato di Eva Margutte”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ma non dire scemenze, pidocchio. Eva è la donna di Fred Santapace da più di cinque anni”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Non mi scomposi affatto: “Quel tordo di Fred Santapace l’ha persa ad una mano di poker e adesso gli tocca rosicare!”. Dovevo pur adattarmi a quel clima di spacconate, insomma. “Ora dimmi, amico: Eva è già arrivata?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mm… sì, è di là in camerino… Eppure, non ti ci vedo proprio come fidanzato della Margutte. Sarà meglio che me ne accerti personalmente. Vado da lei. Tu aspetta qui”. E si avviò verso una delle porte laterali sparendo presto alla vista.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dannazione! Non ci voleva un barman così scrupoloso! Forse avevo osato troppo ed ora dovevo prepararmi una scusa appropriata per quando quell’energumeno sarebbe tornato. Febbrilmente sondavo tutte le possibilità senza che niente di conveniente mi venisse alla mente; intanto le facce astiose degli astanti mi (a)stavano davanti. Tutte poco raccomandabili, tutte poco amichevoli.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Allora va bene”, mi sentii fare alle spalle poco dopo. Era il barman di ritorno: “Non so capacitarmene, ma Eva ha confermato quello che mi hai raccontato. Rideva così di gusto che non so se credere neppure a lei; però a ‘sto punto ve la vedrete tra di voi. Puoi andare in camerino: Eva ti aspetta”.</span></span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 10.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Santa Madonna! La Margutte era stata al gioco! Che dritta! Avevo fatto centro: la fortuna aiuta gli audaci, è proprio vero. Presi la via del camerino: la porta in cui si era infilato il barista, un corridoio piuttosto buio, una piccola anticamera e infine un’ultima porticina con un foglio appiccicato su cui era scritto: “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Eva Margutte – privato</i>”. Bussai con gentilezza. Una vocetta squillante (da ragazza-squillo, per capirci) rispose: “Avanti, tesoro”.</span></span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 10.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><em><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace; font-size: large;">(...continua...)</span></em></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9139173330440142222.post-73079971010875853012012-01-21T08:38:00.000-08:002012-01-21T08:51:45.805-08:00ZINGO n° 3 "Grosso guaio a Giudatown" (2a parte)<div align="justify">
</div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><em><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace; font-size: large;">(...segue...)</span></em></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"> Avevo ora bisogno di un telefono pubblico. Mi avviai dunque lungo Via Spruce camminando a ridosso degli edifici per ripararmi dalla pioggia: per trovare una cabina telefonica dovetti arrivare fino all’incrocio con Via Citterich, parecchi isolati più avanti, e aspettare che un giovane dall’aria spaesata terminasse la sua chiamata a casa: “Papà”, diceva il tonto, “Io e Margie vorremmo venire a cena da voi stasera; puoi dire a mamma se ci prepara i crostini con le melanzane fritte? Bene! E che ne dice mamma di fare anche il minestrone con le melanzane?”. E ancora: “E puoi chiederle se per secondo ci fa lo spezzatino con i funghi e le melanzane? Sai, a Margie piace un sacco”. Pensavo avesse terminato le sue ordinazioni, invece: “Ah, papà, un’altra cosa ancora: chiedi a mamma se per contorno può cucinare le melanzane con l’intingolo di burro e melanzana. Margie ne va pazza”. Dopo sette minuti di dettagli sul menù il giovane amante di leccornie riattaccò la cornetta. Non resistetti ad una frecciata: “Ti sei dimenticato il dolce!”. Quello, che ormai se ne stava andando, ebbe un sussulto e si lanciò di nuovo dentro la cabina telefonica ringraziandomi per la dritta. Maledetto me! Il giovane chiamò di nuovo casa: “Papà, indovina chi sono?”. (“Quel coglione che ho messo al mondo”, avrebbe dovuto rispondere senza esitazione suo padre se solo avesse avuto un po’ di dignità…). “Mi stavo dimenticando del dessert. Puoi chiedere a mamma se ci fa pure le melanzane con la glassa di cioccolato? Bene, ciao <i style="mso-bidi-font-style: normal;">paparino</i>. Io e Margie, la mia adorabile ghiottona, arriviamo in un baleno”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Finalmente riuscii ad appropriarmi del telefono e chiamai il Mini al Dipartimento: “Ciao, Mini”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Dino carissimo! Come te la passi?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Benone, Mini, ma ho bisogno del tuo aiuto. Avrei urgenza di sapere qualcosa circa un certo dottor Latimer. Mi sembra di averne letto qualche ‘bravata’ di recente ma non ricordo bene… Puoi aiutarmi?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ma certamente. Dammi il tempo di passare dall’Archivio Dati e ti informerò al più presto. Ti richiamo io”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Molto bene: questa era fatta.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dovevo adesso tornare da Tegolo, al noleggio delle grancasse, per conoscere qualcosa di più su Pegus Baita. Così rifeci la strada al contrario ed entrai nel negozio quando era ormai orario di chiusura. </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Qualcosa lì dentro non quadrava; semmai <i style="mso-bidi-font-style: normal;">soqquadrava</i>, giacché il negozio era stato rovesciato da capo a piedi (davvero una moda da quelle parti!): le grancasse erano state sbatacchiate con violenza e in parte fracassate al suolo, alcune vetrinette sfondate senza ritegno, gli scaffali rovesciati, nell’aria si sentiva forte l’odore della polvere. Ma a catturare la mia attenzione fu soprattutto un lamento insistito proveniente da dietro il bancone: “Ohiohiohiohiohi… ”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Estrassi il revolver, la mia Poseidon 48 sempre pronta a piazzare colpi precisi, e mi appressai circospetto al bancone. Steso per terra c’era un tale con la testa incastonata in una grancassa. Siccome piagnucolava dolorante, ne dedussi che fosse ancora vivo. Sebbene non lo vedessi in volto, gli parlai: “Salve… Metta lentamente le mani dietro la nuca ed esca di lì”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma quel tizio sussultò di paura: “No! Basta! Ho già detto tutto quello che sapevo! Non mi torturate ancora… Ohiohiohiohi…” e riattaccò col suo piagnisteo amplificato dallo strumento.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Chi si nasconde lì sotto?”, chiesi spianando <personname productid="la Poseidon" w:st="on">la Poseidon</personname> 48.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Son Tegolo… Oddìo, che mal di testa…”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Tegolo! Non l’avevo riconosciuta! Sono quello che mezz’ora fa cercava <personname productid="la Zurg" w:st="on">la Zurg</personname>! Fausto Kazz, ricorda? Ma che diavolo ha combinato qui? Le pare questo il modo di mettere ordine nel negozio?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ma che cosa dice? Ohiohiohiohi… Sono stato picchiato, non vede?“.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah sì? E da chi?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ma che ne so io???”, mi fece quello risentito.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Siamo nervosetti, eh?”. Poi ripresi con pazienza: “Ascolti, Tegolo. Sono qui per aiutarla: mi racconti come si è svolta questa rapina”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No, non si è trattato di una rapina! Quei due mi hanno aggredito… Sembravano persone a modo, ben vestite, e invece… Oddìo, hanno cominciato a sfasciare tutto… Che disastro! Ora chi lo sente il Gropp?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Risponda con esattezza a questa sequela di domande: quanti erano?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Due”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Bene, molto bene… Ooh, dunque… La seconda domanda è questa… Dunque… Ehm…”. Niente. Non mi sovveniva alcunché d’interessante. “Aspetti un attimo, Tegolo. Devo controllare un particolare”. Mi salvai in corner ricordandomi che ero in quel negozio per scovare un cadavere, non certo per prestare soccorso a chicchessia, ecco. Infilai ratto nel retrobottega del negozio e mi affacciai nuovamente nel cortiletto per controllare se qualcosa era cambiato dopo l’imboscata dei due non meglio precisati malviventi. Nulla di rilevante: sebbene tutto fosse stato messo sottosopra, le spoglie di Baita non erano saltate fuori. Tornai all’interno del negozio e Tegolo non dava cenni di miglioramento. Infatti gemeva raucamente: “Ohiohiohiohi… (eccetera)”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Adesso avevo comunque in mente qualche domanda più precisa: “Tegolo, come va?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ohiohiohiohi…”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Molto bene. Mi parli dell’aggressione”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E’ stato uno shock, glielo assicuro. Ho visto questi due signori uscire da una bella macchina parcheggiata davanti al negozio, una Pirrowet color canna di fucile…”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Canna di fucile?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, non se ne vedono molte di quel colore”. Tegolo seguitò: “Ohiohiohiohi… Due signori in completo scuro, con borsalino in testa: entrambi alti, uno robusto l’altro segaligno. Sono entrati qui e hanno cominciato a sfasciare tutto… Ohiohiohiohi, mi fa male solo il ricordo…”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ma cos’è che volevano, se non i soldi dell’incasso?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Non saprei… Insistevano a dirmi: ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Chi era quel tizio con baffetti ed occhiali che era qui prima di noi?</i>’. Me lo ripetevano all’infinito”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E Lei?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mi dispiace, mister Kazz, ma al terzo sganassone non ho retto più e ho dovuto fare il suo nome”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Poco importa. E poi? Che cos’altro volevano sapere?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Urlavano come invasati: ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Che cosa cercava? Che cosa voleva? Insomma, che cazzo cercava?</i>’”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E Lei?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E io che gli dovevo dire? ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cercava una Zurg! Cercava una grancassa Zurg!</i>’. Ma, visto che non sapevo rispondere altro, mi hanno malmenato a piacimento. Uno di loro è andato di là nel retrobottega, lo sentivo fracassare tutto; quello che è rimasto con me invece continuava a farmi la stessa domanda e infine, spazientito, mi ha rotto questa grancassa sul capo… Io mi domando se sia questo il modo… Ohiohiohiohi…”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Capisco. Ora apro una brevissima parentesi. Mi dica, Tegolo: Lei conosce Pegus Baita?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì... Abita proprio qui, sopra il negozio...”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mi sa dire di che cosa campa?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">La grancassa parlò ancora tra i singhiozzi: </span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">“</span></span></span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-family: Bangle;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Ohiohiohiohi… So che fa il fachiro… Spesso col suo</span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"> spettacolino intrattiene gli avventori del Bar Abba, quello sull’angolo di Farf Road a qualche isolato da qui… Ohioh…</span></span></span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, ho capito, Tegolo: ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">ohiohiohiohi</i>’. Ora basta, però. Suvvìa, mica sarà il solo ad aver preso una grancassa in testa, no? Piuttosto mi sa riferire altri particolari su quei due loschi perdigiorno?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ohiohiohiohi… Non saprei… Di sicuro non erano di Giudatown; l’accento sembrava semmai quello di Vanv”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma perché due briganti di Vanv volevano conoscere la mia identità? Li stavo forse intralciando nella loro losca attività? Che anche loro fossero interessati al Baita? Se così era, perché il cadavere di questo fachiro faceva gola a tante persone? Era un quesito che dovevo risolvere in fretta per venire a capo dell’intero enigma. Usai il telefono del negozio (in questo caso non c’era bisogno di riservatezza) per chiamare un’ambulanza, rassicurai poi Tegolo sul fatto che di lì a poco sarebbero arrivati i soccorsi per lui e per la sua capoccia dolorante e infine lo salutai per procedere spedito nelle indagini.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Appena uscii in strada feci l’atto di dirigermi verso la Scaberwilly quando uno stridio di gomme lungo la via lucida di pioggia attirò la mia attenzione. Una vettura sopraggiunse a velocità folle e quando mi fu quasi davanti mi sembrò di riconoscerla. “Ma sì”, dissi meditabondo tra me e me, “quella deve proprio essere la Pirrowet degli aggressori di Tegolo… Sì, quella è proprio la Pirrowet color canna di fucil…”. </span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>BAM! BAM! Due colpi di fucile, per l’appunto. Appena sopra la mia testa, tanto da farmi acquattare sulle ginocchia e istintivamente farmi poi scudo con un anziano passante con l’ombrello che non si era accorto di nulla. Nel parapiglia non mi sfuggì comunque il rumore tintinnante di un bossolo saltellarmi fin quasi tra i piedi.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La Pirrowet omicida aveva cercato di farmi la pelle ma con prontezza l’avevo scampata. Mentre gli attentatori fuggivano a tutto gas lungo Via Spruce, mollai l’anziano bacucco con l’ombrello e scaricai la tensione rivolgendo alla vettura ormai distante un bel gesto... dell’ombrello; ma quel vecchietto che aveva frainteso mi apostrofò: “Bravo! Fine ed educato! Prima mi strattona e poi mi manda anche a quel paese… Ma io te le suono, sai, giovinastro!” e mi agitò contro il suo parapioggia. </span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quando poi, attratti dagli spari, accorsero due agenti della Gendarmeria in ricognizione, colsi al volo l’occasione. “Che cosa è successo qui?”, fece il più brutto dei due. Estrassi subito il mio tesserino di riconoscimento: “Salve. Il mio nome è Zingo, Dino Zingo. Sono un investigatore privato. Molto preparato, tra l’altro. Mi sa tanto che dovrete consegnare questo pensionato alle patrie galere”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fortunatamente il fatto che il grinzoso ometto seguitasse a minacciarmi con la punta dell’ombrello giocò a mio favore. “Vedete?”, feci. “Questo pover’uomo ha completamente perso la ragione”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, ma con quale accusa dobbiamo arrestarlo?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Con ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">quali accuse</i>’, vorrete meglio dire, perché il vegliardo ne ha commesse parecchie: disturbo della quiete pubblica, nevvero? E poi… e poi sragionamento, molestie a passante ignaro e danni ad un pubblico esercizio”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Pubblico esercizio? Ma quale?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Il negozio di grancasse di Art Gropp che abbiamo qua davanti. Potete controllare voi stessi che cosa ha combinato questo vecchio. Bravo! Proprio un bell’esempio per i nostri giovani. Bravissimo, davvero!”. E resi tutto più plateale con un ironico applauso all’indirizzo della cariatide. Forse esagerai un po’, ma avevo una gran fretta di liberarmi dei due Gendarmi e delle minacce querule del bacucco.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“In verità noi siamo accorsi dopo aver sentito il rumore di due spari”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Spari? Ah sì, ricordo…”, dissi distrattamente per depistare i due Gendarmi. “Ma quella è stata una bravata, una ragazzata…”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Da dove sono partiti i colpi?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mah… mi pare da una macchina che stava percorrendo la via poc’anzi”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Era forse quella Pirrowet color canna di fucile targata Vanv che abbiamo visto sfrecciare via a folle corsa?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Non so dire se fosse di Vanv, ma sì, posso confermare che si trattava di una Pirrowet color canna di fucile”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Peccato non esser riusciti a prendere per intero le cifre della targa… abbiamo soltanto visto due signori con tanto di borsalino in testa all’interno della vettura”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Non c’erano più dubbi ormai. Una Pirrowet targata Vanv, due tizi col borsalino, un fucile ad alta precisione (se poi chi lo maneggia non è preciso, questo è un altro paio di maniche…). Tutti elementi che indirizzavano i miei sospetti verso la rinomata ganga di Vanv, la più grossa organizzazione malavitosa di quella città. Comunque, per fortuna, le due fucilate sparate da quelli di Vanv erano state sparate davvero a… vanvera. A proposito: dov’era andato a cacciarsi quel dannato bossolo? I Gendarmi avevano già preso la via della Centrale col vecchio in manette e i pochi altri passanti non avrebbero certo prestato attenzione a quel che combinava un disgraziato inginocchiato sul marciapiede mentre diluviava (e pensare che nessuno mi pagava per quella maledetta indagine! Ah, come vivrei meglio in generale se non avessi dentro di me questo forte senso del giusto…). Tastai per un quarto d’ora tra le pozzanghere ma alla fine servì a qualcosa: trovai il bossolo. Sul fondello v’era incisa una scritta che però avrei fatto meglio ad esaminare più tardi, una volta rincasato. Intanto era sopraggiunta l’ambulanza che avevo chiamato e il povero Tegolo fu soccorso. Dopo poco vidi due barellieri uscire dal negozio e trasportare via una… ‘grancassa con le gambe’ che lamentava tutto il suo dolore: “Ohiohiohiohi…”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Bene. Sistemate le cose per il meglio in quel di Via Spruce, potei finalmente fare ritorno alla mia accogliente dimora. Durante il tragitto, reso ancora più estenuante dall’intensità del traffico e del nubifragio, ebbi modo di riflettere di nuovo sull’intera faccenda. Chi mi aveva preceduto nel negozio di Gropp per appropriarsi del cadavere del celebre Baita? La telefonata che avevo per sbaglio ricevuto intendeva sollecitare l’intervento di un certo Les ma se dall’altro capo del telefono c’ero io come avrebbe fatto Les a conoscere dettagli e direttive per agire con prontezza? Forse quel Roller era riuscito ad intromettersi nella faccenda? Diventava a questo punto interessante sapere se in nottata il dottor Latimer avrebbe ricevuto visite. Altra domanda: perché portare un cadavere dal dottore? Si trattava forse di un segreto studio di anatomia? O v’era piuttosto di mezzo un losco smercio di organi? Impallidivo al solo pensiero! Non lo avrei potuto appurare fino all’indomani dal momento che ancora dovevo raccogliere alcune informazioni e l’orario già tardo non mi avrebbe consentito una grande libertà di azione.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quando rincasai trovai nella segreteria telefonica il messaggio dell’ispettore Mini che diceva di avere notizie interessanti per me. Vista l’ora lo chiamai direttamente a casa, al numero 594406 (ve l’ho voluto mettere nel caso ogni tanto gli voleste fare qualche scherzo telefonico… Ah, semmai ricordatevi naturalmente di far precedere il numero dal prefisso di Giudatown).</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Pronto?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ciao, Mini”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Dino carissimo. Come te la passi?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Non mi fare dir niente, guarda; sono bagnato fradicio”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Di sudore? Ma che ti sei messo a fare? Del jogging sotto un acquazzone di tale portata?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No, sono fradicio proprio per l’acquazzone, Mini. Senza bisogno del jogging”. E’ una brava persona, l’ispettore; ma non è una cima, va detto.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Seguitai: “Allora? Quali notizie mi porti di questo dottor Latimer?”.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">“Dunque, ecco che cosa è saltato fuori dall’archivio: il dottor Luciano Latimer è stato a lungo uno dei chirurghi più in vista del Kopperheinz Hospital. No, dico: hai capito, Dino?</span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"> </span></span></span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span lang="DE" style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: DE; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Il Kopperheinz Hospital! </span></span><span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Mica merda, insomma! Comunque: primario stimatissimo da colleghi e subalterni, professionista irreprensibile, molto affabile anche con i pazienti. Tutto bene fino a una decina di anni fa, quando il suo nome saltò fuori nel grande scandalo che, te ne ricorderai, coinvolse una parte del personale del Kopperheinz Hospital:</span> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">si parlò di corruzione e favoritismi. Ci fu un’inchiesta e, pur senza incappare in nessun provvedimento legale, Luciano Latimer polemicamente preferì dimettersi dall’ospedale. Un paio d’anni più tardi mise su una clinica privata forzando un po’ sul suo nome, la “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Clinica del grande e innocente Dottor Luciano Latimer</i>”; insomma, sembrò quasi che il chirurgo avesse sfruttato ad arte l’eco di</span> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">quel celebre processo. Non passarono altri due anni che una seconda inchiesta piombò sulle spalle di Latimer: fu accusato di lavorare dietro copertura e appoggio economico di uno dei più grossi gruppi malavitosi di Giudatown, il clan degli Abbatecola. Stavolta per lui non ci fu scampo: il pubblico ministero gli si lanciò contro con tutte le sue forze e addirittura riuscì a riannodare certi fili lasciati in sospeso dalla precedente vicenda giudiziaria. Il dottore fu radiato dall’albo ed ha passato anche qualche tempo in gattabuia. Oggi ufficialmente non esercita più.</span> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">Ma il suo nome è tornato di recente a far capolino nelle cronache (ed è forse la notizia che avevi letto tu da qualche parte) quando è stato accusato di aver aiutato il giovane boss Ninetto Abbatecola a rifarsi una nuova identità grazie ad un finissimo intervento di plastica facciale. Non si è potuto dimostrare nulla al riguardo, ma pare evidente che i legami tra il clan degli Abbatecola e il dottore siano ancora ben stretti: oltretutto nell’abitazione di Latimer c’è tutt’oggi uno studio medico con attigua sala</span> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;">chirurgica funzionante, anche se ufficialmente non operativa… o operatoria, se mi concedi la battuta, ih, ih, ih”.</span></span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dopo l’illuminante relazione del Mini, andai sotto all’abat-jour del salotto e tirai fuori il bossolo che avevo recuperato in Via Spruce. Aguzzando quella vista che già di per sé mi avvicina di molto all’acume di una lince, non mi fu difficile decifrare l'incisione sul fondello. C’era scritta una sigla piuttosto nota nell’ambiente di quelli dal grilletto facile: VA-AR-CA. Ovvero: VAiolo, l’ARmaiolo di CAliginus. Caliginus è una piccola frazione a sud di Giudatown, famosa proprio per la presenza di quella benemerita fabbrica d’armi; la cosa significativa è che per Caliginus passa la statale che unisce Giudatown a Vanv. Da Vaiolo (al secolo Ugo Vaiolo), un vero artista di polvere da sparo e affini (o <i style="mso-bidi-font-style: normal;">paraffini</i>, per rimanere in tema), invero mi sono servito spesso anch’io: sapete, la mia Poseidon 48 ormai è un po’ una rarità sul mercato e soltanto un vecchio armaiolo come il Vaiolo seguita a fabbricarne i caratteristici proiettili spungiformi ad un prezzo accessibile. L’indomani, a qualche ora del giorno, avrei fatto bene a raggiungere Caliginus per scambiare quattro chiacchiere con il buon Ugo.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Undici rintocchi di pendolo mi avvertirono che erano le undici di sera; sì, il mio pendolo funziona molto bene. Mi dissi che le undici di sera erano un orario troppo tardo per fare visita al dottor Latimer, sebbene forse proprio in quel momento nella dimora del chirurgo stavano accadendo cose succulente; sarei piuttosto andato a letto per essere efficace e vispo il giorno seguente. Caricai la sveglia per le 5 del mattino e mi ficcai sotto le coperte. E buonanotte al secchio!</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace; font-size: large;"><em>(...continua...)</em></span></div>
<div align="justify">
<br /></div>
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<br /></div>
<div align="justify">
<br /></div>Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9139173330440142222.post-5584297898298721302012-01-19T08:30:00.000-08:002012-01-21T08:58:10.812-08:00ZINGO n° 3 "Grosso guaio a Giudatown" (1a parte)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxhv7NcJ_rYogRftjGCDN66OgnTrtU9kT34-0Rly6csNV23gh6B8EMTwjp-z1_eploCZZz19QCgKnGPLDig3QplijroHod0OyRAz2VqrfAb3ujC3c5HaUNNhqtqi4F7VJ_vWPCrAlNZUI/s1600/230225_1020567725329_1559275960_53568_1989_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" nfa="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxhv7NcJ_rYogRftjGCDN66OgnTrtU9kT34-0Rly6csNV23gh6B8EMTwjp-z1_eploCZZz19QCgKnGPLDig3QplijroHod0OyRAz2VqrfAb3ujC3c5HaUNNhqtqi4F7VJ_vWPCrAlNZUI/s320/230225_1020567725329_1559275960_53568_1989_n.jpg" width="226" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace; font-size: large;"> Salve. Il mio nome è Zingo, Dino Zingo. Sono un investigatore privato che sa il fatto suo e sto per trascinarvi in una delle avventure più avvincenti (e per fortuna persino vincenti) che la mia carriera abbia mai conosciuto. E scusate se è poco.</span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Era un martedì di autunno inoltrato e stava diluviando. S’era sul far della sera ed io me ne stavo rincasando con un pronunciato nervosismo per via di un pomeridiano pedinamento andato a monte. No, che cosa avete capito? Il pedinamento era andato a buon fine ma per scrutare le mosse furtive di Ralph Tintus, noto brigante di cui un giorno vi parlerò, mi ero dovuto spingere appunto su su fino a monte, presso Saint Giubilo Hill: una strada tutta tourniquet e curve ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">a vomito</i>’ che avevano sottoposto a dura prova le mie qualità di abile pilota. Adesso non vedevo l’ora di rimettere piede nel mio appartamento e… nella mia pantofola. Peccato però che non riuscissi a trovare le chiavi. Fuori dall’uscio mi stavo letteralmente inzuppando. Oltretutto sentivo distintamente il trillo del telefono provenire dall’interno di casa, al numero 77 di Via Gospel. Finalmente riuscii ad entrare, corsi dunque trafelato nell’ingresso e sollevai la cornetta: “Pronto?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Una voce bassa e ansante disse: “Ehi, Les! Ma dove cazzo ti eri ficcato? E’ da un bel po’ che ti sto chiamando!”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span lang="FR" style="mso-ansi-language: FR;">Les? Ma quale Les? </span>Stavo per controbattere e presentarmi per quello che realmente sono: Zingo, Dino Zingo, grande investigatore privato, ma quella voce aveva una gran fretta di parlare e non me ne dette il tempo. Infatti seguitò: “Ascoltami bene, Les: è tutto sistemato. Il grosso del lavoro, intendo. Però ci sono state delle complicazioni e adesso non c’è un attimo di tempo da perdere. Quel cane rognoso di Rocco Roller deve avermi visto e mi sta alle calcagna. Ho bisogno che tu finisca l’opera. Il cadavere di Pegus Baita…” (Santa Madonna! Un cadavere? Ma qui si fa sul serio! Santa Madonna! Oh, Santa Madonna, davvero!) “…è all’esterno del retrobottega di Art Gropp, il noleggiatore di grancasse, quello che ha il negozio in Via Spruce. Baita l’ho freddato nella sua abitazione al piano di sopra, poi però ho dovuto sbarazzarmi del corpo e l’ho lasciato cadere nel cortile interno… Ci si accede soltanto dal retrobottega del negozio di Gropp… Devi andarci subito, prima che qualcuno se ne accorga… Comunque credo che Roller seguirà me, non sospetta che abbia già eliminato il fachiro, ma l’inganno non durerà a lungo… Tu fa’ in fretta! Prendi il cadavere e portalo dal dottor Latimer. E’ già stato allertato da Larry. Tutto chiaro, Les?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì. Ciao”. Camuffai un po’ la voce e forse azzeccai l’imitazione di quel Les della malora.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> <span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"> </span></span></span><span lang="EN-GB" style="font-family: "Courier New", Courier, monospace; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">Les.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="EN-GB" style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Rocco Roller.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="EN-GB" style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Pegus Baita.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span lang="EN-GB" style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Art Gropp.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span lang="EN-GB" style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: EN-GB; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">Via Spruce.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dottor Latimer.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Larry.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>In due minuti di telefonata questi erano i nomi che erano saltati fuori: gli elementi non abbondavano ma un grande investigatore gode quando l’indagine è nebulosa. A dire il vero mi pareva di rammentare di aver letto di recente qualcosa circa un certo dottor Latimer… Sì, mi sembrava che il nome fosse proprio quello, ma non ricordavo a proposito di quale accadimento… Forse si trattava di qualche pendenza giudiziaria a suo carico, ma non avrei saputo dire con certezza. Avrei appurato più tardi. Detti un’occhiata all’orologio: le sette meno venti. Probabilmente Art Gropp non aveva ancora chiuso bottega, ma non sarebbe rimasto aperto a lungo. Presi lo stradario e controllai dove si trovasse quella Via Spruce… Bene, era nella zona sud di Giudatown, nel malfamato quartiere dell’Old Begallus. C’era da correre, altroché!</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La Scaberwilly filò via sull’asfalto sicura come un leprotto quando ancora non è iniziata la stagione della caccia. Il traffico era intenso, la pioggia battente, i nervi tesi e il crimine sempre di ronda.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quando arrivai in Via Spruce un furgoncino Frana rosso fuoco sgommando via mi lasciò fortunatamente libero il posto per parcheggiare la macchina proprio davanti al negozio di Art Gropp, a quel che se ne sa ottimo noleggiatore di grancasse. Mi proiettai indi celermente all’interno della di lui bottega.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi si fece incontro un occhialuto giovanotto: “Buonasera, mister. Posso esserle d’aiuto?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Si capisce. Lei è il signor Gropp?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No, mi dispiace ma Art è uscito proprio un minuto fa. Io sono Tegolo, il suo aiutante. Può comunque dire a me, se si tratta di grancasse”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sa dirmi, Tegolo, se il Gropp tornerà qui prima di stasera?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No, non tornerà. Ha chiesto a me di fare la chiusura perché lui prendeva il furgoncino…”</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Quel Frana rosso fuoco che ho visto filare via?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, esatto. Intendeva sbrigare personalmente una consegna dopo il contatto telefonico con uno dei nostri clienti più fedeli”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dannazione! Lo avevo perso per un pelo. Ora mi serviva una qualsiasi scusa per frugare a fondo nel retrobottega e di lì nel cortile interno di quel negozietto. Andai a braccio: “Bene, bene. Vorrà dire che mi aiuterà lei, Tegolo. Avevo già parlato col Gropp al telefono qualche giorno fa e so che lui mi aveva messo da parte (m’immagino nel vostro retrobottega) una grancassa ultimo modello”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mm… posso guardare se mi ha lasciato un biglietto. Il suo nome?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Il mio nome? Ma certo… eh, eh, eh… va a finire che uno parla parla e poi manco si presenta… eh, eh, eh…”. Ridacchiavo per prendere tempo, naturalmente, nella speranza di inventarmi un buon nome fittizio.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Dunque? Come si chiama?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span lang="DE" style="mso-ansi-language: DE; mso-bidi-font-size: 10.0pt;">“Eh, eh, eh… </span><span style="mso-bidi-font-size: 10.0pt;">Mi chiamo esattamente, proprio per la precisione… Mi chiamo Fausto… Eh, eh, eh... Fausto Kazz, diciamo”.</span></span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Tegolo sembrò leggermente sospettoso ma infilò ugualmente nel retrobottega a controllare. Dopodiché rieccolo tornare piuttosto costernato: “Sono piuttosto costernato, mister Kazz, ma non trovo il suo nome tra quello delle prenotazioni”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah, benissimo ugualmente. Si vede che Gropp fidava di darmi di presenza la grancassa che gli avevo richiesto. Vorrà dire che in sua assenza la sceglierò io personalmente: mi faccia strada nel retrobottega, Tegolo”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Comunque, mister Kazz, può benissimo sceglierla tra queste esposte qui”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Art mi ha detto che i pezzi pregiati sono quelli là dietro: mi faccia strada nel retrobottega. Via, Tegolo, sennò m’incazzo!”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Prego?”</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No, dicevo: via, Tegolo, sono pur sempre mister Kazz!”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Vedevo bene che il Tegolo non si fidava pienamente di me, ma figuratevi se mi lasciavo condizionare da un giovanotto e per giunta occhialuto. Perdiana, in quel negozio v’era un cadavere nascosto e l’avrei scovato ad ogni costo! Quando fummo nel retrobottega Tegolo mi dette una mazza con la testa di feltro e mi disse che, se volevo, prima di scegliere il modello di grancassa potevo naturalmente provare a suonarla con quella. Mm, perlomeno mi sarei divertito…. Ad un tratto udimmo il campanellino della porta d’ingresso che segnalava la presenza di un nuovo cliente all’interno del negozio. Tegolo dovette lasciarmi lì da solo: benissimo, era la situazione che auspicavo. Mi guardavo attorno con febbrile attenzione cercando di trovare un accesso che desse sul cortile esterno ma non scorgevo altro che grancasse: un incubo! Principiai a spostare quei dannati strumenti e nella foga ne feci rotolare pure qualcuno, fino a che vidi la benedetta porticina. La aprii e mi ritrovai in un angusto cortiletto a cielo aperto di circa tre metri per tre. Nonostante la penombra e la pioggia a scroscio non mi ci volle molto per capire che lì non c’era nessun cadavere. Guardai in alto verso le finestre della palazzina sovrastante ma non c’era il minimo particolare che potesse aiutarmi nella soluzione dell’enigma. Tuttavia era evidentemente da una di quelle che il corpo inerte di Pegus Baita era stato lasciato cadere. Ricontrollai bene il cortile piastrellato, ma al di là di un paio di grancasse dissestate e di alcuni vasi di piante grasse non c’era niente. Rientrai nel retrobottega proprio in tempo per sentire Tegolo che salutava e ringraziava il suo cliente e si apprestava di nuovo a raggiungermi: per non insospettirlo ulteriormente strinsi la mazza, mi accostai ad una delle grancasse e principiai a dare grandi colpi a tutto braccio: TUM! TUM! TUM! TU-TU-TUM!</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Tegolo entrò smanacciando: “Piano! Pianoooo! Così me la sfonda, mister Kazz!”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah, mi scusi… ”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ma lei mi sembra ubriaco come un tegolo!”, mi fece Tegolo.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E’ che mi sono lasciato prendere dal ritmo… Come le pareva questo shuffle?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi considerò meno di zero: “Dunque? Ha trovato quello che cercava?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Macché! Questi ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">tamburoni</i>’ sono tutti molto buoni, per carità, ma Art mi aveva parlato di un modello speciale…”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Aspetti”, fece di colpo il giovane occhialuto. “La sua era forse una grancassa Zurg?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Che cosa avevo da perdere? “Ehm… Si! Proprio una Zurg!”. </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah, che peccato! Ci credo che Art gliene avesse parlato bene: quella è una ‘signora grancassa’! Purtroppo il Gropp deve essersi dimenticato di averla promessa a Lei e l’ha noleggiata al cliente cui ha telefonato poco prima del suo arrivo: strano che non se ne sia rammentato. Art è molto scrupoloso”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Pensai che da quel buco non ci potessi cavare nessun ragno: qualcuno si era impossessato del cadavere di Baita e lo aveva fatto senza che proprietario e garzone di fatica (detti anche ‘<i style="mso-bidi-font-style: normal;">i due dormienti</i>’) se ne fossero avveduti. Mi venne in mente un’ultima domanda: “Senta un po’, Tegolo: quanti clienti avete avuto nell’ultima mezz’ora?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah, davvero non saprei dirle: qui è un continuo via vai. Come mai?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Una semplice curiosità di abile percussionista, ecco”. Le balle sono il mio forte, non c’è che dire.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Seguendo la tabella di marcia suggerita dalla telefonata anonima, in linea teorica il cadavere di Pegus Baita avrebbe dovuto essere adesso nelle mani di Les (o più probabilmente di qualcuno che lo aveva anticipato) e poteva essere destinato ad arrivare presso il dottor Latimer. Quella sarebbe stata la mia prossima tappa. Occorreva perciò conoscere il recapito di questo tizio. Detti un’occhiata all’orologio: le sette e venti. Senz’altro l’ispettore Mini era ancora in ufficio: lui avrebbe potuto darmi qualche dritta interessante. Vedete, io e l’ispettore Mini siamo amici da lungo tempo e in gioventù avevamo diviso buona parte dei medesimi corsi di avviamento alla professione poliziesca. Ben ricordo ancora quello stage denominato “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Inseguimento del criminale nella fitta boscaglia</i>”; lui bocciò alla prova pratica e difatti lo si smarrì per circa quattro giorni nelle aggrovigliate foreste dello Zinzeshire… Che storie avrei da raccontarvi! </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dissi a Tegolo che avevo bisogno di fare una telefonata, che mi sarei allontanato qualche minuto e che sarei presto tornato per fargli altre domande su tamburi, cembali e percussioni varie. Quando uscii in strada mi parve tuttavia appropriato fare prima una veloce capatina nella palazzina sopra il negozio per dare un’occhiata ai piani superiori ove risiedeva Pegus Baita. Infilai nel portone accanto all’entrata della bottega delle grancasse e salii le scale su fino al pianerottolo del primo piano: una finestra dava su Via Spruce; mi affacciai e vidi la Scaberwilly proprio sotto di me. Controllai poi le targhette in ottone sulle due porte del pianerottolo. Una recava la scritta ‘Baita’. Bene, ora che avevo appurato la veridicità dell’informazione che voleva il fachiro dimorare proprio sopra il negozio, potevo tornare giù in strada… Ma, ohibò! Sull’uscio di Baita vidi chiaramente i segni di una violenta effrazione. Santa Madonna! La porta era infatti solo socchiusa; mi bastò spingerla perché si aprisse e penzolasse sbilenca dai cardini.</span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 10.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="font-size: large;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“V’è qualcuno?”, gridai all’interno dell’appartamento mentre tiravo fuori il revolver. Nessun rumore sospetto mi fece temere che là dentro ci fosse ancora rimpiattato l’assassino del fachiro ma era d’uopo andar cauti ugualmente. Avanzai nel bilocale con il passo breve tipico del fennec del deserto. La casa era rivoltata come un calzino e… odorava come un calzino. La finestra di camera, quella che dava sul cortiletto interno cui si aveva accesso dal solo negozio di Gropp, era parzialmente aperta e la pioggia, scrosciando a vento, bagnava persino il pavimento in parquet. Sotto al letto (di chiodi, naturalmente) scorsi un asciugamano bianco sinistramente chiazzato di rosso; con la punta della pistola lo slargai per vederci meglio e nel distenderlo notai chiaramente un grosso foro nella stoffa dai bordi bruciacchiati e una significativa macchia di sangue. L’omicida, per evitare che qualcuno potesse udire lo sparo, aveva senz’altro avvolto la sua rivoltella in quel panno prima di freddare il povero Pegus. Che freddezza! Chi aveva ucciso Pegus Baita? E l’assassino (questo più a titolo di curiosità), prima di ucciderlo, lo aveva anche torturato? Ah no, già… Era un fachiro, le torture gli avrebbero fatto il solletico… La cosa difficile da far quadrare era che la confusione di quell’appartamento non pareva il frutto di una colluttazione; semmai mi suggeriva l’idea che il killer dopo aver fatto fuori il fachiro e averne lasciato cadere il cadavere nel cortiletto dabbasso si fosse poi messo a rovistare fra i di lui averi per trovarvi chissà che cosa. Ma neppure così funzionava perché se i fatti fossero andati realmente in tal guisa, come si poteva credere che il Baita non avesse reagito in alcun modo mentre quel porco dell’assassino forzava la serratura di casa sua con un piede di porco? Che cosa faceva nel frattempo? Dormiva? Si calava beatamente qualche scimitarra nell’esofago? Si perforava serenamente i lombi con qualche spillone? Era difficile pensare che se ne stesse lì tranquillo in casa ad attendere che quel forsennato gli buttasse giù la porta. No, qualcosa mi diceva che il furto (o il tentativo di furto) avvenuto nella dimora del fachiro era cronologicamente da collocarsi dopo l’omicidio del Baita. Ed era stato compiuto da un terzo incomodo. Stai a vedere che qui c’era lo zampino di quel Roller a cui accennava la telefonata misteriosa che avevo ricevuto io quella sera. Ricapitolando: l’assassino, ovvero il furfante che avevo intercettato casualmente al telefono, conosceva senza dubbio Baita e per entrare nel di lui appartamento non aveva avuto nessun bisogno di forzare la porta perché il fachiro gli aveva aperto di sua sponte; dopo aver fulminato il povero Pegus l’uccisore aveva gettato il cadavere giù dalla finestra nella corte interna, aveva telefonato a me (pensando però di parlare ad un suo compare, un certo Les), infine si era dovuto eclissare in tutta fretta, pare per depistare un rivale, tale Rocco Roller; a questo punto nell’appartamento si era introdotto un nuovo personaggio (molto probabilmente il Roller di cui sopra) che aveva sfondato la porta ed aveva messo sottosopra la mobilia e gli effetti personali del fachiro alla ricerca di chissà quale tesoro. Quelle due stanzette erano state setacciate palmo a palmo e io non vi trovai niente d’interessante per la mia indagine. Di certo, dando l’ultima occhiata a quel bilocale, potei affermare con certezza che Pegus non era morto... invano. Era morto in... due vani, infatti. Spensi tutte le luci che avevo acceso, riaccostai un po’ alla meglio l’uscio di casa Baita e me ne tornai giù in strada.</span></span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 10.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><em><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace; font-size: large;">(...continua...)</span></em></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9139173330440142222.post-54179123558941973402012-01-16T12:54:00.000-08:002012-01-16T12:54:13.327-08:00LE PIU' BELLE FIABE PER BAMBINI "Lo scoiattolo e l'ippopotamo"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG6ztuPu86FqBIkw5462tUS2F0ejpn8EaqRIsvoQMcSxzcUxBrLMCqJO3_Sv3icuNnHrXsbvlF_LxsSXW3lbYJyPFJ5xWUun3JZ7q8ehXC7tGWff_dYlzNpaSuv3NAMozHiEHt4GP3G08/s1600/68282_1704836831629_1559275960_1636038_7959717_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-size: large;"><img border="0" height="320" kba="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG6ztuPu86FqBIkw5462tUS2F0ejpn8EaqRIsvoQMcSxzcUxBrLMCqJO3_Sv3icuNnHrXsbvlF_LxsSXW3lbYJyPFJ5xWUun3JZ7q8ehXC7tGWff_dYlzNpaSuv3NAMozHiEHt4GP3G08/s320/68282_1704836831629_1559275960_1636038_7959717_n.jpg" width="245" /></span></a></div>
<br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">Cari bambini, dovete sapere che c’era una volta un giovane scoiattolo che si chiamava Sandro e che era fottutamente vanesio. Il roditore infatti era alquanto fiero della propria coda vaporosa e l’andava pettinando tutto il dì. Mentre gli altri scoiattoli della comunità sbrigavano alacremente le faccende domestiche, ‘sto cretino di Sandro bighellonava per il bosco sculettando a destra e a manca per meglio far svettare la sua bella e soffice coda. E quanto tempo egli passava dinanzi allo specchio con ogni genere di spazzola alla mano, lisciando e controlisciando il proprio pelame! E quante volte al giorno egli massaggiava con i balsami più profumati quella vistosa propaggine del suo manto!</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">Ora accadeva spesso che appresso al giovane Sandro, nelle ore in cui egli soleva passeggiare per il bosco tutto ancheggiante, si venisse a formare un bel... codazzo (appunto!) di piccole e ingenue scoiattoline che lo lusingavano riempiendolo di complimenti.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">Ordunque un giorno lo scoiattolo Sandro attraversava il bosco, vanesio più che mai, e sfilava tra i cespugli e lungo i sentieri occhieggiando qua e là alle scoiattoline che via via gli si... accodavano, diciamo.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">Ma tutto ad un tratto, appena preannunciato da un sonoro rimbombo, eccoti piombare a tutta birra sul viottolo l’ippopotamo Pancho, il solito screanzato che un po’ tutti conosciamo per aver fatto anche delle particine in fiabe famosissime come Cenerentola e Pollicino (o almeno così mi pare...).</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">Insomma, com’è come non è, il Pancho non si avvide del piccolo gruppetto di scoiattoli e non fece in tempo a frenare la sua corsa: fu così che sotto il peso di una delle sue zampone rimase schiacciata proprio la vaporosa coda di Sandro (che tra l’altro per il dolore tirò un bestemmione che fece oscurare i cieli).</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">Mamma mia, che disgrazia! Tutto il vanto del povero scoiattolo finito sotto il piedone dell’ippopotamo: quella coda fino a pochi minuti prima alta e svettante, morbida e appariscente, ora si presentava schiacciata e cionca in maniera irreparabile. Lo scoiattolo Sandro piangeva tutto il suo dolore cercando con le zampine di riattivare un po’ di vita in quell’estremità del suo pelo, ma niente. La sua coda non rispondeva più, tanto che tutte le scoiattoline al seguito ripresero la via del bosco deridendolo addirittura in modo chiassoso. Rimasto dunque solo con l’ippopotamo, Sandro in lacrime si disperava: “Uuuuaaahhhhh!!! Sono rovinatoooo!!! Guarda che cosa hai combinato, brutto panzone!”.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">“Ma io...”, provava ad obiettare Pancho.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">“Ma io un cazzo!”, squittiva stizzito lo scoiattolo. “Ma si può, dico io, prendere a tutta velocità una curva come quella là in fondo? E adesso? Chi mi restituirà la mia coda bellissima?”.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">“Sono desolato, piccolo scoiattolo... Ma forse si può rimediare con una fasciatura stretta...”.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">“Ma quale fasciatura? Ma va’ là, demente che non sei altro! Tutte le ‘girls’ al mio seguito... Ma hai visto come se ne sono andate deluse? Hai visto come mi sbeffeggiavano?”.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">Per un po’ lo screanzato Pancho sopportò che Sandro frignasse e che pure lo mandasse al diavolo più volte, poi però cominciò ad averne abbastanza delle lamentele insistite dello scoiattolo. Un pochino va bene, ma poi...</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">E così principiò a difendersi e a redarguire il piccolo roditore: “Oh ascolta me, signorino: io sarò anche arrivato un po’ troppo di gran carriera, ma tu hai attraversato il sentiero con l’incuranza tipica del re della foresta, quando mi pare chiaro che, per stazza, carisma e potere, tu non ne abbia certo i titoli”.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">Sandro pestò i piedi furente: “Ma come ti permetti, brutto idiota! Io attraverso come e quando mi pare. Io ti denuncio, villano che non sei altro!”.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">“Senti, fammi il piacere però di moderare un po’ i toni perc...”.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">“Io non modero un bel niente”, urlò con tutta la forza che aveva in corpo lo scoiattolo. “Ti farò passare guai a non finire, imbecille di un ippopotamo senza un briciolo di cervello!”.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">Fu troppo. Anche la pazienza del bonario Pancho raggiunse il suo limite. L’ippopotamo sollevò di nuovo la sua zampona e la lasciò ricadere con forza per cinque o sei volte di fila sul terreno, centrando ad ogni pestone il piccolo Sandro. Dette poi un paio di rapidi sguardi all’intorno per vedere se qualcuno avesse assistito alla scena, dopodiché - appurato che non vi erano testimoni - riprese a corricchiare lungo il sentiero fischiettando un motivetto per fingere indifferenza e lasciando sul viottolo dietro di sé una pelosa e indigesta frittata di scoiattolo.</span><br />
<br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">Che cosa insegna questa fiaba, cari bambini?</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">Eeeehhh, difficile dirlo...</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">Vediamo un po’... Innanzitutto ammonisce gli ippopotami ad andare più piano lungo i sentieri della boscaglia: correre in maniera sguaiata quando si è tanto goffi e corpulenti, può comportare danni e disagi.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">In secondo luogo insegna, più in generale, che quando si ha a che fare con gente più grossa di noi, bisogna andare cauti con le male parole. Questo sia che ci si trovi a passeggiare nel bosco o che si rimanga impelagati nel traffico delle <span style="font-family: Times, "Times New Roman", serif;">ore</span> di punta oppure ancora che si sia andati a vociare allo stadio.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">Forzando un po’ i contenuti, dalla fiaba si potrebbe magari anche desumere che è inutile vantarsi tanto di una coda appariscente, se poi finisce solo con l’ingombrarti. Insomma, a volte anche una coda piccina può sapere il fatto suo e dare le sue brave soddisfazioni, anche se qui poi andremo ad incartarci in allusioni che non tutti tra voi, cari bambini, afferrereste compiutamente.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-size: large;">Forse però la cosa più importante che insegna questa fiaba è che un uomo di quasi quarant’anni, invece di scrivere cazzate di questa portata... ecco sì, sarebbe meglio si dedicasse a tutt’altro.</span><br />
<br />Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9139173330440142222.post-37944986748693729842012-01-16T10:28:00.000-08:002012-01-16T10:28:17.848-08:00ZINGO n° 2 "Il grizzly d'alta montagna" (5a e ultima parte)<div align="justify">
</div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><em>(...segue...)</em></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"> Corsi per non so quante miglia. La neve cadeva abbondante e il silenzio era assoluto, al di là del mio bestiale ansimare. Pur nella confusione e nella scompostezza della fuga avevo cercato di mantenere la direzione giusta orientando la mia corsa verso nord ed usando le vette delle Montagne Rafelson come punto di riferimento. Probabilmente ero riuscito a rimanere perfettamente in rotta con la pista che avremmo dovuto tenere col compianto Bruger, grande e coraggioso grizzlologo. E pensare a quanti jodel avevamo intonato la sera prima… A quanto vin brulé avevamo schiccherato felicemente assieme… Ah, dannazione, talvolta la vita è proprio crudele! Pedalai imperterrito per almeno un altro paio d’ore. Poi, stanchissimo, mi gettai a faccia in giù su un cumulo di neve; giusto per riposarmi un po’, ma non v’era molto da scherzare giacché con il cielo coperto la luce del giorno sarebbe durata ancora meno del solito e non sarebbe stato piacevole dover passare la notte all’addiaccio. Rialzai il viso e che cosa ti vedo sul crinale davanti a me, a neppure dieci minuti di passo veloce? Sì, proprio la celeberrima Baita del Lupo Sfregiato. Almeno quella doveva essere se vero era che non vi fossero altre costruzioni nella zona. Mi scappò quasi da ridere per la gioia… Finalmente il destino mi arrideva, perdiana! Me lo meritavo. Mi rialzai, mi spazzolai a manate la neve di dosso e feci l’atto di ripartire a camminare. Purtroppo i miei guai non erano finiti. Un rumore sulla destra catturò la mia attenzione. Vidi muoversi delle frasche, sentii frusciare dei passi e poi… ecco sbucare di nuovo, tra i miliardi di fiocchi di neve che seguitavano a cadere, il grande grizzly! Sancta Mater Dei, un vero incubo! Non so se fosse il solito di prima o magari un altro esemplare della famiglia, certo è che i calcoli di Bruger erano del tutto sballati: i paraggi di Bubba Mountain erano ancora pieni zeppi di grizzly, altroché! In tutta sincerità non avevo né la forza né il tempo utile per scappare una seconda volta. Quel bestione mi era ormai troppo vicino… Rimasi immobile. Sapevo bene che anche usare la pistola non mi sarebbe servito a niente contro un nemico così corpulento; anzi v’era il rischio di ferirlo solamente e quindi incattivirlo ancora di più. Stranamente la belva mi stava davanti a circa due metri, si alzava sulle zampe posteriori in tutta la sua altezza, ruggiva tutta la sua prepotenza (“AAARGGHHH!!!”), ma non accennava a volermi attaccare.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Questa fase di studio durò almeno dieci minuti; poi, siccome l’animale non si decideva a caricare, fui io a gettarmi contro di lui. E per ironia della sorte lo feci come se fossi una belva feroce. Presi a due mani il mio alpenstock e glielo puntai violentemente contro un fianco; il grizzly parve soffrirne e si piegò di lato fino a cadere pesantemente al suolo come un sacco di patate. Fu allora che decisi di approfittarne e in un attimo gli fui sopra colpendolo un po’ ovunque con il mio affusolato <i style="mso-bidi-font-style: normal;">bacchiolo</i>. Il grizzly bestemmiò: benissimo, si vede che i miei <i style="mso-bidi-font-style: normal;">stonfi</i> avevano effetto. Dovevo proseg… “Ma un momento!”, pensai pur nella foga della lotta. “Com’è che questo grizzly ha bestemmiato? Va be’ che è una bestia rara, ai confini della leggenda, che non va in letargo e che sfida giornalmente il freddo gelido di queste altitudini… ma che adesso conosca persino la nostra lingua mi pare eccessivo!”. Fu allora che proprio mentre il grizzly si riparava la testa con le zampe gli vidi sul pelame una lunghissima cicatrice che gli correva lungo tutto il dorso. No… un momento! Non era una cicatrice… Era… ma sì, era una cerniera! Ohibò, avevo a che fare forse con un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">bambolottone</i> di peluche? In un attimo misi mano a quella malcelata chiusura lampo e ne feci scorrere il cursore. Era proprio un costume… come uno di quelli che si usano per i balli in maschera! E all’interno, rattrappito per le percosse ricevute vi trovai nientemeno che il figuro allampanato cui stavo dando la caccia da più di un giorno intero! Lo presi per la collottola e lo cavai fuori da quel suo paludamento a furia di robusti scossoni.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Vile canaglia! Porco e miscredente! Che modi sono questi di travestirsi da grizzly e spaventare i viandanti?”, e giù scappellotti sul capo.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Lo spilungone era visibilmente scosso (da me, ovvio); tutto forse pensava fuorché trovarsi difronte un osso duro come il sottoscritto. Approfittai del suo smarrimento per aggredirlo verbalmente e minacciarlo con la pistola: “Adesso vuota il sacco, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">pertica</i>, se non vuoi che ti crivelli di proiettili. Il mio nome è Zingo, Dino Zingo. Sono un investigatore privato e sono anche molto nervoso. Dunque: chi sei?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mi… mi… mi chiamo Appalàchio”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Per quale motivo hai preso le sembianze del grande grizzly che, ricordiamolo, non è vegetariano”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Preferisco non rispondere…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Non l’avesse mai detto: gli lasciai andare un ceffone che gli arrossò tosto la guancia destra. “Parla!”, gl’intimai con ferocia.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Beh… Dovevo tentare di spaventarla in modo da tenerla lontano il più possibile dalla baita”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Aahh, <personname productid="la Baita" w:st="on">la Baita</personname> del Lupo Sfregiato! E’ lì il vostro quartier generale?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Non facciamo niente di male… Semplicemente non vogliamo curiosi nei paraggi”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mmm… Chi v’è nella baita adesso? Lo sceriffo John Necchi per caso? E’ lui il tuo socio di malaffari, vero?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“John Necchi? Socio? A dire il vero non capisco di cosa stia parlando… Forse c’è un equivoco…”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E allora sentiamo: con chi ti sei diviso gli animali di Bubba Mountain e dintorni?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Io mi sono semplicemente limitato a portarne qualche esemplare al mio padrone”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Il tuo padrone? E chi sarebbe?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Il Dottor Cispus”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ohibò! Questa sì che era una novità! Sicché dietro a tutta la vicenda v’era davvero il proprietario della Baita del Lupo Sfregiato! E quindi questo Appalàchio altro non era che il di lui umile servo, non un malintenzionato che gli si era insediato nella casa di montagna a sua insaputa!</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Per ben due volte, Appalàchio, ti ho sorpreso a trasportare gabbie con animali: sul treno di Pintesboro recavi con te un gatto persiano; ieri nel bagagliaio della tua Lester Brubus tenevi un babbuino. Eppure nessuno dei cittadini di Bubba Mountain ha denunziato il furto di questi animali. Dove li hai presi?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Su commissione del dottore, sono andato a prenderli in altre città; il gatto a Giudatown, il babbuino presso una villetta di Cappadocia Lake”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mmm… Qui v’è in atto proprio un fitto commercio di bestie, eh? Ancora non ne capisco la reale finalità, ma di ciò sarà meglio parlarne col dottore in persona che, immagino, dovrebbe trovarsi lì nella baita”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, è lì”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E allora muovi le chiappe e portami da lui, cialtrone!”. E, per avviarne la camminata, gli rifilai un gran calcio nel posteriore. Appalàchio, veramente smilzo, mi precedeva di un paio di metri e sotto il tiro della mia Poseidon <metricconverter productid="48 mi" w:st="on">48 mi</metricconverter> condusse lungo il crinale fino alla Baita del Lupo Sfregiato. Era una bassa costruzione con il tetto a spiovente carico di neve; fuori v’erano parcheggiati un furgone giallo ocra e la celebre Lester Brubus nero corvina; quando arrivammo alla porta d’ingresso il longilineo servitore, sempre spronato dalle mie colorite minacce, tirò fuori un mazzo di chiavi e aprì. La casa, dall’arredamento di gran classe, sembrava vuota; Appalàchio disse: “Il dottore deve essere giù in sala”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Prego”. Con un gesto brusco della pistola gli imposi di precedermi. Pertanto, pur contrariato, l’allampanato aprì una porticina laterale e cominciò a scendere una lunga scala a chiocciola. Lo seguii fino a che non arrivammo in uno stanzone enorme senza finestre ma con una sola saracinesca abbassata sul muro di fondo. Sembrava il covo di uno scienziato pazzo; anzi lo era. Lungo tutta una parete v’erano disposte in fila gabbie d’ogni dimensione con dentro animali di vario tipo. Al centro della sala, di spalle, stava il Dottor Cispus in camice bianco, chino su un tavolo operatorio; appena sentì entrare il suo fedele servo, chiese senza voltarsi: “Appalàchio carissimo, com’è andata? Hai spaventato il nostro amico ficcanaso?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Tappai la bocca al <i style="mso-bidi-font-style: normal;">pertica</i> prima che potesse rispondere e decisi per un’entrata in scena in grande stile. Difatti urlai: “Non proprio!”. E poi… BANG! BANG! BANG! Tre terremotanti colpi di pistola sparati in aria che rimbombarono in tutta la sala e che innervosirono parecchio pure gli animali nelle gabbie. Il Cispus si girò di scatto atterrito quasi fosse in preda ad un attacco cardiaco; era un ometto dai capelli grigi, un po’ gobbo e con un paio d’occhiali dalla spessa montatura: “Chi è Lei?”, gridò esterrefatto.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Salve. Il mio nome è Zingo, Dino Zingo. Sono un investigatore privato e sono anche il vostro amico ficcanaso che a quanto pare volevasi spaventare con una ridicola mascherata carnascialesca!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Le pare questo il modo di entrare in un’abitazione?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Lo faccio abitualmente quando ho a che fare con dei criminali”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mi sembrano parole un po’ grosse… Si dà il caso che io sia invece un luminare della scienza”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Non lo metto in dubbio: un luminare della scienza che però deruba i poveri bifolchi di Bubba Mountain e dintorni. E questo non va bene”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Allude per caso agli animali che sto ospitando in queste gabbie? Ah, ah, ah… Lei è proprio un ingenuo, Zingo”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Crede davvero?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Cispus spense la lampada scialitica che stava sopra al tavolo e mise mano ad una maschera per narcosi: “Sto conducendo passi da gigante in campo scientifico e chirurgico; questi graziosi animaletti mi servono per compiere esperimenti di primissimo ordine”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Di cosa si tratta?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Beh, vede, sto allestendo a Giudatown lo zoo più all’avanguardia che sia mai stato concepito da mente umana; una spettacolare esposizione di specie animali finora inesistenti. Sì, bestie che sto creando io artificialmente in base agli svolazzi della mia fantasia. Giusto una mezz’ora fa ho concluso una di queste mie operazioni”. Stava infatti rimettendo a posto i suoi bisturi appena disinfettati. “E’ stata una faticaccia, ma alla fine ce l’ho fatta. Guardi”. E mi fece cenno di avvicinarmi ad una delle gabbie. Io, tenendo sempre la pistola spianata, mi appropinquai guardingo. All’interno del piccolo recinto di sbarre vidi, rincitrullito dalla recente anestesia, un animale che sulle prime non riconobbi molto bene. Il Dottor Cispus, con una luce diabolica negli occhi, m’illustrò il suo lavoro: “Vede? E’ un procione sulla cui cute ho impiantato la criniera di un leone della savana. Fantastico! Da ora in poi quest’orsetto lavatore potrà agitare al vento con orgoglio la sua nuova folta zazzera”.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quindi il pazzo seguitò a presentarmi i suoi inguardabili <i style="mso-bidi-font-style: normal;">prodotti </i>passando in rassegna le gabbie della parete: “Guardi quest’altro. Era un normalissimo scoiattolo; gli ho installato l’organo genitale di un toro della Catalogna; mi dovrà proprio ringraziare. E lo dovranno fare pure tutte le scoiattoline che da ora in poi finiranno nel suo talamo, eh, eh, eh…”. Era una visione indecente, ve l’assicuro.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<oval id="_x0000_s1026" o:allowincell="f" strokecolor="white" strokeweight="0" style="height: 64.9pt; left: 0px; margin-left: 234.3pt; margin-top: 186.3pt; position: absolute; text-align: left; width: 36.5pt; z-index: 1;"><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace;"></span></oval><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Poi si accostò ad un’altra gabbia e schioccò le dita. Si fece avanti di un passo un timido tapiro. Sancta Mater Dei! Era il tapiro di Nanni Salonicco! Il Dottor Cispus si avvicinò ancora un po’ all’animale e gli sussurrò: “Coraggio… Uno, due, tre…”. Al ‘tre’ la povera bestia prese ad intonare un canto melodioso da applausi. Subito il Cispus tenne a precisare che aveva inserito nella strozza del tapiro le corde vocali di un usignolo! Era lo zoo degli orrori ed io ero senza parole. Il dottore seguitò ad illustrarmi le sue creazioni e mi fece vedere tre polli (erano quelli del vecchio McTillus) con ali da aquile reali; poi un babbuino con le corna di un cervo; un gorilla con la proboscide di un elefante; un gatto persiano infilato nel guscio di una tartaruga marina; e tante altre nauseabonde iniziative.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Lei è un mostro, Cispus”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E Lei un ignorante, Zingo. Non capisce che il mio zoo fornirà al mondo intero nuove opportunità conoscitive e permetterà alla chirurgia di espandere a non finire il raggio delle proprie possibilità?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Cosa c’entra John Necchi in tutto questo?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Chi? Lo sceriffo? Mah… niente”. Forse allora il capo della polizia era davvero soltanto un allocco ottuso e credulone al pari di tutti gli altri montanari di quei luoghi.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, infatti”, sottolineai con nonchalance. “Gliel’ho domandato giusto per scrupolo. In realtà… ehm… non ho mai minimamente sospettato della buonafede di Necchi”. Un colpetto di tosse per camuffare l’imbarazzo, quindi seguitai: “Immagino che il costume da grizzly sia servito pure per portare a compimento i vostri furti nelle case e nelle stalle di Bubba Mountain, no?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certamente. Qui quel bestione ha la capacità di terrorizzare questi montanari con la sola forza della propria leggenda. Ad Appalàchio, qualora ce ne fosse necessità, bastava infilarsi dentro il costume per garantirsi piena libertà d’azione”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Incattivii allora il tono della voce: “Adesso, Dottor Cispus, Lei e il fido Appalàchio verrete con me al comando di polizia di Bubba Mountain”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Come?”, disse il dottore con un risolino allusivo sulle labbra. “Soltanto noi due?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Perché? Chi altro v’è?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il Dottor Cispus gongolava e ridacchiava; poi, all’improvviso, proruppe in un urlo acutissimo: “Vaaaiii, Franz!!!”. Non ebbi neppure il tempo di guardarmi alle spalle: sentii soltanto arrivarmi sulla nuca una legnata d’inusitata violenza. Svenni all’istante.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nella mia vita ci sono perlomeno sette ore di vuoto. Probabilmente mi avevano somministrato anche qualche sonnifero.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<oval id="_x0000_s1027" o:allowincell="f" strokecolor="white" strokeweight="0" style="height: 1in; left: 0px; margin-left: 234.3pt; margin-top: 181.5pt; position: absolute; text-align: left; width: 29.4pt; z-index: 2;"><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace;"></span></oval><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quando ripresi i sensi ero adagiato su un lettino dello stanzone; gli animali nelle gabbie ringhiavano la loro rabbia; un alce era steso accanto a me e zampettava all’insù; il Dottor Cispus era presso un tavolo lì vicino e armeggiava con alcuni apparecchi chimici: refrigeranti a serpentino, bilance di precisione con picnometro, beute, cannelli ferruminatori, forno a muffola, treppiedi e becco di Bunsen. Era davvero fornitissimo. E anche un po’ esibizionista, giacché più che altro sembrava voler dare a vedere che di quella roba ne aveva in abbondanza. Se l’alce era legato al lettino con robuste cinghie, io ero tenuto fermo per le braccia da Appalàchio e per i piedi da un tale che ne sembrava il perfetto contraltare: era infatti questo un tipo grassoccio e tarchiato. Era senz’altro il Franz che mi aveva colpito al capo. Fuori doveva essere notte fonda e si udivano i rumori della tormenta.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Bene, bene, bene”, fece il Cispus strofinandosi le mani non appena si accorse che mi ero risvegliato. “Ecco il nostro amico Zingo in procinto di dare il suo contributo alla scienza”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi guardai intorno con sincera preoccupazione. Quello continuò: “Vede, quest’alce? Mi è venuto in mente di farla parlare… Ah, ah, ah… Sono un pozzo di idee, ah, ah… Mi vengono in mente così, ah, ah… Dal nulla, ah, ah… Mi scusi, ora mi ricompongo. Dunque, dicevo, dal momento che Lei mi ha colpito per la sua dialettica sicura e spigliata, mi sono detto: perché non inserire il lessico di questo Zingo nel povero e ignorante alce?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi sentii in dovere di obiettare: “Ma il lessico non è un organo che si può espiantare, perdiana!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Silénzio! Sono io il luminare della scienza qua dentro! Prenderò le sue corde vocali e le immetterò nell’alce… Un po’ come ho fatto col tapiro e l’usignolo, insomma. E se non tace opererò senza anestesia!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ohibò! Qui le cose non si mettevano per niente bene. Com’erano lontani i tempi del Rifugio dello Scalatore Incompreso, dello strudel, dello jodel, del vin brulé, delle rime dell’oste… Il mio capace cervello era in fibrillazione alla ricerca di una scappatoia ma per il momento non mi veniva in mente niente. Il Dottor Cispus maneggiava adesso il suo amato bisturi e lo levava al cielo proclamando frasi sconnesse: “Il mio zoo sarà la gioia di tutti i bambini del mondo… Vedranno animali parlanti, tapiri cantanti, scoiattoli virilissimi… E il mio nome sarà scritto a caratteri cubitali nell’enciclopedia della scienza!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fu allora che capitò il miracolo; nel suo sproloquio il dottore si era avvicinato un po’ troppo alla parete delle gabbie e da una di quelle saettò fuori la proboscide del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">gorilla-elefante</i> che come una frusta colpì il Cispus al braccio e gli fece volar via il bisturi di mano; poi si avvinghiò attorno al collo del luminare e lo strinse contro le sbarre come per soffocarlo. Fu il diversivo di cui necessitavo. Il tarchiato Franz allentò la presa intorno alle mie caviglie e fece per prestare soccorso al suo principale; veloce come un’antilope in fuga feci leva sulla schiena drizzando in aria le gambe e portandomele quasi all’altezza della testa; quindi le strinsi attorno al collo dello smilzo Appalàchio che mi reggeva le braccia. “Aahh, soffoco! Mi molli!”, vociava il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">pertica</i>. “Eh, eh, eh…”, risi io in risposta. “Questo è per <personname productid="la Black Custom" w:st="on">la Black Custom</personname> del ’70 tutta cromata che mi hai fatto distruggere contro quell’abete, malandrino!”. Così serrai forte i polpacci intorno al collo dell’allampanato e con un movimento fulmineo lo scaraventai lontano; la sua capriola lo portò a ruzzolare contro le gabbie degli animali i quali esultarono di gioia (o così almeno mi parve d’intendere dai loro versi). Appalàchio rimase immobile. Nel trambusto che ne seguì Franz riuscì a liberare il Dottor Cispus dalla stretta del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">gorilla-elefante</i> ma non seppe evitare i miei sei cazzottoni che lo investirono in piena capoccia dall’alto in basso. Mentre il tarchiato andava a far compagnia ad Appalàchio nel dorato mondo dei sogni e mi crollava esanime tra i piedi, il Dottor Cispus fu lesto come un giaguaro (tra tutti quegli animali anche questi paragoni vengono automatici) a raggiungere il tavolo dei suoi strumenti chirurgici; pensavo volesse mettere mano a qualche ferro tagliente, invece quel pazzo pozzo di idee intendeva appropriarsi della mia Poseidon 48 che mi era stata tolta durante lo svenimento. Fortuna che riuscii ad anticiparlo afferrandolo per i pochi capelli grigi che aveva e tirandolo a me; ne seguì una vigorosa colluttazione in cui il gobbo lottò con inaspettata vigoria; niente comunque poté impedirgli di rimediare un paio di sganassoni che gli fecero perdere gli occhiali. Poi, mentre ci rotolavamo sul pavimento, avvinghiati come due crotali in calore, ci capitò di urtare il tavolo da lavoro del dottore; purtroppo cadde per terra anche il becco di Bunsen che era acceso e la sua fiamma subito avvampò a contatto con il pagliericcio di una delle gabbie. Mentre il fuoco prese a propagarsi con una velocità impressionante e gli animali berciavano irritati, il Dottor Cispus ebbe un ulteriore scatto di agilità, si liberò della mia presa ed infilò la scala a chiocciola che portava al piano superiore. Feci per seguirlo ma quando arrivai in cima alla scala il dottore mi chiuse in faccia la porta e fece scattare il chiavistello. Dannazione! Ero in gabbia, proprio come quelle povere bestie!</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Tornai giù di corsa nello stanzone; le fiamme erano già abbastanza alte. Andai alla saracinesca. “Ah, se solo riuscissi ad aprirla!”, pensai speranzoso. Niente di più facile, perché mi bastò girare la leva interna e tirarla su a forza; il Cispus si era semplicemente dimenticato di quella uscita secondaria. Spalancai il bandone ed uscii allo scoperto: avevo bisogno di respirare aria fresca. Era ancora buio ma ad est s’intravedevano i primi chiarori dell’alba. Nevicava ancora intensamente. Intanto il Dottor Cispus era salito sulla Lester Brubus, ne aveva avviato il motore e ora lo vedevo partire sgommando verso valle. Non potevo pensare a lui adesso. Piuttosto avevo la responsabilità di tutte quelle bestie. Tornai dentro la sala e principiai a spalancare le loro gabbie che avevano una semplice chiusura col paletto. Gli animali scodinzolarono via felici; allora col mio alpenstock che ero riuscito a recuperare in quel gran bailamme presi a tenerli uniti in gruppo come il pastore suole fare col suo gregge e a quelli più indisciplinati distribuii anche qualche bacchettata. Velocemente condussi la mia <i style="mso-bidi-font-style: normal;">mandria</i> fuori dalla casa ed ebbi l’ottima idea di farla entrare tutta nel furgone giallo ocra del Cispus. Lemmi lemmi gli animali vi salirono dentro; ognuno con le proprie forze. Ce la fece persino il povero scoiattolino che trascinava a fatica gli enormi testicoli taurini, lasciando sulla neve fresca un solco profondo. Poi, per miracolosa combinazione (mi servivano le chiavi del furgone), mi ricordai che giù nello stanzone degli orrori v’erano ancora quei due citrulli di Franz e Appalàchio. Con <personname productid="la Baita" w:st="on">la Baita</personname> del Lupo Sfregiato ormai trasformata in un grande falò che rischiarava la montagna intera, mi precipitai di nuovo tra le fiamme e con sforzo immane riuscii a cavarne fuori quei due, anche perché entrambi avevano in parte ripreso i sensi e poterono collaborare. Li sistemai coi loro simili, cioè tra le bestie, seppure opportunamente ammanettati. Poi, con le chiavi strappate ad Appalàchio, ci fu finalmente la possibilità di mettere in moto quel bizzarro furgone e partire alla volta di Bubba Mountain. Anche se avevamo le catene, il tragitto fu estremamente periglioso e si dovette procedere con massima cautela; aveva smesso di nevicare e la luce del sole ormai sorto faceva brillare l’immacolato candore dell’intero paesaggio. Per tutto il viaggio di ritorno il tapiro deliziò le nostre orecchie con canti soavi e armoniosi.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Così arrivammo quasi nelle vicinanze del Rifugio dello Scalatore Incompreso quando, appoggiato contro il tronco di un grosso abete, riconobbi la stazza enorme del grande grizzly i cui acuminati artigli fanno male. “Perdiana! Ma chi credi di fottere, bellimbusto!”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fermai il furgone, presi il mio alpenstock e scesi. Quindi con andatura decisa mi inoltrai nel bosco fino ad arrivare vicino al bestione. E così il Dottor Cispus voleva fregarmi una seconda volta con l’abusato trucco del travestimento da grizzly, eh? “Guarda come finge di dormirsela, il gobbo traditore!”, pensavo tra me e me nell’avvicinarmi quatto quatto con passo felpato. Chissà dove aveva parcheggiato <personname productid="la Lester Brubus" w:st="on">la Lester Brubus</personname> pur di depistarmi… Lo avrei presto saputo direttamente dalla sua voce. Strinsi l’alpenstock a due mani, lo sollevai sopra la testa e poi lo lasciai ricadere con forza sulla trippa del manigoldo. E così per altri tre o quattro colpi, tanto che quello protestò rumorosamente: “AAARGHHH!!!”. Gridai anch’io a tutta gola: “Maledetto Dottor Cispus! Chi credevi di ingannare? Esci di lì! Vieni fuori! Combatti, pazzo luminare da strapazzo!”; poi, mentre quello adirato fece per alzarsi, seguitai: “Dov’è la cerniera? Avanti, dove l’hai nascosta?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fu allora che un brivido mi colse in tutta la persona: quel grizzly non aveva nessuna chiusura lampo; né sul dorso né altrove. </span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Era il grizzly vero! E mi spettinò con la furia del suo ruggito: “AAAAAARRRRGGGGGHHHHH!!!”. A monte sentii finanche staccarsi una slavina.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Pensavo che, dopo tutti gli avvenimenti di quei giorni, non avrei avuto la forza di scappare; e invece, una volta di più, sorpresi me per primo. Corsi alla velocità di un cane da slitta quando non ha da tirare la slitta. E fui sul furgone prima che il grizzly (tutt’altro che vegetariano) si raccapezzasse del tutto su chi lo avesse svegliato.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Poi, per fortuna, non accadde più niente di clamoroso fino al nostro ritorno in Bubba Mountain.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il rubicondo Dende fu così felice della risoluzione del caso che mi offrì di prolungare il mio soggiorno in montagna per un’altra settimana; tutto a spese dei contribuenti. Accettai. Oltretutto per lui si trattava di aver messo a segno un bel colpo presso l’opinione pubblica; c’era da giurare che lo avrebbe fatto tornare a proprio vantaggio nel momento opportuno, vale a dire durante la prossima campagna elettorale. Quando però fu il momento di congedarmi da lui con una stretta di mano, lo vidi cortesemente declinare e tirare indietro il braccio: “Non se ne offenda, Zingo, ma ho la clavicola spezzata in tre punti e un’ingessatura di fresco sotto la giacca”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah!”, feci. “Com’è successo?”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Non ci crederà ma mentre ero al volante della mia utilitaria una nonnina del paese mi ha attraversato la strada in un punto in cui non avrebbe dovuto e io per evitarla sono andato a schiantarmi contro un muro”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Beh… Perlomeno la nonnina le sarà riconoscente”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Non credo, sa? Purtroppo ho cercato di evitarla ma mica ci sono riuscito! Prima di impattare violentemente contro il muro infatti ho travolto la vecchia mandandola a gambe all’aria. Adesso è ricoverata in ospedale tutta stroncata”.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il Dende! Non smentiva la sua fama!</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi dispiaceva semmai non aver assicurato alla legge il malefico Dottor Cispus al quale, comunque, davo appuntamento in futuro. Eravamo entrambi di Giudatown e senz’altro avremmo avuto occasione di rincontrarci.</span></span></span></span></div>
<div align="justify" class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Adesso era giusto godere appieno del successo riportato e di aver restituito serenità a quelle montagne. Alla faccia di quel mandriano di ohn Necchi che ora aveva tutto il tempo per rodersi dall’invidia! La pace era tornata e tutti gli animali, seppure un po’ modificati nella loro struttura genetica, erano stati riconsegnati ai rispettivi padroni. No… ehm… a dire il vero non proprio tutti. Già. Quella mattina, prima di rientrare in Bubba Mountain col bestiame, fermai il furgone che ancora eravamo in mezzo ai boschi e alla neve alta. Si trattava di una piccola, innocente vendetta trasversale. Aprii il portellone posteriore del furgone e feci scendere il tapiro canterino. Di chi era quell’animale? Perfetto, era di Nanni Salonicco. Che cosa mi aveva fatto Nanni Salonicco qualche sera avanti? Esatto, mi aveva ustionato il viso con un paiolo di tortellini in brodo. Non si fa così.</span></span></span></span></div>
<div align="justify">
<span lang="EN-US" style="font-family: "MS Sans Serif"; font-size: 10pt; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> <span style="font-size: large;"> </span></span><span style="font-size: large;">Il tapiro mi guardò senza capire. Io allungai il piede e PAM! Gli assestai un bel pedatone nel sedere col quale lo avviai verso la boscaglia. E quello, assai felice di non rimettere piede nel salotto del miope Nanni, partì trotterellando. Poi, appena fu là in mezzo agli abeti, intonò il suo melodioso canto da usignolo.</span></span></span></span></span></div>
<div align="justify">
<br /></div>
<div align="justify">
<span lang="EN-US" style="font-family: "MS Sans Serif"; mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="background-color: black; color: white; font-family: Courier New; font-size: large;"><em>(fine dell'episodio)</em></span></span></div>Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9139173330440142222.post-8275327965975763282012-01-16T06:36:00.000-08:002012-01-16T06:36:17.238-08:00ZINGO n° 2 "Il grizzly d'alta montagna" (4a parte)<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><em><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace;">(...segue...)</span></em></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"> Al risveglio era già tardo meriggio; riuscii abbastanza facilmente a sortire dai rottami della macchina. Che peccato! Quella magnifica Black Custom del '70 tutta cromata era senza dubbio da buttar via... Va be', tanto non era mia, eh, eh... Anche se l'ora cominciava a farsi un po' tarda e non c'era tanto da scherzare a trattenersi in quel luogo isolato, preferii valutare ogni possibilità con la massima attenzione. Meditai infatti per quarantacinque minuti; peraltro senza che il mio capace cervello trovasse stavolta una buona soluzione. A dirla tutta, con il poco tempo che mancava al tramonto e l'eventualità di passare la notte nella terra del grande grizzly, non sapevo che pesci pigliare. Finché all'acume della mia vista non capitò di notare una flebile scia di fumo provenire da dietro le colline a nord-ovest. Bene, bene. Con tutta probabilità l'allampanato aveva raggiunto la sua magione ed ora si riscaldava al fuoco del proprio caminetto. Che babbeo! Quella voglia di tepore lo aveva smascherato. Ed ora era là che mi sarei diretto; presso il suo nascondiglio avremmo scambiato due parole circa le sparizioni degli animali e, con le buone o con le cattive, avrei trovato anche il modo di passarci la notte. E comunque ci avrei pensato lungo il tragitto. Per adesso: gambe in spalla e via.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Confesso che mentre percorrevo quei colli innevati (ovviamente con un paio di racchette ai piedi poiché ero su sentieri non battuti) mi capitò più volte di guatarmi attorno con massima circospezione e grande panico, come se da un momento all’altro dovesse spuntarmi dinanzi quel bestione del grizzly digrignante le sue zanne. Così pedalai di buona lena e riuscii ad arrivare a destinazione giusto al tramonto. Salii in vetta ad un’altura e quando guardai giù dall’altra parte del costone vidi, pochi metri più a valle in una radura isolata, una gran bella baita in legno con il comignolo che mandava fumo. Pensavo di vedervici lì parcheggiata <personname productid="la Lester Brubus" w:st="on">la Lester Brubus</personname> dello spilungone manigoldo e invece nulla; v’era sì un piccolo spazio destinato alla sosta dei veicoli, e v’erano pure cinque o sei vetture ma nessuna traccia di quella nero corvina che avevo magistralmente inseguito. Poi, man mano che discesi verso la costruzione mi accorsi che non era un’abitazione privata bensì una locanda; nel fosco crepuscolo una lanterna rischiarava l’insegna (di legno pure quella): “Rifugio dello Scalatore Incompreso”. Da fuori sentii diverse voci rincorrersi in festosi chiacchericci e poi risate in libertà: benissimo! Non tardai dunque ad entrare. All’interno v’era un’ampia sala con tavoli sparsi, un bancone da bar e un caminetto con un fuoco ben avviato. Gli astanti erano per lo più uomini di una certa età avvolti in pastrani da cacciatori. Mi avvicinai al banco e l’oste mi si fece subito incontro: “Buonasera. Prende subito un bel bicchierotto di vin brulé?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E vada per il vin brulé!”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Olé!”, fece in rima quel simpatico oste servendomene un boccale colmo fino all’orlo.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mentre tracannavo ebbi la buona educazione di presentarmi: “Il mio nome è Zingo, Dino Zingo. Sono un investigatore privato e sono sulle tracce di un tipo sospetto. Si tratta di un individuo alto circa due metri, allampanato e anche abbastanza brutto, che guida una Lester Brubus e che ha con sé un babbuino dalle chiappe infiammate. Che mi dice? E’ qui che alloggia?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Guardi nella sala. Gli ospiti del Rifugio sono tutti qui”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Allungai il collo e passai in rassegna i volti di tutti gli avventori ma in nessuno di quelli riconobbi le scarne fattezze del mio uomo: “Bah… Questo è un bel mistero!”. Chissà dove era andato a cacciarsi quel furfante! La probabilità più attendibile era che il “pertica” non fosse mai arrivato all’accogliente Rifugio dello Scalatore Incompreso e che invece avesse menato la sua Lester Brubus altrove, magari presso un’altra baita della zona, e che io mi fossi lasciato ingannare dal fumo di quel caminetto acceso. In ogni modo adesso era troppo tardi per proseguire le ricerche, pertanto domandai all’oste: “Affittate delle camere, buon uomo?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certamente. Ma Lei deve aver camminato per molte miglia: vuole un altro calice di vin brulé per riscaldarsi?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Senz’altro. Dia qua”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Voilà”, fece l’oste porgendomi un secondo caraffino fumante.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoBlockText" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Bevvi d’un sol fiato e poi dissi: “Intenderei pernottare qui da voi. Avete una camera libera, calda e confortevole?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ecco pronte per Lei le chiavi della stanza n°7: un bijou. Piuttosto, che dice? Andiamo con la terza chicchera di vin brulé?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Grazie, sì, sì”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Olà-là-hì-hì!”, rimò di nuovo l’oste gridando tipicamente alla montanara e rifilandomi un altro panciuto boccale. Finii di bere, presi le chiavi della stanza e mi avviai per sistemarvi le mie cose. Aveva ragione l’oste, la camera n°7 del Rifugio dello Scalatore Incompreso era una vera chicca: tutta in larghe doghe di legno, pulita, con tappeti in pelliccia d’orso, un lettone con sopra un plaid scozzese e un piumino irlandese, monili e quadri inerenti alla caccia del grande grizzly e alle imprese dei più grandi scalatori della storia (quelli incompresi, probabilmente).</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ebbi appena il tempo di togliere gli scarponcelli bigi, sgranchire i piedi con movimenti ratti delle dita e infine mettere a posto la roba dello zaino; poi, esausto, con la testa che mi girava e il vin brulé che mi mussava dentro lo stomaco, caddi riverso su quel morbido lettone e vi schiacciai una dormita d’un paio d’ore. Penso anche di aver ronfato rumorosamente come un ghiro in letargo.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quando mi risvegliai era già ora di cena. Niente di meglio che ridiscendere giù in sala e lì soddisfare le richieste del mio stomaco vuoto.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Adesso i tavoli dello stanzone erano tutti apparecchiati con rosse tovaglie a quadri e i clienti sedevano a piccoli gruppi. Presi posto proprio di fianco a un paio di vecchi cacciatori che, appese le loro cartucciere alla parete, si preparavano smaniosi a degustare le prime portate. La cena fu un vero portento: zuppa di cipolle, pollo in fricassea, polenta e strudel. Il tutto condito dal consueto vin brulé che l’oste non lesinava di versarmi in continuazione nel bicchiere. Poi, siccome durante quella sgrifata ero entrato in confidenza con i cacciatori del tavolo, chiesi loro informazioni sul grande grizzly.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Eeehh, il grande grizzly…”, sghignazzò l’esperto Stamp, “Abbiamo speso una vita a dargli la caccia ma ancora la sua pellaccia non siamo riusciti a conquistarla. E’ un animale raro, assai difficile da scovare anche su queste montagne che sono proprio il suo regno. Io stesso l’ho visto una volta sola: era così grosso che non ho avuto il coraggio di premere il grilletto; anzi, me la sono data a gambe levate”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“A dire il vero pensavo che ‘sta bestia fosse vegetariana”, dissi timidamente.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Vegetariana un cazzo!”, rise sguaiatamente l’anziano Terzilli. Poi l’esperto Stamp mi dette una nuova dritta: “Ad ogni modo, guardi, se intende sapere qualcosa di scientificamente più preciso al riguardo chieda pure a quel signore seduto là in fondo. Mi sfugge il suo nome adesso ma è comunque il più grande studioso di grizzly di tutta Bubba Mountain e dintorni”. Presso un tavolo appartato v’era infatti un uomo sui trentasei anni con capigliatura nera e pizzo fluente. Incuriosito, andai subito a sedermi difronte a lui e mi presentai: “Salve. Il mio nome è Zingo, Dino Zingo. Sono un investigatore privato e sto indagando su un caso davvero spinoso che sta monopolizzando l’attenzione di tutta Bubba Mountain”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Buonasera. Io mi chiamo Bruger. In che cosa posso esserle utile?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah, Lei è il Bruger! Il famoso grizzlologo! Sul suo conto mi ha parlato benissimo il sindaco Dende”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“L’amico Piotre è sempre generoso nel reclamizzare i miei studi”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ecco, appunto. Il caso che mi sto accingendo a risolvere (questione di ore, ormai), è proprio legato in parte alla figura del grande grizzly. Saprà senz’altro di cosa sto parlando: si tratta delle celeberrime sparizioni di animali che si sono verificate giù in paese e che questi montanari, abilmente messi su da quell’idiota di John Necchi, insistono a voler identificare come opera dell’infame bestione. Eppure, sia io sia il Dende siamo certi che il tutto sia un’oscura macchinazione di qualche mascalzone pieno di cattive intenzioni”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, conosco bene la faccenda; ne abbiamo parlato spesso con Piotre. Sono stato proprio io a convincerlo che il grizzly non può entrarci nulla con i furti degli animali. Sono anni che quell’orso gigante si è spostato ormai più a nord verso le Montagne Rafelson. Qui i cacciatori non gli hanno mai dato pace e così ha dovuto cercarsi un rifugio più tranquillo: non è da biasimare. Comunque, anche quando qualche avvistamento ce l’ha segnalato nei paraggi di Bubba Mountain, giammai lo si è potuto scovare vicino al centro abitato. Al massimo il grizzly ha bazzicato più a monte, qui intorno. Il resto lo ha prodotto la fantasia popolare”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sinceramente, prima che il sindaco Dende mi <i style="mso-bidi-font-style: normal;">prelevasse</i> da Giudatown, pensavo che il grizzly non vivesse a queste quote”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Qui non si parla del grizzly comune, ma del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">grande</i> grizzly. E’ un esemplare (anzi, una famiglia di esemplari) che ha temprato il proprio corpo al freddo di questi monti in modo così perfetto da non aver neppure bisogno di andare in letargo; anzi più fa freddo, più v’è neve e più quell’animale pare godere. Miracoli della natura”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E adesso, Bruger, cosa sta facendo da queste parti?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ma chi, il grizzly?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No, Lei”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sto portando a compimento dei rilevamenti molto importanti per un libro di prossima pubblicazione che s’intitolerà ‘Gli acuminati artigli del grizzly fanno male’, un reportage storico-saggistico su tutte le disavventure capitate a coloro che si sono imbattuti nella belva”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Interessante”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Interessantissimo, sì. Domattina partirò per il nord; punterò proprio verso le Montagne Rafelson”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ecco, le chiedo un’informazione, dato che conosce così bene questi posti: sa mica dirmi se nelle vicinanze vi sono altre baite o rifugi oltre a questo?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, lungo la strada che prenderò domattina v’è <personname productid="la Baita" w:st="on">la Baita</personname> del Lupo Sfregiato. E’ proprietà di un dottore che, se non sbaglio, vive pure lui a Giudatown e viene quassù soltanto durante il periodo della settimana bianca. E’ il Dottor Cispus”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mmm… Mi dica: è per caso un tipo allampanato con una Lester Brubus e con una grossa passione per gatti persiani e babbuini?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No; per quanto l’abbia visto solo poche volte, non è questa la descrizione che darei di lui. Come mai mi chiede certe informazioni?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Si dà il caso che al Rifugio dello Scalatore Incompreso ci sia arrivato proprio dopo essere stato depistato da un tizio tale e quale a come gliel’ho caratterizzato poc’anzi”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Se è scappato da queste parti, francamente non saprei davvero dove possa nascondersi adesso”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Un dubbio mi assale: vuoi vedere che quel loschissimo individuo – senza dubbio coinvolto nel caso – ha sfruttato l’assenza del Dottor Cispus per rimpiattarsi nel di lui comodo chalet e lì condurre le proprie malavitose operazioni? Sì, è senz’altro così”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il Bruger mi guardava affascinato dalla facilità con cui snocciolavo le mie deduzioni: “Interessante”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Interessantissimo, sì”. Tiè: <metricconverter productid="1 a" w:st="on">1 a</metricconverter> 1. Poi seguitai: “Sa cosa le dico, caro Bruger? Domattina verrò con Lei. Non certo fin sulle Montagne Rafelson; no, mi fermerò molto prima, vale a dire non appena arriveremo alla Baita del Lupo Sfregiato. Ho un conticino da saldare”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Poi arrivò l’oste con una brocca in mano: “Tutto bene, signori?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Benissimo”, gli feci, “Domani vado a nord con Bruger e poi si vedrà se questo benedetto cerchio non lo stringo!”. </span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E allora vin brulé per l’amico Zingo!”, rispose quello naturalmente in rima versandomene un bicchiere intero.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dopo che l’ebbi scolato senza interruzioni e mi apprestavo a continuare la chiaccherata con il Bruger, riecco di nuovo l’oste: “L’ha già finito?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certo. Non ne ho lasciato neppure un gocciolino!”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Altro vin brulé per l’amico Zingo Dino!”. E giù un nuovo boccale. La testa cominciava a pesarmi sul serio…</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Frattanto in mezzo alla sala i cacciatori avevano creato uno spazio circolare spostando qualche tavolo; il Terzilli aveva tirato fuori dal suo borsone un organetto e si era messo a strimpellare antichi motivi montanari; l’esperto Stamp aveva agguantato un paio di cucchiai e ritmava la musica picchiandoli su una scodella; tutti gli altri cantavano jodel gustosissimi e danzavano con brio. Io stesso, euforico oltre la misura date le insistite libagioni, mi avanzai nel mezzo del gruppo e improvvisai un ballo scatenato sulla falsariga di quello degli altri; risero tutti smodatamente giacché ballare non è proprio il mio forte, ma chi se ne importa? Quella era una serata meravigliosa e bisognava divertirsi a più non posso. Proprio questo pensavo, mentre muovevo i miei passi da elefante e battevo le mani fuori tempo: “Ma che bello quassù in montagna! Ma che paradiso questo Rifugio dello Scalatore Incompreso! Ma che allegria nei volti di questi anzianotti del posto! Evviva, son proprio felice!”. </span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>A quel punto mi si accostò per l’ennesimo tentativo l’oste con il suo fiasco: “Arsura in gola, Zingo?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Stavolta volli metterlo in difficoltà e gli proposi una rima molto ostica: “No. Ho solo voglia di cantare questo jodel”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma quello: “Bene. S’accompagni con vin brulé e strudel!”. E mi servì entrambe le cose in abbondanza. Cominciavo a vedere doppio; l’organetto del Terzilli e le cucchiaiate dello Stamp erano ora per la mia testa delle mazzate tremende. Stavo lentamente perdendo i sensi… Per non cadere giù in terra mi sorressi al bancone da bar; capitando però, una volta di più, tra le grinfie di quel dannato oste. Questi mi fece: “Zingo! Beva l’ultimo sorso della serata!”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nonostante la mia mente si stesse ormai perdendo nelle nebbie più avvolgenti, mi sforzai ancora di metterlo alle strette con un’altra rima impossibile: “No, grazie. Mi sento pesante come un grizzly”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Stavolta il simpatico oste accusò il colpo e rimase impallato, come se non riuscisse a risolvere il gioco di parole. Poi, pur di versarmi quel maledetto ultimo calice, barattò la sua indubbia abilità con un insulso: “E allora… ehm… diciamo… Trallalléro trallallà!”. Non c’entrava nulla ma mi riempì ugualmente il bicchiere obbligandomi a tracannarlo. Fu la classica goccia (di vin brulé) che fece traboccare il vaso. Svenni all’istante cadendo rumorosamente sul pavimento di parquet del rifugio. Poi, a quanto mi è stato riferito in seguito, fui trasportato a braccia privo di sensi nella mia cameretta n°7 e lì adagiato sul mio lettone dove tornai a fare il ringhiante verso del ghiro in letargo.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>L’indomani mi svegliai che il sole era già alto e si andava verso il mezzodì. La ciucca rimediata la sera prima aveva fatto sì che il sonno mi soverchiasse alla grande. Fortuna che pure il Bruger non versava in migliori condizioni. Così ci trovammo entrambi a fare colazione – pane, marmellata di ciliege e <i style="mso-bidi-font-style: normal;">caffellattone</i> gigante – mentre tutti gli altri (Stamp, il Terzilli e i loro compari) si apprestavano a pranzare; dopodiché, con un velo di malinconia, lasciammo il grazioso e festante Rifugio dello Scalatore Incompreso. </span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<oval id="_x0000_s1026" o:allowincell="f" strokecolor="white" strokeweight="0" style="height: 64.9pt; left: 0px; margin-left: 227.2pt; margin-top: 297.7pt; position: absolute; text-align: left; width: 36.5pt; z-index: 1;"><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace;"></span></oval><span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il Bruger era un buon camminatore e per tenergli dietro dovetti sudare non poco. Tuttavia il nostro viaggio, accompagnato da un tiepido solicino, pareva iniziato sotto buoni auspici. Presto lasciammo il sentiero battuto per inoltrarci nella rada boscaglia in mezzo alla neve fresca: questo ci obbligò a calzare le consuete racchette sotto gli scarponi. Il Bruger durante il tragitto ebbe modo di illustrarmi in tutti i particolari la figura del grizzly, descrivendolo feroce, cinico e spietato; inoltre mi fornì anticipazioni molto interessanti sul suo libro in preparazione, quel “Gli acuminati artigli del grizzly fanno male” di cui già mi aveva parlato; confessò poi di non essersi mai imbattuto nel terribile bestione e di sperare vivamente di incontrarlo in questo viaggio verso le Montagne Rafelson. Dal canto mio cercai di coinvolgere Bruger negli aspetti più oscuri dell’indagine che stavo conducendo, in particolare di come ritenessi lo sceriffo John Necchi uno dei possibili responsabili. “Anzi”, gli feci, “chissà che non me lo trovi davanti proprio presso <personname productid="la Baita" w:st="on">la Baita</personname> del Lupo Sfregiato mentre con quell’altro spilungone – all’insaputa del legittimo proprietario di casa – si spartisce selvaggina di frodo oppure degusta le prelibate carni di un tapiro o di un babbuino”. Più che altro si discuteva per farsi compagnia. Intanto il cielo si era coperto e sembrava che presto o tardi si sarebbe addirittura messo a nevicare. </span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Poi, dopo circa due ore di faticoso cammino e proprio appena dopo che erano cominciati a cadere i primi grossi fiocchi di neve, ecco che udimmo uno strano tramestio tra gli abeti. Ci bloccammo impietriti aguzzando la vista. Sancta Mater Dei! Non ci crederete, ma a non più di trenta metri da noi v’era il grande grizzly! </span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ero paralizzato dalla fifa, non mi vergogno ad ammetterlo. Bruger si tolse lo zaino dalle spalle e cominciò a frugarci dentro con impazienza. Mentre quel famelico <i style="mso-bidi-font-style: normal;">quadrupedone</i> dondolava la sua stazza enorme tra gli alberi, io dissi: “Filiamocela, Bruger!”. Ma quello, con mia grande sorpresa, era già partito per la tangente: lo vidi infatti togliersi i guanti da sci, infilare un paio di nacchere e avanzare concentratissimo verso quel gigante di pelo scuro. Cercai dunque di richiamarlo a me vociandogli: “Ma che fa, Bruger? E’ impazzito? Torni subito qui!”. Ma il grizzlologo, continuando ad avanzare e senza voltarsi, mi gridò in risposta: “Sono anni che mi preparo per questo incontro! Vuole che non abbia scoperto il modo per ipnotizzare e catturare questa bestia infame? Guardi piuttosto come si fa”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Non che volessi sfiduciare il mio amico però preferii assistere alla scena da una postazione un po’ più sicura e infatti mi inerpicai fin sui primi rami di uno degli abeti più grossi. Da lì osservai il Bruger arrivare ad un palmo di naso dal grizzly, sbatacchiare le sue nacchere e, pur con le racchette ai piedi, pesticciare fitti passi di flamenco: “Olééé!!!”, berciava in castigliano. Il grande grizzly non si lasciò impressionare, emise un ruggito roboante e tramortì il povero Bruger con una feroce zampata. Le nacchere volarono via lontano e per fortuna il bestione sembrò sulle prime accanirsi solo contro quelle; ma il noto grizzlologo giaceva ormai riverso e immobile sulla neve. Scesi rapido dall’abete e corsi verso il mio compagno con il grizzly che già non vedevo più ma che sentivo grufolarsi felice nella boscaglia. Il Bruger era ancora vivo ma solo per dire le sue ultime parole, proprio come si vede in tutti i film alla televisione: “E’ stata un’esperienza bruttissima”, sussurrò con un filo di voce.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mi sentii in dovere di dire qualcosa: “Eeehh, lo immagino. Purtroppo a questo grizzly non la si fa neppure col flamenco, dannazione!”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Avevo ragione, sa, Zingo… Il titolo del mio libro… Che capolavoro… L’ho azzeccato in pieno… ‘Gli acuminati artigli del grizzly fanno male’!”, e mi perì tra le braccia un istante dopo.</span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 10.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>E’ una scena che non potrò dimenticare mai. Purtroppo però un investigatore privato è un professionista e un professionista non può cedere al morso della commozione. Ma soprattutto un professionista non può cedere al morso del grande grizzly. Già, perché di questo adesso si trattava: il bestione si era probabilmente ingozzato le nacchere e stava tornando alla carica con le zanne in bella mostra. Me lo vidi di nuovo arrivare dal bosco a grande velocità; mollai subito il cadavere del Bruger e scappai correndo a tutta forza. Per fortuna il grizzly voleva solo spaventarmi e tenermi lontano dalla preda che aveva conquistato. Bene, ci riuscì perfettamente.</span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 10.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><em><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace;">(...continua...)</span></em></span></div>Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9139173330440142222.post-78090251204134661682012-01-15T14:49:00.000-08:002012-01-15T14:49:15.585-08:00ZINGO n° 2 "Il grizzly d'alta montagna" (3a parte)<div style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace; font-size: large; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><em>(...segue...)</em></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace; font-size: large; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"> Fu così che, mentre il cielo principiava ad imbrunirsi, mi avviai a piedi lungo la strada che conduceva a Bubba Mountain percorrendola a ritroso rispetto al viaggio di andata. Il silenzio pressoché assoluto imperava incontrastato su quelle montagne e v’era una gran sensazione di pace; il rumore ovattato dei miei passi sulla strada innevata di fresco mi faceva tornare bambino, quando mi recavo a sciare con la famiglia dalle parti di Monte Bardens. La parte più poetica della mia anima godeva come una scrofa in calore. Tuttavia non erano d’uopo distrazioni di sorta; dovevo concentrarmi piuttosto sulle domande da porre al Nanni Salonicco.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quando infatti arrivai alla di lui dimora (una casetta niente male) avevo già chiaro in mente come attaccare l’interrogatorio. Siccome non vidi il campanello, aprii il cancellino con uno spintone e m’introdussi nel cortiletto tutto bianco di neve; il Salonicco era da un bel po’ che non spalava… Anche alla porta non v’era campanello. O allora? Va be’, bussiamo. E infatti bussai. Con molta forza.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Nanni, apra. Il mio nome è Zingo, Dino Zingo. Sono un investigatore privato e devo interrogarla circa il grande dramma che sta avvilendo l’intera popolazione di Bubba Mountain. Apra o butto giù la porta. Come l’amico Dende ha già fatto col vecchio McTillus, per intendersi”, gridai.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dall’abitazione, un villino ligneo a due piani con tetto a spiovente, non pervenne risposta alcuna. Mi scostai dunque di qualche metro dalla porta e tornai vicino al cancellino d’ingresso. Da lì vidi chiaramente appiccicato al vetro di una delle finestre del primo piano un tipo con un gran cesto di capelli crespi e due occhialoni da miope: era senz’altro il Nanni. Appena si vide scoperto, fece subito l’atto di tirare la tenda e rimpiattarsi lì dietro. Ma figuratevi se potevo lasciar perdere. Tornai alla porta e picchiai a mano aperta con tutta la forza che avevo in corpo: “Salonicco!! Se non apre questa porta giuro che le faccio saltare il cervello con un colpo di rivoltella!! Ha capito?”. Con questi tipi un po’ introversi bisogna sempre un po’ giocare a fare la voce grossa, eh, eh… Niente. Quello non voleva collaborare. Che avesse forse qualcosa da nascondere, il vile orbo? Perdiana, non sapeva davvero con chi aveva a che fare! Cominciai a girare attorno alla casa per cercare una finestra lasciata socchiusa o magari un appiglio per salire sul terrazzino del primo piano. Peccato però che oramai il buio avesse già avvoltola zona: ora, nonostante la luna e il biancore della neve, mi muovevo con molta difficoltà. Impiegai circa un quarto d’ora per trovare una scala sul retro della casa: con quella potevo arrampicarmi sulla parete e arrivare quantomeno alla finestra da dove avevo visto affacciarsi il Nanni. Poi avrei spaccato il vetro e mi sarei introdotto nella sua calda casa tempestandolo prima di schiaffi (vista la sua reticenza) e poi di tutte le domande che mi ero preparato. Accostai la scala alla parete e montai sui primi gradini quando, all'improvviso, il rombo di un paio di vetture lanciate a folle velocità risuonò nei paraggi. Con mia grande sorpresa vidi allora l’oscurità della valle rischiararsi ad intermittenza per via dei lampeggianti azzurri e rossi di due auto della polizia locale. Santa Madonna! Era John Necchi con i suoi scagnozzi!! Senza dubbio il Nanni aveva telefonato al comando chiedendo l’intervento di una pattuglia. E io me ne stavo lì come un babbeo, all’interno di una proprietà privata. Ero incertissimo sul da farsi… Feci per scendere dalla scala, poi ci ripensai e mi dissi che forse era meglio proiettarsi dentro casa Salonicco e nascondersi lì, magari minacciando con la pistola il padrone di casa affinché convincesse il Necchi che si era trattato di un falso allarme. Sì, questo era quello che avrei dovuto fare. Salii con foga gli ultimi gradini della scala ma quando arrivai sotto la finestra ed ero lì lì per aprirla con un cazzotto, il vetro di colpo si spalancò ed apparve in tutta la sua bruttezza il riservato Salonicco. Quel dannato miope non fece discorsi: mentre io protendevo le mani verso la balaustra della finestra lui mi versò in pieno volto una pentola di brodo bollente. Con dentro persino i tortellini. Avvertii un bruciore tremendo.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Tiè, perdigiorno!”, mi disse il Nanni vuotando il paiolo. In realtà più che il giorno persi l’equilibrio. E caddi dalla scala: TUNF! Fu un volo di tre metri, parzialmente attutito dallo spesso manto nevoso. Mentre il refrigerio della neve sul viso mi regalava un po’ di requie dopo l’ustione del brodo, mi trovavo adesso a dovermi difendere da Necchi e dai suoi. “Ho sentito un rumore venire dal lato della casa. Dev’essere là!”, sentii gridare uno dei gendarmi. Intanto Nanni Salonicco berciava soddisfatto dalla finestra: “Sììì, venite!!! Avanti sceriffo, l’ho colpito, l’ho colpito!!! E’ qui sotto, è qui sotto!!!”. Dannato spione! E io che volevo solo scoprire chi gli aveva rapito il tapiro (Faccio notare al lettore che <i style="mso-bidi-font-style: normal;">rapito</i> è l’anagramma di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">tapiro</i>. Un tocco di classe cristallina, direi…). Mi rimisi in piedi e pur barcollando mi rimpiattai dentro la baracca degli attrezzi poco discosta. Da lì potevo vedere bene (oddìo, tanto bene magari no, dato che il brodo dei tortellini mi aveva investito in pieno gli occhi, ma insomma…) quella squadriglia di galantuomini muoversi compatta attorno alla casa e caricare i propri fucili a pallettoni. In mezzo alle loro ombre si stagliava contro la luna una corpulenta e minacciosa sagoma su cui svettava un grosso cappello da cowboy: John Necchi distribuiva fitti ordini a destra e a manca. “Jim, tu vai di là”; “Sam, copri Jack”; “Kevin, stai vicino a Renatino” (erano ordini molto ordinari… Senz’altro il Necchi aveva visto diversi film polizieschi di bassa lega). Intanto notai che all’interno di quel capanno v’erano due piccole taniche di benzina: benissimo! Mentre quei bifolchi là fuori pesticciavano la neve attorno alla casa del Salonicco, ebbi modo di versare tutta la benzina sulle cianfrusaglie all’interno del capanno; poi, proprio quando uno dei poliziotti (Kevin, mi pare) stava per venire a curiosare nel casotto degli attrezzi, accesi un fiammifero, lo gettai sul legname fradicio di benzina e mi rotolai velocissimo fuori del capanno. Le fiamme avvamparono altissime e l’allocco Kevin indietreggiò atterrito senza neppure accorgersi che gli stavo sfilando sotto il naso; correndo all’impazzata raggiunsi la boscaglia più fitta ove potei ripararmi meglio: John Necchi, coraggioso come una martora, sparò diversi colpi di fucile contro il capanno incendiato gridando: “Aiutooo!!! Là dentro si annida un mostro!”. Non resistetti allora ad una piccola vendetta: cavai fuori la mia pistola Poseidon 48, presi attentamente la mira e… BANG! Feci volar via il cappello da cowboy a quel gran villano; sulla sua capoccia spelacchiata riluceva ora il riflesso degli ultimi bagliori del falò. Necchi, preso alla sprovvista, senza neppure capire da dove fosse partito il colpo, raccattò il cappello e se lo calzò di nuovo sulla testa; poi, come vinto da un nemico più forte, radunò a sé i suoi uomini e, mentre il fuoco si affievoliva fino a spegnersi quasi del tutto, riparò assieme a loro entro casa Salonicco. Poco dopo, con la luce accesa in cucina e la finestra incautamente sprovvista di persiane, potei scorgerli tutti attorno ad un tavolo mentre si rifocillavano con una cioccolata calda servitagli in tazza dal ruffiano Nanni.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ero certo che per almeno diversi minuti quei ghiozzi avrebbero preferito rimanersene al calduccio anziché venire fuori a battagliare con un nemico pressoché invincibile. Era dunque quello il momento buono per uscire dal bosco, reimmettermi sulla strada e raggiungere di buon passo il borgo di Bubba Mountain, stazione sciistica tra le più prestigiose della regione – è bene rammentarlo ogni tanto. Così feci. Quando arrivai all’Hotel Grimaldi batterono le nove di sera. Ero stanchissimo e abbastanza malconcio. Pertanto, dopo essermi fatto servire un’ottima cenetta in camera, mi ficcai sotto le coperte e… buonanotte!</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Prima però di cedere totalmente alle lusinghe del sonno ebbi modo di ripensare all’intera faccenda: questi sciocchi montanari credevano davvero di essersi imbattuti nella voracità del grizzly e soprattutto si fidavano ciecamente dello sceriffo; invece era proprio lui che gli aveva carpito con la frode gli animali dalle stalle, dai pollai e dai salotti. Ma sì, il responsabile era John Necchi! Altrimenti perché avrebbe dovuto ostacolare Dende nella decisione di assumere il migliore investigatore privato oggi in circolazione? Quale motivo avrebbe poi avuto di aggredirmi con strane minacce nella hall dell’hotel il giorno avanti? Perché incaponirsi inoltre a giustificare i furti di animali con la storia del grizzly, quando invece v’erano segni inconfutabili di responsabilità… umane? Ma ve lo vedete voi, amici lettori, ‘sto bestione del grizzly entrare nel pollaio del vecchio McTillus proprio attraverso quella minuta porticina oppure, peggio ancora, introdursi nel distinto salotto del Nanni Salonicco e agguantargli l’amato tapiro? Va be’… Come ho detto, quella sera ero davvero esausto e le mie congetture rimasero in sospeso giacché caddi in un sonno profondo.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La mattina seguente (anzi, diciamo meglio che si trattava ormai del mezzodì… Via, ve l’ho detto che ero molto stanco, che male c’era a dormire qualche oretta in più?) ebbi una sgradita sorpresa: la seconda visita dello sceriffo John Necchi. Come due giorni avanti il Necchi mi attendeva nella hall dell’hotel e appena scesi di seggiovia me lo trovai difronte con un broncio parecchio pronunciato. Non mi fece paura. Anzi gli dissi, da vero duro: “Che v’è, Necchi? Forse un forte mal di pancia?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Taccia, brutta testa di cazzo!”. Decisamente non era di buon umore. Poscia continuò: “Ieri sera si è verificato un fatto assai increscioso”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah sì? Sarebbe a dire?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sarebbe a dire che poco dopo il tramonto ho ricevuto la concitata telefonata di un esimio cittadino, Nanni Salonicco, il quale mi avvertiva della presenza di un individuo sospetto e screanzato che si aggirava nel suo cortile”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Si sarà trattato senz’altro del grande grizzly… Sbaglio o da queste parti si suole dare sempre la colpa a quel bestione?”. Che ironia pungente!</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“No. Il grizzly non è un tipo di statura media con baffetti, occhiali, abbigliamento inappropriato e scarponcelli bigi da scalatore provetto. Questa descrizione, fornitami dal preciso Salonicco, è invece piuttosto simile a quella che si potrebbe dare di Lei, Zingo”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah. Così il capo della polizia si fida delle particolareggiatissime descrizioni di un miope come il Salonicco?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E Lei come fa a sapere che Nanni Salonicco ha, diciamo, qualche problema di vista?”. Accidenti! Mi ero tradito!</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Come faccio a saperlo? Semplicissimo”. E temporeggiai nella speranza che quello passasse ad altro argomento. Ma il Necchi fece: “Su, allora. Me lo dica”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma non la si fa tanto facilmente allo Zingo, eh, eh, eh… Difatti, eccoti servito il panzone: “Ma perché sono miope anch’io” (In realtà porto gli occhiali quasi per vezzo, ho un difettuccio da niente che mi obbligherebbe semmai ad inforcarli giusto durante le applicazioni… Il fatto è che alla fin fine nella mia vita io sono sempre applicato!) “Due anni fa a Giudatown si tenne il rinomato Premio Talpa, manifestazione itinerante che intende dare un riconoscimento al migliore orbo della città ospitante e dei dintorni. Ebbene, io e Nanni Salonicco da Bubba Mountain fummo i due finalisti. Vinse il sottoscritto e lui non me l’ha mai perdonato. Il vecchio Nanni! E’ davvero tanto che non lo <i style="mso-bidi-font-style: normal;">vedo</i>… Sono miope, d’altronde, come avrei fatto a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">vederlo</i>?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Bah, mi sembra tutto molto strano… Comunque ieri sera ho radunato una pattuglia e siamo andati dal Salonicco per verificare cosa stesse succedendo. E lì quell’individuo ci è sfuggito per un pelo dopo una drammatica sparatoria”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ahi, ahi… Mi sembra che il suo cappello ne porti le conseguenze…”. E allungai l’indice verso il buco che centrava il suo ingombrante <i style="mso-bidi-font-style: normal;">cowboy-hat</i> (leggasi pure: <i style="mso-bidi-font-style: normal;">coprichiorba</i>) e che gli avevo procurato io con una precisa pistolettata.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Già. E’ stato un colpo a tradimento. Non ho neppure visto da dove sia partito”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah, non l’ha visto? Beh, allora consiglio anche a Lei di partecipare al Premio Talpa. Avrà buone chanches di vittoria”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Prima o poi le toglierò la sua licenza di scherzare”, mormorò a denti stretti.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Prima o poi le toglierò la sua licenza di sceriffo”, ribattei alla grande.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ci furono alcuni secondi di tensione in cui entrambi facemmo gran mostra delle rispettive mascelle serrate. Poi il Necchi disse: “Lei quindi nega di esser stato ieri sera a dare noia a Nanni Salonicco”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certo. Ho cose ben più importanti da fare…”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ecco sì, a proposito: a che punto è con la sua… indagine?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sono ad un ottimo punto. Anzi consiglierei al colpevole di stare molto all’erta…”. Un’allusione davvero pungente.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ma che consigli vuole dare ad un bestione alto due metri che con una sola zampata può staccarle la testa di netto?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ma quassù siete proprio fissati con la storia del grizzly, eh?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì”, rispose gelido.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Bene. Quantomeno è una buona scusa per sviare sospetti. Comunque, Necchi, adesso mi deve perdonare ma ho molto lavoro da svolgere e non mi posso permettere ulteriori divagazioni. Arrivederci”. E voltai il sedere allo sceriffo. Senza tuttavia emettere alcun rumore molesto, sia ben chiaro.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Per quella seconda giornata di indagini avevo stabilito di proseguire negli interrogatori di coloro che avevano subito i furti: la lista fornitami dal Dende era alquanto lunga e bisognava procedere di fretta. Feci un rapido spuntino che mi valesse tanto da colazione quanto da pranzo e, quando sortii dall’Hotel Grimaldi, giacché avrei dovuto camminare parecchio, ero in perfetto paludamento da trekking montano: cappellino di lana con simpatica papalina, giacca a vento con sotto un pesante maglione a scacchi, pantaloni impermeabili e, naturalmente, scarponcelli bigi da scalatore provetto; in più il consueto e inseparabile alpenstock e, sulle spalle, uno zaino zipillo di tanti attrezzi adatti ad ogni evenienza. Ero davvero deciso a combinare qualcosa di buono. Senonché, mentre attraversavo il paese, mi capitò di imbattermi di nuovo nel singolare individuo che avevo già incontrato sul trenino di Pintesboro, quello che recava con sé la gabbia col gatto persiano incavolato come una iena. Lo notai bene tra i turisti sia per l’altezza sia per una nuova gabbia che teneva in mano: stavolta vi teneva imprigionato uno spaurito babbuino dal deretano davvero arrossato. Fu probabilmente un lampo di genio quello che mi fece collegare quella pertica d’uomo al caso che stavo affrontando. “Vuoi vedere che il nostro amico qui, con tutti ‘sti animali appresso, sa diverse cosette riguardo alle sparizioni dei polli, dei tapiri e di tutte le altre povere bestie?”, pensai. Era un ragionamento istintivo ma l’istinto dello Zingo funziona che è una meraviglia. Sì, perdiana, dovevo assolutamente seguire quel tizio.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il figuro allampanato indirizzò le proprie lunghe falcate verso il vicino parcheggio. Dopo aver sistemato la gabbia nel bagagliaio della sua vettura – una Lester Brubus – , vi salì sopra, si sistemò al volante e partì. Non potevo perdere un'occasione così ghiotta, ohibò! Accidenti a quando il sindaco Dende mi aveva consigliato di venire in treno! </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma, un momento! Nello stesso parcheggio ove mi trovavo un signore impellicciato stava salendo in macchina, una splendida Black Custom del '70 tutta cromata; senz'altro sarebbe venuto in aiuto di un garante della legge. Mi accostai al signore, il quale aveva già infilato le chiavi nello sportello, e gli dissi concitato: "Salve. Il mio nome è Zingo, Dino Zingo. Sono un investigatore privato e ho bisogno della sua auto, questa meravigliosa Black Custom. Devo inseguire un tipo sospetto che sta rapendo tutti gli animali di queste montagne. Non le sta a cuore la salute dei cerbiatti di questa valle?". </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quel tale mi guardò spaventato, poi sfilò rapido le chiavi dallo sportello e se le mise in tasca: "Credo sinceramente di non aver capito bene...". Santa Madonna! L'allampanato stava filando via che era un piacere...<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Quando ripresi fui più sintetico: "Sono un investigatore privato. Ho bisogno della sua macchina. E' una questione di ordine pubblico". </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>"Ah!", mi fece quello, "E da quando in qua le questioni di ordine <i style="mso-bidi-font-style: normal;">pubblico</i> si affidano a un investigatore <i style="mso-bidi-font-style: normal;">privato</i>?". </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>"La prego: il criminale se la sta svignando. Mi dia la sua auto". </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>"Ma non ci penso nemmeno", e si rinserrò ancor più nel suo pellicciotto. </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dovevo insistere: "Suvvia, Mi dia la sua au...". </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>"No". </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>"Suvvìa, mi dia la sua...". </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>"No". </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>"Suvvìa, mi dia...". </span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>"No". </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Benissimo. La giustizia non può aspettare. Vista l'impossibilità di ragionare civilmente con quel signorotto di montagna estrassi la mia pistola Poseidon 48 e con movimento fulmineo gliela sbattei sul capo dalla parte del calcio, colpendolo appena sopra l’arcata sopraccigliare sinistra. Il tizio crollò a terra esanime, ma io non potevo trattenermi lì oltre. Gli misi una mano in tasca e gli tirai via le chiavi della vettura. Poi, veloce come un ghepardo, misi in moto e partii con una sgommata cercando immediatamente di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">fiutare</i> la scia dell'allampanato fuggiasco. Purtroppo Bubba Mountain è un dedalo di stradine davvero intricato; tuttavia ebbi un colpo di fortuna, quella fortuna che generalmente sta solo dalla parte di chi realmente la merita, in questo caso il migliore investigatore privato di tutta Giudatown. Infatti, parcheggiata davanti alla farmacia del paese, scorsi <personname productid="la Lester Brubus" w:st="on">la Lester Brubus</personname> nero corvina del nostro amico. Sostai nei paraggi con indifferenza e poi, quando il tizio uscì dalla farmacia carico di sacchetti e risalì in macchina partendo, io feci altrettanto seguendolo a una certa distanza (ho fatto diversi corsi di pedinamento, figuriamoci se qualcuno può insegnarmi come si debba fare, eh, eh...). Dopo un paio di chilometri l'allampanato era già fuori del centro di Bubba Mountain e viaggiava sulla statale che conduceva a nord. Poi di colpo arrestò la macchina, scese, aprì il bagagliaio, tirò fuori le catene e prese a montarle sulle ruote posteriori. "Benissimo: qui il gioco si fa duro. Se lui mette le catene le metto anch'io e poi ce la giochiamo alla pari sui ghiacciai", affermai con decisione. Scesi, aprii il portabagagli e... e non montai proprio un bel nulla, perché le catene non c'erano. Nemmeno tra i sedili posteriori. Maledizione! Un brutto colpo di sfortuna, quella sfortuna che ogni tanto si diverte a creare qualche intoppo a colui che altrimenti, per propri meriti, avrebbe sempre vita troppo facile, ovvero al migliore investigatore privato di tutta Giudatown. Quella delle catene, però, era davvero una “brutta tegola”, come avrebbe detto l’amico Gianni Luca Guido Relli, ottimo pilota di rally. "Nessun problema: si va avanti così", e rimontai in macchina. Così, quando il fuggiasco ripartì e sterzò a destra per una stradina in salita interamente nascosta dalla neve, io mi feci coraggio e lo seguii. Avrei cercato di piazzare le mie ruote lungo i solchi scavati da lui. In realtà potevo contare solo sulla mia abilità di pilota. Che comunque non è certo poca cosa.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<oval id="_x0000_s1026" o:allowincell="f" strokecolor="white" strokeweight="0" style="height: 57.8pt; left: 0px; margin-left: 220.1pt; margin-top: 513.5pt; position: absolute; text-align: left; width: 50.7pt; z-index: 1;"></oval><span style="mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>E così iniziò quel fantastico inseguimento che ancora oggi rammento con una certa commozione. Sulle prime mantenni un atteggiamento abbastanza accorto e prudente per capire come la macchina si adattasse al fondo scivoloso. Ma quella Black Custom era una favola e la si guidava con grande facilità; oltretutto l'interno, in legno di betulla, era davvero di gran classe e ricco di comforts. Intanto lo spettacolo naturale mozzava il fiato: tutto era candido e immacolato, non foss'altro per le chiazze più scure degli abeti che, pur imbiancati ben bene, riuscivano comunque qua e là a fare capolino bordeggiando la strada. E il silenzio della montagna più inesplorata era rotto solo dal rombo delle nostre due vetture... Sì, dal rombo, è proprio il caso di dirlo, giacché l'allampanato si era senz'altro accorto della mia presenza e, onde evitare problemi, aveva cominciato a marciare deciso al fine di seminarmi. Ma ormai anch'io giocavo a carte scoperte, non avevo più da nascondermi e principiai a pestare duro sull'acceleratore; così se <personname productid="la Lester Brubus" w:st="on">la Lester Brubus</personname> là davanti si poteva permettere manovre azzardate grazie alle catene montate, la mia Black Custom si affidava unicamente alla sua agilità e alla nota perizia del suo pilota. Il terreno adesso aveva preso un andamento meno erto e a chilometri di lieve salita si alternavano ampi spazi in pianura. Fu proprio in questi tratti che mi scatenai andando largo in curva e derapando di continuo; sentivo la neve crocchiare sotto le ruote e queste slittare e stridere allorché toccavano lo strato di ghiaccio più solido; ero sempre più vicino alla Lester Brubus. "Ti ho nel sacco, smilzo che non sei altro!", pensai a quel punto tra me e me. Ero così eccitato che, notando che la vettura era dotata di un buon impianto stereo, per caricarmi ancora di più accesi la radio a tutto volume. Le casse tuonarono subito un vecchio successo della Jazz Cazz Band, "Creepy Night Show', un classico senza tempo che mi galvanizzò non poco. Così al ritmo di quel pezzo tirato finii presto in scia alla Lester Brubus e la velocità raggiunta dai due bolidi era davvero impressionante tanto che in curva mi capitava di lambire sempre più il margine della carreggiata. "Tra un paio di curve lo affianco e lo costringo a fermarsi", mi dissi deciso. Infatti attaccai senza indugio benché la macchina stesse perdendo totalmente in aderenza. Già, un particolare che non avrei dovuto trascurare... E' per me un po' imbarazzante doverlo ora raccontare, ma... vedete... capitò che alla curva immediatamente successiva (senz'altro per un improvviso lastrone di ghiaccio scoperto, non certo per mia incompetenza)... insomma, capitò che la macchina mi scivolò via col posteriore sbandando violentemente e scartando a sinistra; proprio mentre l'autoradio mandava le note finali di "Creepy Night Show" della Jazz Cazz Band – quel finale che è un autentico fuoco d’artificio – , uscii di strada perdendomi tra la boscaglia tra cumuli di neve fresca e finendo con l'impattare in modo tremendo contro un gruppo di grossi abeti. </span></span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span lang="EN-US" style="mso-ansi-language: EN-US; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Picchiai molto forte la testa contro il cruscotto. Nella mia vita ci sono almeno quattro ore di vuoto.</span></span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Courier New; font-size: large;"><em>(...continua...)</em></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9139173330440142222.post-10393651095880056842012-01-15T10:36:00.000-08:002012-01-15T14:37:59.313-08:00ZINGO n° 2 "Il grizzly d'alta montagna" (2a parte)<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black; font-size: large;"><em>(...segue...)</em></span></span></span></span><br />
<br />
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black; font-size: large;"> Siccome durante il resto della prima giornata a Bubba Mountain non successe nient'altro di rilevante, preferisco sorvolare direttamente fino alla mattina seguente, mattina in cui intendevo inaugurare ufficialmente l'inizio delle mie indagini. Intendevo, ho detto. Sì, perché nella realtà successe invece che, pur lasciando l'albergo estremamente convinto e determinato, fui subito colto da un'incontenibile invidia nei confronti dei tanti turisti che affollavano Bubba Mountain di prima mattina accalcandosi, sci in spalla, presso gli impianti di risalita e preparandosi ad un'intera giornata di sport e divertimento. In effetti tutto l'entusiasmo che avevo accumulato per l'indagine scemò di colpo. Così, senza star troppo a pensarci, noleggiai presso un negozietto un bel paio di sci, un bel paio di scarponi e un brutto paio di racchette (devo dirlo, queste erano davvero d'infima marca: Cucchi, per l'esattezza; a dire il vero non l'avevo mai sentita). Ovviamente misi tutto sul conto dei contribuenti di Bubba Mountain, anche il prezzo del giornaliero. Che c'è di male? Io gli vengo quassù a risolvere il caso degli animali scomparsi e loro non mi permettono nemmeno una sciatina scacciapensieri? E poi, pensai, che male c'è a ritardare di qualche ora l'inizio delle indagini? Il soggiorno era di mio altissimo gradimento: prolungarlo il più possibile non avrebbe fatto altro che giovarmi alla salute e al buonumore. L'importante era che non mi beccasse sulle nevi il sindaco Dende. Così m'ingruppai in una folta schiera di tedeschi, salii sulla prima funivia che vidi e già a metà mattinata ero in mezzo alla montagna più candida e innevata che avessi mai visto. “Quanta allegria! Che pace! Ma come si sta bene quassù a Bubba Mountain!”, dissi più volte ad alta voce. Sciai in modo meraviglioso e, se non m'inganno, mi parve di vedere parecchi turisti fermarsi a guardare nel dettaglio il mio stile di discesa. Ecco, sono piccole soddisfazioni, ma molto significative. Tutto stava andando alla perfezione fino a quando, giacché intendevo rifare la stessa pista che avevo appena concluso, decisi di risalirla con lo ski-lift; infatti a un tratto, mentre mi lasciavo tranquillamente trasportare a monte, una voce familiare suonò alle mie spalle: “Zingo!”. </span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ohibò! Torsi il collo all'indietro per quanto mi fu possibile e chi ti scorgo, aggrappato allo ski-lift appena dietro di me? Proprio lui, il sindaco Dende!</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ohilà, sindaco!”, feci con grande imbarazzo. “Cosa ci fa da queste parti?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Scìo, perdìo! Piuttosto cosa ci fa Lei qui?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ero davvero alle strette, ma non confessai il mio atto di scarsa professionalità. Piuttosto ebbi una grande pensata: “Ssssttt, Dende! Mi vuole forse mandare all'aria tutti i piani? Non lo vede che sto seguendo una pista importante?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Io vedo solo che Lei la pista se la sta soprattutto sciando!”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ssssttt, le ho detto. Sto solamente facendo finta di essere uno sciatore”. Parlare col Dende, che mi era alle spalle, mi costava oltretutto una grossa fatica. “E' da stamane che sto pedinando un tipo sospetto: senz'altro egli sa molte cose circa le sparizioni degli animali”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E chi sarebbe?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Troppo curioso il sindaco, perdiana! Va be', una risposta dovevo pur dargliela: “Ssssttt, non gridi: è... è... è quello là; quello col berretto rosso, tre posti più avanti”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Aahh, sì, sì, lo vedo. Quando gli zompiamo addosso, Zingo?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sono questioni di mia esclusiva competenza, Dende. Mi ci è voluta una mattinata intera per essergli finalmente alle calcagna e non posso buttare all'aria tutto proprio adesso. Si fidi di me. Anzi, appena giungerà in cima allo ski-lift, mi faccia il piacere: se ne vada a sciare altrove”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fu così che arrivammo alla fine del nostro bravo impianto di risalita ma il Dende di lasciare fare a me non voleva assolutamente saperne: “Le sarò al fianco in questo pazzo inseguimento, Zingo. Attaccando quel tizio da due lati avremo maggiori chances di acciuffarlo. Sì, adotteremo lo schema ‘a chele di granchio’. Uno di qua, uno di là: e quel tonchio, ovvero la preda, nel mezzo! Ah, ah, ah!”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sancta Mater Dei! Il Sindaco era un testardo senza eguali. Ma quali schemi? Ma quali chele di granchio? Oltretutto l’ignaro sciatore col berretto rosso aveva già iniziato la sua discesa. Devo dire che nell’indicarlo come presunto informato dei fatti non ero stato molto fortunato: eh già, quel tizio sciava davvero bene ed andava giù in perfetto stile a sci uniti. Via, via… Non v’era tempo da porre in mezzo, bisognava buttarsi giù a capofitto pure noi.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Forza, sindaco! Andiamogli addosso”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sììììììììì!!!!!”, gridò il Dende alle mie spalle letteralmente impazzito.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Così ci buttammo in discesa con grande coraggio. Nel momento in cui lo avremmo acchiappato mi sarei inventato qualcosa per giustificare l’intera sceneggiata. Intanto però c’era perlomeno da avvicinarglisi: quello filava via dritto come un fuso! Ma guardate un po’, mi dicevo, che cosa mi tocca combinare? Bah! No, peccato perché ero qui che mi godevo una serena mattinata sulla neve e quell’obeso del sindaco mi costringe invece a fare le corse! Cose da pazzi! Anzi: corse da pazzi! Eh, eh, bello questo gioco di parole, eh, eh…</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Forzaaa, Dendeee!!! Giù, a rotta di collooo!!!”. E poi a quel dannato in fuga: “Ormai sei nostro, maledettooo!!!”. Questo urlavo a squarciagola durante la discesa per dare coraggio al mio compagno che senz’altro mi stava in scia; in scia ai miei sci… eh, eh, buffo anche questo gioco di parole, vero? “Vaiii, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Dendone</i>!!!” (un accrescitivo simpatico, mi sembrava, per caricare il sindaco). Dannazione, però! Quel funambolo col berretto rosso doveva essere senza dubbio un maestro di sci, perché ad essere sincero io l’avevo già perso di vista! Eh sì, di lui non v’era più traccia. Niente da fare: inseguimento già finito. E adesso? Cercai di guardare all’indietro oltre la mia spalla per chiedere indicazioni al primo cittadino di Bubba Mountain, ma con grande sorpresa mi resi conto di aver fatto il vuoto: di Piotre Dende non v’era manco l’ombra. Mi fermai di colpo e rimasi in attesa. Passarono venticinque minuti; rischiai addirittura una cancrena! Dopo che praticamente tutti i turisti in vacanza da quelle parti mi furono sfilati davanti, eccoti spuntare il grasso sindaco Dende, ingobbito sui propri sci in un ridicolo e goffissimo spazzaneve. Appena mi vide, pensate, ebbe finanche la faccia tosta di sbracciarsi da lontano in segno di saluto; poi iniziò le operazioni di avvicinamento… Se guidava male, il sindaco sciava ancora peggio. E il paragone è davvero calzante: difatti, se in macchina aveva grossolanamente tamponato quel pulmino di slavi, chi poteva ora investire in mezzo alla pista? Ebbene sì, proprio il miglior investigatore privato oggi in circolazione: Dino Zingo. Lo vidi appropinquarsi con grande difficoltà e soprattutto mi accorsi (ma, ahimé, troppo in ritardo) che non riusciva in nessun modo a curvare.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sci a monteee!!! Peso a valleee!!!”, cercai di gridargli nel tentativo di raddrizzarne la diagonale.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Nulla. Il sindaco, rubicondo in volto, mi travolse con tutta la possanza della sua tozza stazza. Finimmo lontanissimi, rotolando fin nella neve fresca. Quando provai ad emergere da quel groviglio di sci e racchette, dissi al sindaco: “Piotre, che mi combina? E’ mezz’ora che la sto aspettando! Poteva perlomeno avvertirmi che è soltanto alle prime armi!”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ma quello non si scompose: “Mi dispiace, Zingo. Con tutta probabilità ho fatto una scelta sbagliata per ciò che riguarda i materiali. Forse la sciolina che ho usato non si adattava bene a questo tipo di neve… E quindi ho realizzato un tempo un po’ più alto del suo!”. Alla faccia! </span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Poi il sindaco proseguì: “Piuttosto: ha riacciuffato ‘Berretto Rosso’?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Macché, troppo veloc… Cioè, non mi si fraintenda: ormai gli ero addosso, ma aspettavo che Lei intervenisse dall’altro lato, come avevamo concordato. Si ricorda lo schema ‘a chele di granchio’? Invece… Niente, Lei era ancora al cancelletto di partenza, per dirla in gergo”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, gliel’ho detto: unicamente per un problema di materiali…”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Fatto sta che ‘Berretto Rosso’ se l’è svignata in tutta serenità”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mi dispiace…”, fece il sindaco tutto mogio.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Già, pure a me”. Ormai dovevo pur seguitare in quella pantomima. In verità di ‘Berretto Rosso’ – esimio maestro di sci a cui faccio tanto di cappello; anzi, faccio tanto di berretto – non poteva importarmi di meno.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Forse, però, riesco a farmi perdonare…”, disse Dende; poi fece un sorriso da furbo che proprio non gli si addiceva. “Ho qui la lista di coloro che hanno subito i furti degli animali; me l’ha fatta avere stamattina presto il vice di Necchi”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Dia qua!”, gl’intimai strappandogli di mano il foglio che stava cavando di tasca.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Mmm… Bene, bene: c’erano tutti i nominativi dei ‘depredati’, i rispettivi indirizzi e persino gli animali che erano spariti loro. Scorsi con avidità quella lista, poi chiesi al Dende: “Sindaco, qual è stata in ordine di tempo l’ultima denuncia a pervenire presso il comando di polizia?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Non lo so”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Perfetto. Vorrà dire che comincerò ad interrogare questo McTillus”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah! Il vecchio McTillus! Come mai proprio lui?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mi piace il nome. Piuttosto, dov’è che abita ‘sto tizio?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Si rassicuri: ce la condurrò personalmente. McTillus è un vecchio burbero e vive in una baita un po’ fuori mano. Ci andremo con la mia macchina”. Era proprio ciò che più temevo. Ma Piotre Dende non sembrava accorgersi della sua involontaria ironia, anzi rincarò la dose: “Ma adesso torniamo presto a Bubba Mountain. Giù, in discesa! Viaaa!!! Più veloci della luceee!!!”. E partì di nuovo col suo artigianale spazzaneve. Infatti, quando dopo un bel po’ arrivai in paese, mi misi comodo e con molta pazienza attesi che il sindaco mi raggiungesse: ci vollero due ore esatte. Oltretutto il Dende arrivò con un braccio ridotto alla completa immobilità, frutto (ebbe poi a raccontarmi) di una rovinosa caduta: “Non ci crederà, ma mi è venuto addosso un turista inesperto”. Infatti non ci credevo: anche perché il Dende non si era accorto che sulla sua giubba erano impigliate diverse ciocche d’abete; tutto lasciava intendere che il grasso e rubicondo sindaco fosse giunto là in fondo attraverso un non programmato fuoripista.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Bene”, fece tuttavia con grande stoicismo, “Ora pensiamo a McTillus. Andiamo alla macchina”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Dopo poco eravamo già sulla strada che ci avrebbe condotto alla nostra destinazione. Devo però dire che sul sedile di quella spartana utilitaria non ero affatto a mio agio. Il Dende manovrava il volante con una sola mano, con dipinta in volto tutta la sofferenza per le cadute della mattina, e se prima guidava male adesso guidava malissimo. Sudai freddo ad ogni curva. E ad ogni rettilineo. Insomma sudai freddo ad ogni metro del tragitto. Poi finalmente arrivammo alla dimora del McTillus e, appena il sindaco me la indicò, pensai tra me e me: “Non l’avrei mai detto! Arrivarci sani e salvi senza incidenti!”. Fui troppo precipitoso, ahimé. Purtroppo, infatti, il Dende non riuscì a frenare con il dovuto anticipo e cozzò brutalmente contro gli stipiti di casa McTillus: fu un frontale davvero tremendo e la porta della baita finì divelta. Subito apparve sulla soglia il vecchio e raggrinzito McTillus: “Chi è?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sulle prime non riuscimmo a rispondere; eravamo ancora intontiti per la grande botta. L’anziano padrone di casa disse acido: “Sindaco! Ma è Lei! Le pare questo il modo di bussare?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Lesto come un giaguaro sortii dalla vettura e mi presentai al padrone di casa: “Salve. Il mio nome è Zingo, Dino Zingo. Sono un investigatore privato e voglio porle qualche quesito”. Ma quello era lì tutto preso ad armeggiare attorno alla propria porta: “Bah! Guardate qui che lavoro! Ma io domando e dico! Ma come si fa? E poi stanotte creperò dal freddo, miseria ladra!”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Anche il Dende riuscì ad estrarre il proprio corpone dalla macchina e si fece avanti; adesso zoppicava pure. “Lasci fare a me, Zingo”. Poi, rivolto al vecchio: “Suvvìa, McTillus. Le manderò tosto Gunter, il falegname, e vedrà che in quattro e quattr’otto saprà lui come riaggiustarle la porta. Piuttosto, siamo qui – io e questo mio caro amico venuto apposta da Giudatown – per una questione di massima importanza e dobbiamo farle alcune domande”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mmm… Peccato perché mi stavo preparando la merenda; sì, insomma, lo spuntino del tardo meriggio…”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah sì?”, chiese famelico il sindaco, già con la bava alla bocca, “E che cosa bolle in pentola?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Polenta, funghi, salsicce e patate lesse”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Hai capito il vecchio McTillus come si trattava?</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il Dende non resse oltre: “Via, mio buon amico; a dire il vero mi dispiace interrompere il suo spuntino… Come si potrebbe fare? Bah, forse la cosa migliore è sederci tutti assieme a tavola e lì discutere serenamente. Senta: i funghi sono porcini di montagna, finferli o prataioli?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sta di fatto che di lì a qualche minuto ci trovammo tutti e tre a banchettare di santa ragione. Visto però che il Dende era troppo impegnato a ingozzarsi di primizie, toccò a me attaccare con le domande: “McTillus, qui dalle mie carte risulta che Lei è stato vittima di un furto di animali. Che cosa le è stato portato via?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah sì, certo. Tre polli”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E quando è successo?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mi faccia pensare… Sì, giovedì scorso, una settimana fa”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E mi dica: ha forse visto in volto il ladro?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Visto in volto il ladro?? Ma, dico, Lei vive proprio fuori dal mondo! A rubarmi i polli è stato il grande grizzly. Nottetempo. Eeehh, lui sì che è un furbacchione”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ne è proprio certo? Non è che forse quei tre polli hanno fatto gola a qualche… che ne so, a qualche drogato del posto?”, buttai là a casaccio senza scoprire le mie carte da subito.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Drogato?? Senta: ho sempre vissuto su queste montagne. So riconoscere le orme di quella bestia infame meglio di chiunque altro e attorno al mio pollaio ve n’erano in quantità enorme. Anzi, faccia una cosa: mi segua. Le farò vedere come il grizzly ha ridotto il recinto dei miei poveri polli”. Così, mentre il Dende rimaneva curvo sul suo piatto colmo di polenta, il McTillus mi condusse fuori della baita fino ad un casotto di legno la cui porticina presentava diversi segni di forzatura: “Guardi, guardi… Guardi che cosa ha combinato con quei suoi unghielli giganti? Mamma mia!”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mmm, vedo, vedo”. Tutto invece mi lasciava intendere che con una bella badilata ben assestata attorno al chiavistello si potesse ottenere il medesimo risultato. “Adesso ascolti, amabile nonnetto: di John Necchi che cosa può dirmi?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ahh, il Necchi! Beh, grande sceriffo, non v’è che dire!”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sa mica per caso se è un ghiottone di pollame?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Chi, lo sceriffo? Non lo so. Ma che domanda è questa?”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Niente mi toglie dalla testa che il Necchi possa essersi introdotto con la forza in questo casotto e aver fatto razzia dei suoi polli, McTillus”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah, ah, ah, ma lo sa che Lei è proprio divertente… Ah, ah, ah!”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ridi, ridi, povero imbecillotto di montagna, pensai astioso. Tanto sapevo benissimo che lo sceriffo c’era dentro fino al collo. E forse questo bizzarro buzzurro lo stava coprendo… Decisi pertanto di chiudere lì con le domande a McTillus; per finire gli chiesi soltanto un’informazione: “Sa dirmi se nelle vicinanze abita qualcuno di questi tizi?” e gli mostrai la lista di coloro che avevano subito i furti. Il vecchio appiccicò gli occhietti al foglio e poi disse: “Certamente. Lungo la strada che conduce in paese, la stessa che avete fatto per venire fin qui, v’è la casa di Nanni Salonicco, un personaggio molto riservato. Mi pare gli sia stato rubato il suo amato tapiro che faceva vivere addirittura in salotto”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Rientrai velocemente in casa e dissi al Dende: “Via, sindaco: si riparte! Andiamo a far visita a Nanni Salonicco”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Noooo!!”, fece Dende disperato.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Che c’è? Qualcosa contro il Salonicco, forse? Mi pare un bonaccione, a giudicare dal nome”.</span></span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ma no! E’ che qui si sta divinamente… Come si fa a lasciare questa polenta? E questi finferli trifolati?”. Poi ebbe forse un ripensamento: “D’accordo, su: l’accompagnerò con la mia macchina”.</span></span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 10.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="font-size: large;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Un brivido di terrore mi corse lungo tutta la schiena: “Non importa, sindaco. E’ giusto che del caso me ne occupi io in prima persona. Lei rimanga pure qui a imbottirsi di cibi. Arrivederci”. E me ne andai lasciando così il Dende a tavola; mentre uscivo lo sentii chiedere al McTillus: “Ma, insomma, quanto tempo ci vuole per cuocere queste salsicce?”.</span></span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Bangle; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 10.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="background-color: black; color: white; font-family: Courier New; font-size: large;"><em>(...continua...)</em></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>
<div align="center" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><br /></span></div>Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9139173330440142222.post-91109181769518634332012-01-15T10:06:00.000-08:002012-01-15T10:06:10.369-08:00ZINGO n° 2 "Il grizzly d'alta montagna" (1a parte)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguyMbplmVJD-8Llc-4KxlKkgtNbLjYGWnEbY0CUs8byIr9SK69InwpWXsZj3TMUkxWw3Bv_bjfiZ1y2NsJdA85R01qSGlgbnGoLkViCd7G9xr3JEXEU4G91Zozd8j69Logt3B_8y7io6k/s1600/225125_1020567685328_1559275960_53567_936_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" kba="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguyMbplmVJD-8Llc-4KxlKkgtNbLjYGWnEbY0CUs8byIr9SK69InwpWXsZj3TMUkxWw3Bv_bjfiZ1y2NsJdA85R01qSGlgbnGoLkViCd7G9xr3JEXEU4G91Zozd8j69Logt3B_8y7io6k/s320/225125_1020567685328_1559275960_53567_936_n.jpg" width="227" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"> Salve. Il mio nome è Zingo, Dino Zingo. Sono un investigatore privato e, che lo vogliate o meno, vado ora a raccontarvi una delle mie più entusiasmanti avventure.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Un giorno stavo rimettendo a posto il mio ufficio in Via Gospel,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>aggiornando in particolare le cartelle dei peggiori criminali di Giudatown e dintorni: davvero uno schedario di brutti ceffi!</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Poi ad un tratto... DRIIIN!<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il telefono! Dall'altro capo una voce squillante esordì: “Buondì. Sono Piotre Dende, sindaco di Bubba Mountain, ed ho un problema enorme”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il Dende, con una prolissità che preferisco omettere, mi spiegò così che sulle nevi del suo ridente paesino di montagna – una delle stazioni sciistiche più importanti della regione – si stavano verificando misteriosissime sparizioni di animali; si sa, Bubba Mountain è per antonomasia la terra del grande grizzly... (cioè, io non lo sapevo di certo; me lo disse il Dende) Ma il terribile bestione raramente si era spinto fin nel centro abitato per fare razzia di provviste e così, se la tendenza dell'opinione pubblica propendeva per fare del grizzly il solo ed unico responsabile, di ben diverso avviso era il sindaco, il quale riteneva invece che dietro la scomparsa degli animali vi fosse uno zampino<i style="mso-bidi-font-style: normal;"> </i>più... <i style="mso-bidi-font-style: normal;">umano</i>. Piotre, molto scrupoloso, aveva provato a parlare delle sue perplessità al capo della polizia locale, tale John Necchi, ma questi lo aveva schernito e liquidato in sole due parole: “Ma dài, Piotre, tu non capisci un cazzo!”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoBodyText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<oval id="_x0000_s1026" o:allowincell="f" strokecolor="white" strokeweight="0" style="height: 21.3pt; left: 0px; margin-left: 241.4pt; margin-top: 65.9pt; position: absolute; text-align: left; width: 21.3pt; z-index: 1;"><stroke dashstyle="1 1" endcap="round"><span style="background-color: black; color: white; font-family: "Courier New", Courier, monospace;"></span></stroke></oval><span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Parta subito alla volta di Bubba Mountain, Zingo. Ho estremo bisogno del suo aiuto. Si fornisca di un'attrezzatura per la montagna e si prepari ad uno degli inverni più rigidi che si siano mai verificati da queste parti. Non accetto dinieghi, ha capito? Ci raggiunga in treno, è il mezzo più sicuro; con le strade ingombre di neve il viaggio in macchina potrebbe farsi rischioso. Le consiglio di raggiungere prima Pintesboro per poi prendere il pittoresco trenino che conduce a Bubba Mountain attraverso i passi e le vallate più suggestive. Vedrà, vedrà se non le dico il vero”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mi scusi, sindaco, come mai si è rivolto proprio a me?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Vista l'ottusità dei miei concittadini e soprattutto l'incompetenza del Necchi, ho deciso di rivolgermi altrove. E ho pensato di contattare il migliore sulla piazza: Dino Zingo”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ha ragione; non fa una piega. Parto domani mattina”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il giorno dopo, come promesso all'amico Dende, fui in piedi di buon'ora. Già da Giudatown, sebbene la temperatura non lo richiedesse, partii con indosso pesanti indumenti di montagna oltre ai quali vorrei menzionare un grazioso paio di scarponcelli bigi da scalatore provetto, uno zaino formato-famiglia e un appuntito alpenstock. Alla stazione centrale destai il sarcastico interesse di parecchie persone. “Ride ben chi ride l'ultimo”, pensai tra me e me masticando amaro. In particolare, mentre stavo facendo la coda alla biglietteria, un bambino che dava la mano a sua madre e che avevo appena davanti, m'indicò spudoratamente e ridendo disse: “Mamma, guarda com'è vestito questo grullo!”. Senza parere, dopo qualche attimo, finsi una certa sbadataggine e calcai con forza la punta del mio alpenstock sul piede del bimbo il quale dette subito in un pianto dirotto. Dai singulti strozzati del figlio la madre non riuscì a capire bene che cosa egli avesse; tanto di guadagnato: oltre alla vendetta perfettamente consumata, la donna prese il bambino e si tolse addirittura dalla fila per andarsi a sedere su un divano della sala d'attesa e lì consolare amabilmente il figlioletto. Appunto: ride ben chi ride l'ultimo.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sul treno per Pintesboro capitai in uno scompartimento semivuoto; spiccava tra i passeggeri un allampanato figuro che teneva sulle ginocchia una gabbia con dentro un gatto persiano nervoso all'inverosimile; quando stavamo per raggiungere la nostra destinazione, il felino prese a dare in escandescenze arricciando il pelo, incurvando la schiena e miagolando tutta la sua rabbia. Il tale che lo portava con sé, di certo non un animalista dei più convinti, non esitò un istante; sollevò la gabbia con le sue lunghe braccia e poi la scrollò con tutta la forza che aveva tanto che il gatto, sballottato come un panno dentro la lavatrice, svenne. M'incuriosì il fatto che io e quel tizio con la gabbia fummo le sole due persone che da Pintesboro saltarono poi sul trenino a quattro vagoni che conduceva a Bubba Mountain. Stavolta però non capitammo nel medesimo scompartimento; mi trovai invece difronte un distinto signore con una cartella da studioso in braccio e due mezzelune calate fin sulla punta del naso. Durante il tragitto costui mi rivolse la parola: “Mi scusi, signore, mi chiamo Walter Sgangheri e sono un professore di lettere oramai in pensione. Avrei voglia di farle sentire una riflessione, se avrà la pazienza di ascoltarmi... Mi è sembrato di vedere in Lei una persona colta, sensibile, intelligente e curiosa”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certamente. Lei ha visto bene. L'ascolterò molto volentieri”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>La storiella dello Sgangheri in realtà non c'entra niente con il caso che vi sto raccontando, ma la trovo interessante e ve la voglio ugualmente mettere qui di seguito.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoBlockText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Lord Pepe”, attaccò lo Sgangheri, “era un valentissimo scrittore di inizio secolo. Le sue opere sono ancora oggi materia di studio in tutte le scuole. Ebbene, il suo vero capolavoro è senza dubbio il ciclo inerente la vita di Gambler, un personaggio partorito dalla sua mente; Gambler era un guerriero medievale che si batteva contro i soprusi e le angherie dei potenti sfidando intere armate nemiche con il suo spadone di bronzo. Lord Pepe, scrittore tra i più efficaci della nostra letteratura, riuscì a creare dal nulla un mondo di pura fantasia che calzasse a pennello per il suo eroe; inoltre seppe dare alla figura di Gambler una tale forza da farlo sembrare quasi esistito sul serio. L’unica cosa che non volle concedere al suo personaggio fu l’amore della donna che egli desiderava ardentemente, Lady Isidora. A Lord Pepe piaceva che il suo eroe, invincibile sul campo di battaglia, avesse comunque una zona d’ombra all’interno del proprio animo: e gl’inferse così la profonda ferita di un amore non corrisposto. La saga di Gambler occupa gran parte della produzione artistica di Lord Pepe e l’intero ciclo si compone di diversi romanzi. L’ultimo di questi in ordine cronologico rimase incompiuto; si narra che Lord Pepe si stesse accingendo a narrare la morte di Lady Isidora quando fu ucciso presso il suo scrittoio. Il fatto prodigioso fu che Lord Pepe fu trovato, con la penna ancora in pugno, riverso in una pozza di sangue e trafitto da uno spadone di bronzo di età medievale… La leggenda vuole così che Gambler, ormai fortissimo e perfettamente autonomo, si sia ribellato al proprio creatore e gli abbia impedito, in un atto di estremo coraggio, di uccidere la sua amata Isidora. A costo di eliminare, assieme al suo autore, persino sé stesso!”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E’ una storia molto bella, Sgangheri”, gli dissi convinto.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì. Gliel’ho raccontata perché per un attimo mi sono chiesto: e se anche noi (io, Lei, questo trenino per Bubba Mountain e tutto il resto) fossimo davvero i prodotti di una mente giocherellona? Potrebbe essere, no?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certamente, professore, ma in verità le dico che il mio… come dire… il mio <i style="mso-bidi-font-style: normal;">autore</i>, finché mi farà rimanere il migliore investigatore privato oggi in circolazione e continuerà a farmi risolvere i casi più spinosi e difficili, può dormire sonni tranquilli: di certo mi guarderò bene dal piantargli un proiettile in mezzo agli occhi, eh, eh, eh…”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“La penso esattamente come Lei, gentile amico. E’ un piacere discutere a volte con un interlocutore acuto e raffinato. Buon proseguimento”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il viaggio fu davvero spettacolare. Il trenino galoppava sicuro attraverso strette vallate stracariche di neve, mentre a nord si ammiravano già le vette irraggiungibili della catena delle Montagne Rafelson. </span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Alla minuta stazioncina di Bubba Mountain, un borgo davvero caratteristico, trovai già ad aspettarmi lo scrupoloso sindaco Piotre Dende. Era questi un uomo molto grasso e rubicondo, ma pur con questi enormi difetti aveva un'aria simpatica. Mi accolse con un larghissimo sorriso: “Benvenuto a Bubba Mountain, Zingo. Ha visto che magnifici posti? Eeehh, lo so. Ma parliamo immediatamente delle cose che più ci interessano”. Così, mentre mi faceva salire sulla sua spartana utilitaria (il Dende era un sindaco davvero alla mano) e mi conduceva presso il mio alloggio, mi illustrò con dovizia di particolari il caso che intendeva affidarmi: “La vicenda è quanto mai misteriosa ma la gente del posto, ingenua e sempliciotta, si stringe nelle spalle e preferisce credere alla vecchia leggenda del grande grizzly”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah! Quindi il grande grizzly sarebbe solo una <i style="mso-bidi-font-style: normal;">vecchia leggenda</i>?”, feci io sinceramente incuriosito dalle storie su questo mammiferone gigante e cattivo.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Non voglio dire questo, ma nel tempo gli avvistamenti del grizzly si sono fatti via via sempre più sporadici; senza dubbio l'animale ha sofferto la spietata caccia degli ultimi anni. Personalmente, e la mia opinione è avallata anche dagli studi dell'amico Bruger – noto grizzlologo – , io ritengo che il grande orso si sia a poco a poco spinto sempre più a nord, fin sulle Montagne Rafelson. E che volevamo? Che rimanesse qui a beccarsi le schioppettate dei nostri cacciatori senza scrupoli?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Quindi”, chiesi, “se le spariz... Attento, Dendeee!!!”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; mso-outline-level: 1; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>SKABONG!!!</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Già. Non vi ho detto che durante quel pur breve tragitto in macchina mi ero perfettamente reso conto che il sindaco guidava davvero male. Non per nulla, infatti, proprio adesso non aveva evitato di tamponare un pulmino di turisti crovacchi i quali scesero imprecando: “Dniepr shfyfjk sgjwo hatasg!!!”, fece uno inferocito. “Fnaso hfyuas gsfsf!!!”, ebbe un altro a rincarare la dose. Tuttavia il Dende, quasi non fosse accaduto niente (in realtà sia la sua vettura che il pulmino slavo presentavano grosse ammaccature), mise la sicura agli sportelli, aggirò il pulmino lentamente e, mentre quei minacciosi crovacchi ci colpivano con pugni sui finestrini e sul cofano, ripartì senza commenti. Poi riattaccò: “Mi diceva, Zingo?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Ah... sì. Cercavo di capire. Se le sparizioni degli animali non sono opera del grizzly, a chi ritiene si debba attribuirne la responsabilità?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Eh, eh... Lei è qui apposta per risolvere il mistero. In realtà io ho solo fiutato una pista diversa. Ma ora tocca a Lei scoprire la verità. Penso soltanto, come già le ho detto per telefono, che ci sia qualcuno che sta ordendo losche trame sfruttando proprio le fantasie popolari degli abitanti di Bubba Mountain circa la voracità del grande grizzly. Per dirla tutta, sto pensando seriamente a qualche cacciatore di frodo”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E mi dica, sindaco, quanti e quali animali sono spariti fino ad ora?”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Mah, basandoci esclusivamente sulle segnalazioni pervenute al comando di polizia, direi circa una ventina. Sono parecchi, se pensa che la nostra comunità non è certo molto estesa. Gli animali scomparsi sono i più vari. Si va dai comuni animali domestici (cani, gatti, canarini) a quelli un po' più insoliti che qualche appassionato di Bubba Mountain aveva preso ad allevare in casa propria: sono spariti nel nulla un tapiro, un gorilla, ed anche un alce, se ben ricordo. Comunque sarà mia premura farle avere la lista al più presto, non appena quell'idiota di John Necchi l'avrà redatta”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoBlockText" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-size: large;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Così arrivammo a destinazione; il sindaco Dende aveva predisposto per me un comodo alloggio all'Hotel Grimaldi, uno dei più “in” di Bubba Mountain, che vantava anche una simpatica particolarità: per accedere ai piani superiori la clientela non si avvaleva delle scale o dell'ascensore, bensì di una... seggiovia. Sì, era questa una singolare idea dell’architetto che non intendeva trascurare l’attinenza con l’ambiente montano del posto (e va be'). La mia camera era davvero eccellente e la finestra offriva una veduta spettacolare. Ero così stanco del viaggio (oltretutto il Dende, estremamente prolisso, con tutti i particolari di quel caso mi aveva fatto una testa come un aerostato!) che, appena dopo una rapida doccia, mi stravaccai sul letto e dormii della grossa. </span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Fui poi risvegliato sul tardo meriggio dal trillo del telefono: il portiere dell'albergo mi avvertiva che giù nella hall mi stava attendendo il capo della polizia, John Necchi. Il tempo di vestirmi, uscire di camera, montare in seggiovia ed ero già sceso al pianoterra. Il Necchi, che bizzarramente calzava un rude cappellaccio da cowboy – quasi fosse uno sceriffo del Far West – , era un omone dalla grossa stazza. Mi strinse la mano con poca convinzione e attaccò: “Bene. Io sono John Necchi, capo della polizia di Bubba Mountain. Lei invece sarebbe l'eccezionale investigatore che dovrebbe risolvere il <i style="mso-bidi-font-style: normal;">giallo</i> di queste montagne”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Esatto. Il mio nome è Zingo, Dino Zingo, e sono proprio l'eccezionale investigatore cui accennava”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“E così quello stupido di Dende ha voluto fare di testa sua una volta di più e chiamare un <i style="mso-bidi-font-style: normal;">curiosone</i> addirittura da Giudatown”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Be', Dende è il sindaco e le sue decisioni vanno rispettate, caro il mio Necchi”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Sì, d'accordo, ma i soldi grazie a cui Lei può alloggiare qui a Bubba Mountain li cacciamo noi cittadini. Oltretutto non è che il Dende le ha dato una sistemazione di fortuna, in qualche rustica baita della zona. No, tutt'altro. Il signore qui ha bisogno di alloggiare all'Hotel Grimaldi, il nostro fiore all'occhiello, l'hotel che ci viene invidiato da tutti... l'hotel con la seggiovia, diavolo!”. E agitava le mani come un mulino a vento suole far con le sue pale.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Le consiglio di non agitarsi troppo, Necchi. Non vorrei le schiantasse un’arteria coronaria... “.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Si preoccupi semmai della sua salute, Zingo. L'inverno quassù non scherza affatto coi <i style="mso-bidi-font-style: normal;">borghesucci </i>di città”.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Piotre Dende mi aveva parlato in termini molto schietti circa la sua affabilità e cortesia. Adesso posso appurare di persona. Molto bene. E bravo il nostro Necchi”. E gli feci un bell'applauso sotto il naso.</span></span></span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify; text-justify: inter-ideograph;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-size: 10.0pt;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il Necchi accusò e morse il freno: “Lei mi è odioso, Zingo. Spero di poterla presto cacciare da Bubba Mountain a calci in culo. Sì, presto: non appena sarà chiaro a tutti che a far sparire gli animali è stato solamente il grande grizzly!”.</span></span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Bangle; font-size: 14pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-font-size: 10.0pt; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;"><span style="font-family: "Courier New", Courier, monospace;"><span style="color: white;"><span style="background-color: black;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>“Certo. Buonasera”. E rimontai veloce in seggiovia per tornarmene nella mia camera accogliente; sì, proprio quella che mi spesavano i cittadini di Bubba Mountain, eh, eh... Comunque l'inaspettato incontro con John Necchi mi era servito a capire una cosa: in questa brutta faccenda il capo della polizia c'era dentro fino al collo. Altrimenti perché incaponirsi a quel modo nel dare la colpa al grizzly? Sì, su di lui ora avrei indirizzato i miei sospetti.</span></span></span></span><br />
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<span style="background-color: black; color: white; font-family: Courier New;"><em>(...continua...)</em></span><br />
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</div>Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9139173330440142222.post-74182591422704198812012-01-13T14:40:00.000-08:002012-01-13T14:40:13.041-08:00<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Qualcuno pensava che fossimo stati murati vivi nello scantinato che da oltre vent'anni ospita la nostra umile sede. Qualcun altro che addirittura polvere e ruggine fossero ormai le uniche inquiline di quel seminterrato.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Eppure, chiunque si fosse preso la briga di sostare un attimo davanti al numero 72 di Jester Street e di accostare l'orecchio al vecchio portoncino, l'avrebbe continuato a sentire... Sì, quell'instancabile, ritmico, frenetico picchiettìo sui tasti delle nostre vetuste Olivetti Studio 45...</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">L'Ipponatte Enterprise è tornata. Con tutto il suo staff storico. E tutti i suoi personaggi.</span><br />
<span style="background-color: black; color: white; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Ordunque, romantici revivalisti oltre i quaranta o butterati giovinastri under 20, eccoci a voi con una NUOVA serie di VECCHIE avventure!</span>Ipponatte Enterprisehttp://www.blogger.com/profile/09427438659185559543noreply@blogger.com